Anna Scavuzzo ha parlato dell’autosospensione di Giuseppe Sala a margine dell’evento dedicato alla riqualificazione degli ex scali ferroviari. La vice sindaco di Milano ha voluto rassicurare i cittadini: «Ieri abbiamo fatto giunta e abbiamo portato avanti tutte le delibere che era necessario portare avanti». Scavuzzo, che ha rivelato di avere un’agenda fitta di impegni, ha ribadito l’intenzione di rispettare tutti gli appuntamenti programmati, «sia quelli del sindaco sia quelli di competenza della giunta». L’auspicio comunque è che questo periodo duri il meno possibile. La vice sindaca di Milano non sa fornire a tal proposito indicazioni precise, anche perché al momento si stanno studiando le carte. «Stiamo facendo tutti del nostro meglio» ha aggiunto Scavuzzo, rivolgendo poi un pensiero al sindaco Giuseppe Sala, il quale «sa di poter contare su una squadra particolarmente motivata a dare del suo meglio».
Dura reazione del Codacons alla notizia dell’autosospensione di Giuseppe Sala: il sindaco di Milano deve prendere una decisione sul suo incarico e, quindi, valutare se dimettersi o riprendere subito ad occuparsi della città. È di oggi, infatti, la diffida da parte dell’associazione, che ha pubblicato un comunicato con l’ultimatum a Sala. Il sindaco si sarebbe autosospeso «fuori dal diritto amministrativo che regola il rapporto di lavoro tra il sindaco eletto e la pubblica amministrazione». Per il Codacons ora Sala ha due strade: riprendere a lavorare da sindaco di Milano o dimettersi, «come tutti i lavoratori del pubblico impiego e privato». L’autosospensione, dunque, non può essere giustificata dall’avviso di garanzia: «Può giustificare le dimissioni ma questo rientra nelle prerogative del lavoratore» precisa il Codacons, secondo cui il rapporto di lavoro decretato dalle elezioni «non può essere sospeso o autosospeso».
La scelta di Giuseppe Sala di autosospendersi dall’incarico di sindaco di Milano sta facendo discutere anche perché Palazzo Marino è finito in un limbo: le indagini, infatti, dovrebbero durare – stando a quanto riportato da Il Giornale – fino al 10 giugno 2017, almeno sulla carta. Inoltre, la mossa è stata giudicata inaccettabile dal punto di vista giuridico, perché nessuna legge prevede l’autosospensione, ma è contemplata solo una sorta di “supplenza”. Secondo quanto stabilito dalle norme «il vicesindaco coadiuva il sindaco e lo sostituisce in caso di assenza e impedimento temporaneo». L’ipotesi è che Giuseppe Sala non abbia annullato la gara vinta nel 2012 da Mantovani in modo anomalo per riuscire a finire in tempo i lavori. Inoltre, avrebbe falsificato una data, retrodatandola, e poi avrebbe compensato il mega-ribasso iniziale. Fatti minori compiuti in buona fede? Questa, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la difesa del sindaco di Milano, ma la domanda sorge spontanea: perché il commissario Expo sia stato candidato sindaco, mettendo così a rischio Milano e la sua amministrazione?
Dopo l’autosospensione dall’incarico di sindaco di Milano, Giuseppe Sala si è detto preoccupato per la situazione difficile in cui può venirsi a trovare la città e al tempo stesso tranquillo in coscienza. Nessuna conferenza stampa ufficiale per annunciare la sua decisione, che invece ha comunicato in una lettera inviata al vice sindaco Anna Scavuzzo, che ora dovrà fare le sue veci, alla vice sindaco della Città metropolitana Arianna Censi e al presidente del Consiglio comunale Lamberto Bortolè. Questa mattina, però, Sala ha chiarito la situazione con la maggioranza che lo sostiene: si è tenuto, infatti, un vertice a Palazzo Marino, poi ha ribadito alla squadra di assessori di voler fare chiarezza. Dopo, come riportato dall’Ansa, si è recato in Prefettura per comunicare la sua decisione al prefetto Alessandro Marangoni in un incontro che è durato mezz’ora circa. Quando è tornato a Palazzo Marino ha incontrato i capigruppo del Consiglio, a cui ha confidato di prevedere un “periodo di sospensione non lungo”. La prossima settimana comunque riferirà in Consiglio comunale.
