MONTE DEI PASCHI DI SIENA. MPS, 450 LICENZIAMENTI NELLE FILIALI ALL’ESTERO
Dopo l’incontro con i sindacati, emergono maggiori particolari sull’impatto occupazionale del nuovo piano industriale di Mps. Entro il 2021 sono previsti 5.500 esuberi e 500 nuove assunzioni, con il taglio di 600 sportelli. “Le uscite sono tutte su base volontaria; non ci sono in questo piano esternalizzazioni”, ha detto Franco Casini, membro della segreteria nazionale della Fabi. Il nodo più serio sul fronte occupazionale riguarda le filiali estere, visto che sono previste 450 uscite. Se Massimo Masi, Segretario generale Uilca, ha ricordato che si tratta di persone che “non hanno un contratto bancario italiano e pertanto non rientrano sotto la nostra competenza”, c’è da tener conto che per tali lavoratori non è previsto alcun “paracadute”: si tratterà di licenziamenti “tout court” e non di uscite volontarie.
Negli ultimi giorni sono emerse delle novità riguardo l’inchiesta sulla morte di David Rossi, ex responsabile della comunicazione di Mps, avvenuta quattro anni fa. È stata infatti disposta ieri l’archiviazione del fascicolo d’indagine aperto per istigazione al suicidio e il Gip ha respinto anche la memoria integrativa presentata dai legali della famiglia Rossi in opposizione alla richiesta di archiviazione, che comprendeva anche un video 3d con la ricostruzione in cui si ipotizzava che la caduta dell’uomo non fosse avvenuta dalla finestra del suo ufficio, ma da quella del piano superiore. Nei giorni scorsi è stata anche richiesta l’archiviazione del fascicolo stralciato con l’ipotesi di omissione di soccorso e in settimana dovrebbe essere presa una decisione anche su questo fronte di indagine.
Questa mattina è in programma un incontro sindacale per discutere il piano industriale di Mps. Lo ha scritto Mf-Dow Jones, citando una fonte sindacale. L’incontro si sarebbe dovuto tenere inizialmente ieri pomeriggio, ma è stato poi rinviato su decisione del Mef di concerto con le autorità europee. Saranno presenti tutti i coordinamenti aziendali delle organizzazioni sindacali della banca e delle strutture delle segreterie generali. Di fatto sarà un incontro importante perché, dopo il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale (totali 8,1 miliardi, di cui 5,4 messi dallo Stato) si avrà qualche dato più preciso relativo agli esuberi concordati tra le autorità italiane (e Montepaschi) e quelle europee. Ieri Marco Morelli ha detto che non sono previsti licenziamenti nel piano approvato dalle autorità europee. Resta da capire se, come nel caso delle due banche venete, sono state però ipotizzate uscite volontarie, attraverso l’uso del fondo di categoria.
In settimana dovrebbe arrivare da Bruxelles il via libera per la ricapitalizzazione precauzionale di Monte dei Paschi. C’è tuttavia chi ritiene che la banca di Siena abbia ricevuto un trattamento “di favore” rispetto ad altre situazioni di crisi bancaria. “Al Monte dei Paschi dei toscani tutti gli ‘aiutini’ possibili, alle banche popolari dei veneti le beffe del Governo Pd”, ha detto infatti Cinzia Bonfrisco, vicecapogruppo vicario di “Federazione della Libertà”. L’Occidentale riporta alcune dichiarazioni della senatrice, secondo cui gli ultimi tre governi guidati dal Pd hanno preso provvedimenti non azzeccati sulle banche, a cominciare dalla riforma delle popolari, che le ha gettato “nel baratro della speculazione”. In particolare su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Bonfrisco ha evidenziato che “occorreva anche tutta l’incapacità del Governo a vedersi riconosciuto da Bruxelles l’interesse pubblico dei due istituti, come se non fosse ‘sistemico’ quel credito concesso, anche negli anni duri della crisi, all’economia più dinamica del Paese.
La componente della commissione Finanze del Senato ha anche ricordato di aver chiesto al Presidente di palazzo Madama che “il ministro Padoan riferisca al Parlamento sul contratto notarile scritto col remuneratissimo supporto dell’advisor Rotschild”. “Nell’annunciare la nostra approfondita valutazione, in commissione e in aula, su un decreto che non ci convince affatto, chiedo a tutti i parlamentari veneti di mobilitarsi per difendere il futuro di una grande regione economica e sociale truffata da Zonin e dal Governo”, ha aggiunto Bonfrisco.