Sarebbero oltre 4mila, cioè molti di più di quanto preventivato durante le trattative, gli esuberi Opel previsti dal fornitore austrocanadese Magna, secondo quanto riportato, citando fonti riservate, dal settimanale tedesco Spiegel. I licenziamenti sarebbero circa 3mila in fabbrica e circa 1.100 negli uffici. Questo però aggrava la posizione di Berlino nei confronti di Bruxelles: la Commissione Ue infatti ha deciso di aiutare Opel a condizione di non chiudere altri stabilimenti.
Il governo di Berlino si è impegnato a sostenere la nuova proprietà di Opel con 4,5 miliardi di euro (di cui 3 miliardi di garanzie e 1,5 miliardi per un prestito-ponte già concesso). Ma La condizione di non chiudere gli impianti sul territorio nazionale, sostiene Bruxelles, per un gruppo che ha fabbriche in altri Stati membri, equivale infatti a spingerlo a chiudere queste ultime, violando così le norme Ue del mercato unico e quelle sugli aiuti di Stato.
Sarebbe a rischio, stando ad alcune indiscrezioni, la fabbrica Opel di Anversa, in Belgio, con 2.600 addetti. Rischierebbero il posto di lavoro anche 1.700 addetti (su 7mila) dello stabilimento spagnolo di Figueruelas, presso Saragozza. Sarebbe invece al sicuro il sito di Gliwice, in Polonia.