A parlare della vicenda che sta vedendo coinvolto Giuseppe Sala, sindaco di Milano autosospeso dalla carica di primo cittadino dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per l’inchiesta sulla Piastra dei servizi in qualità di commissario Expo, è stato Raffaele Cantone. Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) al Corriere della Sera rispetto all’autosospensione di Sala ha commentato:”Sinceramente mi pare eccessiva. Non c’è nemmeno un invito a comparire, solo una mera ipotesi investigativa. Comunque ognuno fa le sue scelte, ed è giusto rispettarle”. Cantone ha aggiunto:”Non posso dare giudizi perché non ho elementi, ma mi pare che l’iscrizione del suo nome tra gli indagati sia un atto obbligato nel momento in cui la Procura generale ha deciso di avocare e riaprire un’inchiesta che la Procura aveva chiuso con la richiesta di archiviazione. Ricordiamoci sempre che l’iscrizione è un atto a garanzia delle persone coinvolte”.
Milano è ancora avvolta nello choc per l’autosospensione del sindaco Giuseppe Sala in seguito ad un avviso di garanzia ricevuto ormai due sere fa. Una reazione immediata, da alcuni detta anche troppo eccessiva, per un reato di falso ideologico e materiale che al momento non pare evocare un gravissimo casus belli per una immediata sospensione delle attività da sindaco di Sala. «La mia assenza è motivata dalla personale necessità di conoscere, innanzitutto, le vicende e i fatti contestati, pertanto fino al momento in cui mi sarà chiarito il quadro accusatorio, ritengo di non poter esercitare i miei compiti istituzionali», in una lettera inviata al vicesindaco del Comune Anna Scavuzzo, al vicesindaco della Città Metropolitana Arianna Censi e al presidente del Consiglio Comunale Lamberto Berotolè, prima di formalizzare in Prefettura l’autosospensione. Intanto la Procura Generale che ha in carico le indagini su Expo 2015 e si è detto subito disponibile per sentire il sindaco di Milano per poter risolver dal più presto la crisi di governo della città metropolitana. Come riporta una fonte di Rai News24, «Dalla Procura generale arriva massima disponibilità ad ascoltare Sala dopo che è emersa la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati. Il sindaco di Milano, difeso dall’avvocato Salvatore Scuto, potrebbe decidere di presentarsi nei prossimi giorni davanti al pg Felice Isnardi per difendersi dalle contestazioni di falso materiale e falso ideologico. Una ‘mossa’ che potrebbe servire a convincerlo della sua estraneità ai fatti persuadendolo a stralciare la sua posizione da quella degli altri indagati in vista di una richiesta di archiviazione e uscire cosi’ anche dal ‘limbo’ politico dell’autosospensione».
Dopo la sospensioni Giuseppe Sala è il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo ad aver ricevuto in pochissimo tempo e senza alcun preavviso il ruolo importante e delicato di facente le funzioni di sindaco. Una professoressa “renziana” prende in carico tutto il lavoro del sindaco Giuseppe Sala che nel frattempo si è autosospeso dopo l’avviso di garanzia ricevuto in quanto commissario di Expo 2015: Milano vive ore molto delicate dal punto di vista politico vista la sospensione voluta e immediata di Sala dopo aver saputo, a mezzo stampa, di essere indagato. In mano tutto va ad Anna Scavuzzo, dopo una pratica poco usata nei Comuni italiani in questi ultimi vent’anni, ovvero la desueta e molto criticata autosopesnione: passato negli scout, insegnante di fisica e ora con in mano tutti i dossier più delicati della città di Milano, in attesa che la procura mostri tutti i capi di accusa e le carte al sindaco autosospeso. Entrata in quota Pisapia lo scorso consiglio comunale, è passata al Pd nel 2013 dopo l’incontro con la proposta renziana del Pd, ora è tutto in mano sua dopo pochi anni di politica e un profilo dai più sconosciuto. Il ruolo dovrebbe rimanerle in carica non più di qualche settimana, ma saranno ovviamente giorni di fuoco per gli attacchi delle opposizioni, le decisioni da prendere e una situazione tutta l’opposto della serenità e tranquillità operativa.