Il Real Estate è l’infrastruttura di tutto il sistema socio-economico del Paese, in grado di rappresentare il 20% del Prodotto interno lordo. Un settore decisivo per la ripresa dell’Italia, come ha sottolineato il neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi “Il rilancio dell’economia passa prioritariamente dal rilancio dell’edilizia e del mondo delle costruzioni e delle infrastrutture”. “Credo che EIRE, Expo Italia Real Estate, che si svolgerà a Fieramilano dal 5 al 7 giugno – dice Antonio Intiglietta, Presidente di presidente di Ge.Fi Gestione Fiere SpA, società che ogni anno organizza Eire – sia la dimostrazione tangibile della professionalità e della dignità della classe dirigente del Real Estate italiano. Una certa stampa e soprattutto una certa opinione collega il termine immobiliare con qualcosa di negativo. Il Real Estate non è un’attività svolta per il profitto di pochi a danno della collettività, ma rappresenta l’infrastruttura di tutto il sistema economico e sociale di ogni Paese. EIRE, che è un’occasione di incontro tra la comunità economica e, prima ancora, tra persone, scardinerà e continuerà a scardinare i pregiudizi”. E così anche Aldo Mazzocco, presidente di Assoimmobiliare, alla vigilia di EIRE, preme su questo punto e indica alcune condizioni essenziali per riaccendere il motore.
Mazzocco, quali sono le aspettative in vista di EIRE 2012?
Noto con piacere che anche per questa edizione di EIRE la comunità del real estate italiano sente la manifestazione come l’avvenimento principale dell’anno per il settore e lo interpreta, più delle scorse edizioni, come vetrina internazionale per offrire piena visibilità al made in Italy immobiliare. Per tutti gli attori che si ritrovano in Fiera è il momento di una sana e organica riflessione sui temi principali del comparto con l’obiettivo comune di continuare nel processo di ricostruzione di un’immagine credibile del settore: processo che richiede un ruolo attivo nella proposizione di un dialogo con gli altri attori della comunità italiana. Purtroppo l’edizione 2012 cade in un difficile contesto macroeconomico globale, che ha subito un ulteriore deterioramento con l’acuirsi della crisi del debito sovrano e con lo stallo registrato dalla situazione in Grecia. Sono comunque fiducioso che gli investitori stranieri, dopo aver visitato l’EIRE e apprezzato le proposte dei player nazionali, possano riprendere a investire con continuità nel nostro Paese. In questi ultimi mesi, sono state realizzate importanti riforme strutturali in grado di far progressivamente mutare il sentiment degli investitori esteri conducendoli a effettuare investimenti sul medio-lungo termine e non in ottica opportunistica.
Qual è lo stato di salute del Real Estate italiano?
Complessivamente il settore del real estate italiano si trova oggi in una situazione di stallo per la contrazione del credito e per l’elevato costo del denaro. Occorre infatti ricordare come il comparto sia caratterizzato da un’alta intensità di capitale e che in momenti come questi paghi, più di altri, per la contrazione della liquidità. In tale contesto alcuni settori si stanno comportando meglio, penso al residenziale di qualità nelle grandi città e al segmento degli uffici di valore, ossia a quelli ubicati in immobili moderni nei grandi centri economici del Paese, mentre altre tipologie risultano maggiormente penalizzate. Stiamo assistendo a una stabilizzazione del mercato e a una “contrazione selettiva” dell’offerta che si sta adeguando alla mutata domanda. Si tratta di un fisiologico adattamento al nuovo scenario: in ogni crisi vengono eliminate le distorsioni sistemiche del passato e oggi questa è la condizione vissuta dal settore real estate domestico.
Quali sono le linee guida di una nuova legge urbanistica nazionale che proporrete?
La proposta di Assoimmobiliare per per una “Nuova legge Urbanistica” intende dare inizio a un moderno e costruttivo dibattito per una razionalizzazione del mercato. Il documento elaborato da Assoimmobiliare riassume le cose che si possono e si dovrebbero fare per giungere, nel minor tempo possibile, a una normalizzazione urbanistica su tutto il territorio nazionale. In sintesi, la proposta auspica una stretta collaborazione tra pubblico e privato, semplificazioni e procedure uniformate per favorire e promuovere ogni trasformazione che riscatti gli ambiti deboli senza ulteriore consumo di territorio. La proposta rispetta l’attuale cornice normativa che prevede l’autonomia regionale in materia, ma presuppone un’attività di coordinamento nazionale tramite linee guida condivise che vengono poi declinate dalle singole Regioni.
Quali altre condizioni ritiene necessarie per lo sviluppo del Paese?
E’ innegabile affermare come il nostro Paese abbia ultimato alcune importanti riforme strutturali finalizzandone di nuove dal lato della spesa. Attendiamo importanti novità, che sono allo studio dell’Esecutivo, dal lato dello stimolo alla crescita che, mi auspico, sapranno ridare slancio all’attività economica del Paese e, di conseguenza, faranno da volano per la ripresa e per la crescita dell’intera filiera del settore immobiliare domestico.
Che cosa manca nella comunicazione e nella promozione di questo settore perché si possa comprenderne meglio la valenza?
Il comparto paga ancora oggi per alcuni evidenti eccessi del passato. Grazie al lavoro svolto dai principali attori del settore e anche alla attività promossa da Assoimmobiliare iniziamo a vedere i primi importanti segnali che stanno portando a un’inversione di tendenza nella percezione sul settore da parte dell’intero sistema Paese. A tal riguardo, ci ha fatto estremamente piacere come la Consob abbia citato i veicoli immobiliari, che siano Fondi, Sicav o altro, tra i fattori di modernità e di crescita per il Paese.
L’operazione Excelsior a Milano, compiuta da Beni Stabili, è un esempio di attività Retail che riqualifica un pezzo di un centro storico: quanto sono importanti queste operazioni in tempi di magri bilanci comunali?
L’operazione Exclesior, terminata da Beni Stabili nel pieno rispetto della preventivata tempistica lo scorso settembre, ha permesso di riqualificare un’importante struttura posta nel centro di Milano che non generava più interesse nella cittadinanza. L’operazione, citata all’estero come esempio di positiva riqualificazione metropolitana, è stata completata con la piena soddisfazione di tutte le parti in causa grazie al coordinamento e allo spirito collaborativo dimostrato da tutti gli attori, pubblici e privati, coinvolti nel progetto. Questa è la condizione imprescindibile per attuare progetti di riqualificazione in grado di generare tangibili ed immediate positive ricadute sull’intera comunità. La nostra proposta di nuova Legge Urbanistica Nazionale si muove proprio in tale direzione: favorire una visione organica e strategica dell’urbanistica per giungere a processi coordinati che, in tempi certi, generino benefici per la collettività.
(Federica Ghizzardi)