-I sondaggi politici elettorali sono attuali anche oggi, ultimo giorno di consultazioni al Quirinale per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiamato ad indicare la strada per uscire dalla crisi di governo. Ma gli italiani chi vorrebbero come premier nel caso in cui si procedesse verso un nuovo governo di larghe intese? Secondo l’indagine realizzata dall’Istituto Piepoli per La Stampa, il 32% equamente distribuito vorrebbe come Presidente del Consiglio uno tra Pietro Grasso e Pier Carlo Padoan. Il 14% degli italiani vorrebbe un Renzi-bis a Palazzo Chigi, mentre l’11% vorrebbe testare le capacità di leadership di Luigi Di Maio e di Matteo Salvini, e il 7% riaffidarsi a Silvio Berlusconi. Interessante valutare come il 23% degli elettori che si dichiarano di centro-sinistra preferisca rispettivamente con il 23% e il 22% dei consensi un governo a guida Grasso o Padoan piuttosto che una nuova esperienza a guida renziana.
Stando agli ultimi sondaggi politici elettorali, Renzi può stare tranquillo: il Pd, nonostante la bocciatura della riforma della Costituzione al referendum e la conseguente apertura della crisi di Governo, non ha perso consensi, anzi appare in aumento come Movimento 5 Stelle e Lega Nord. Il nuovo quadro politico è stato disegnato da SWG, il primo sondaggio realizzato dopo il referendum del 4 dicembre: il Pd cresce di 6 decimi, quindi sale al 32,6%, perché l’elettorato si è stretto attorno al premier dimissionario. Le principali opposizioni, però, sono comunque in crescita: il M5S è passato addirittura dal 27,5% al 28,9%, mentre la Lega Nord è cresciuta di 8 decimi, salendo così al 12,8%. A perdere sono soprattutto Forza Italia, che è sceso all’11,6% perdendo la predominanza nel centrodestra, Sinistra Radicale e Rifondazione Comunista, crollati dal 4,6% al 3,9%. Piuttosto stabili, invece, Fratelli d’Italia e Nuovo centrodestra.
I sondaggi politici elettorali hanno acquisito una maggiore autorevolezza negli ultimi giorni, soprattutto dopo che diversi istituti hanno indovinato l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Assumono dunque un valore ancora più rilevante i numeri forniti dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Piepoli per il quotidiano La Stampa. Agli intervistati è stato domandato se sarebbero disposti a votare un nuovo partito di centrosinistra nel caso in cui Matteo Renzi decidesse di fondarlo uscendo dal Partito Democratico. Ha risposto positivamente il 33% degli intervistati, mentre il 58% si è detto contrario a tale ipotesi e il 9% ha detto di non sapere. Nello specifico il Sì si è composto di un 57% di elettorato di area di sinistra e centro-sinistra, di un 15% proveniente da destra, centrodestra e Movimento Cinque Stelle. Numeri importanti dunque per il premier dimissionario che può contare ipoteticamente su un consenso personale superiore al 30% degli elettori italiani.
Secondo i sondaggi elettorali e politici realizzati dopo il referendum costituzionale è aumentata la fiducia degli italiani nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma non solo. Secondo la rilevazione effettuata dall’Istituto Piepoli per La Stampa lo scorso 6 dicembre, subito dopo il voto per il referendum costituzionale, il 60% degli elettori intervistati ha dichiarato di avere molta/abbastanza fiducia in Mattarella (+1% rispetto alla settimana precedente). Fiducia in aumento però anche per il premier Matteo Renzi che il giorno successivo alla realizzazione di questi sondaggi si è dimesso: il presidente del Consiglio ha infatti raccolto il 38% della fiducia degli italiani (+ 2% rispetto alla settimana prima). E in crescita anche quella in Silvio Berlusconi: 16% (+2%). In calo invece, secondo i risultati di questi sondaggi elettorali e politici, la fiducia nel grillino Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei deputati, che con il 32% (-1%) e nel fondatore del Movimento 5 Stelle con il 24% (-3%). Stabile la fiducia nel leader della Lega Nord Matteo Salvini al 22%.
Tra i sondaggi elettorali e politici realizzati, ma non pubblicati, durante il silenzio per il referendum costituzionale ce n’è anche uno che ha sondato l’opinione degli italiani sull’operato del governo per quanto riguarda tasse e fisco. Si tratta della rilevazione effettuata da Ipsos Srl per Itv Movie Srl (la trasmissione DiMartedì in onda su La7 e condotta da Giovanni Floris) lo scorso 21 novembre proprio durante il periodo di stop alla pubblicazione dei sondaggi elettorali e politici, divieto scattato lo scorso 18 novembre e che è andato avanti fino al voto del 4 dicembre scorso. Al campione di elettori è stato chiesto di dare un giudizio sul governo in relazione al tema delle tasse e del fisco. E la maggioranza degli italiani ha bocciato quando realizzato dall’Esecutivo in questo campo. Secondo infatti il 56% degli elettori intervistati il governo è stato ‘insoddisfacente’. Al contrario giudizio ‘soddisfacente’ è stato espresso dal 37% degli italiani. Infine il 7% non ha dato una risposta.