Dopo il mare di polemiche scaturite dal caso Shalabayeva, si è dimesso oggi Giuseppe Procaccini, il capo gabinetto del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Fu proprio Procaccini, secondo quanto emerso di recente, a ricevere il 28 maggio scorso l’ambasciatore kazako Andrian Yelemessov e il suo primo consigliere per parlare del dissidente Mukhtar Ablyazov, oppositore del regime ricercato anche da Mosca. Il prefetto, senza informare Alfano dell’incontro con il diplomatico (secondo quanto ribadito più volte dal vicepremier), ha trasmesso la questione al Dipartimento di Pubblica sicurezza, facendo finire l’intera vicenda, compreso il rimpatrio della moglie e della figlia del dissidente, nella competenza della Polizia di Stato. Queste dimissioni, però, non mettono in sicurezza la poltrona di ministro dell’Interno di Alfano, che in queste ore ha ricevuto la relazione del capo della Polizia, Alessandro Pansa, in cui vengono ricostruiti i passaggi burocratici della vicenda che ha portato all’espulsione dall’Italia della moglie e della figlia di Ablyazov. Nella giornata di ieri, Sel e il Movimento 5 Stelle hanno presentato due mozioni di sfiducia e la convocazione d’urgenza della Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama per decidere “l’immediata calendarizzazione della mozione di sfiducia contro il ministro Alfano”. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha fissato la riunione alle 15.30.