Se gli attori economici, nella fattispecie quelli che mettono in scena la spesa aggregata, si sono inzeppati di debiti ben oltre il lecito per fare la crescita, ci si ritrova in mezzo a un guaio. Guaio che ne riduce l’azione e che la deflazione conclama. Gli ultimi dati pubblicati sui prezzi al consumo, in Francia e Spagna, sono un indice chiaro di come l’area euro sia entrata in una fase di deflazione a febbraio. In Italia pure. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’inflazione è diminuita dello 0,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua. Le vendite al dettaglio in Germania hanno registrato un aumento dello 0,7% su base mensile e una contrazione dello 0,8% su base annuale. La deflazione, con il conseguente aumento del valore del denaro, inquieta gli inguaiati possessori di quei 200.000 miliardi di dollari di debito che vedono aumentare il costo della remissione.
L’arrembaggio, all’arma bianca, dei Policy Maker verso i deflattori si fa risoluto e senza sconti: il Quantitative easing, come se piovesse, azzera il costo del denaro. Più sconto di così si muore! Buono per far aumentare la spesa, quindi i prezzi, quindi l’inflazione per diminuire il costo del debito. Meglio di così si muore!
Non prendete denaro da spendere perché non ne avete bisogno in quanto affrancati dal bisogno? Non prendete denaro perché avete l’invenduto che straripa in magazzino e non avete voglia di investire per produrne altro? Peggio per voi, la pagherete cara. Alla riunione del 10 marzo la Bce dovrà suonare la carica. Mario Draghi ha già promesso che la banca centrale “non esiterà ad agire”. I previsori dicono che la Bce continuerà ad aumentare la potenza e la capacità del programma di acquisto di titoli di Stato e altri asset. Non pago, farà ancor di più, taglierà ancora di almeno lo 0,1% i tassi di deposito, portandoli al – 0,4%.
Ritirerete allora i soldi depositati, tassati dalla banca per metterli sotto il materasso? Bene, se volete la guerra, che guerra sia! I Nostri stanno organizzando la sparizione del denaro di carta per sostituirlo con un file da tenere in banca. Cavolo, un file di denaro non si può mettere sotto il materasso! Per poterlo impiegare devi solo spenderlo! Et voilà, l’incastro perfetto. L’ultima spiaggia per ravvivare l’inflazione che svaluta il debito. S’ha sperare che quelli dei forconi si divincolino spaccando omeri e facendo spaventare tutti? Bando alle ciance, in un’economia sana il debito si rimette con la crescita altroché sobillando inflazione; meno ancora con i forconi.
Già, la crescita, quella fatta da quegli eroi che, proprio con la spesa, generano ricchezza per tutti. Non tocca rimirare gli eroi, ma fare in modo invece che possano continuare a farlo anziché perder tempo a rimirarsi. In un’economia fortemente integrata a livello globale i segni del rimirarsi si mostrano in ogni dove. Pechino prevede di tagliare 1,8 milioni di posti di lavoro nel settore siderurgico e in quello del carbone, all’interno di un piano che punta alla riduzione della sovraccapacità industriale. Questi, per riaggiustare i conti, la spesa non la fanno, la tagliano. Pure quelli che hanno speso per acquistare di tutto e di più ora nicchiano poiché se con l’inflazione si riduce il loro debito, si riduce altrettanto la capacità di spesa. Sì, dannazione, deflazione e inflazione per me pari son.
Toh, un pertugio: se e quanto viene prodotto e offerto al mercato trova domanda adeguata, si genera tutta la ricchezza possibile. Tutti quegli eroi del mercato reclameranno una medaglia, per cotanto fatto. Nessuno potrà negargliela. La condizione necessaria e sufficiente perché si arrivi a decorare quei Tizi e quei Caii sta nel riallocare quella ricchezza in ragione del loro concorso alla spesa. Farlo cancella l’uggia deflazione/inflazione, generando una crescita senza zavorre di sorta, mettendo pure i forconi in resta!