A Ikea i colloqui di lavoro avranno presto un che di nuovo, quanto meno in Russia, visto che a selezionare il personale ci sarà un robot, di nome Vera, creato da un start-up russa. Non solo dunque l’automazione e l’intelligenza artificiale potrebbero togliere lavoro all’uomo, ma potrebbero persino arrivare anche a decidere chi merita un posto di lavoro e chi no. La notizia è stata riportata dal Washington Post ed è rimbalzata sulle agenzie di mezzo mondo, Italia compresa. Del resto Vera è in grado di intervistare 1.500 candidati in un solo giorno ed è quindi chiaro che per Ikea ci sarebbe la possibilità di risparmiare molto tempo nella selezione del personale. Alexei Kostarev, uno dei creatori di Vera, ha spiegato che il robot, o meglio il software, è in grado di realizzare circa 50.000 interviste in un giorno e di rispondere anche a delle domande.
IKEA, COLLOQUI DI LAVORO CON IL ROBOT VERA
Chi ha intenzione di usufruire di Vera, in questo caso Ikea, deve fornire tutte le caratteristiche che i candidati devono avere. Quindi, il software, attingendo dal database fornito, comincia a contattare le persone interessate alla mansione realizzando delle interviste telefoniche o delle videointerviste via computer, della durata di circa 8 minuti. Secondo quanto spiega corrierecomunicazioni.it, Vera opera una selezione dei candidati che meglio rispondono ai requisiti richiesti segnalandoli all’ufficio del personale, cui spetterà quindi la decisione finale su chi assumere. “Gli esseri umani rimangono i migliori valutatori, ma Vera può aiutare molto il loro lavoro abbattendo i tempi di selezione soprattutto nella fase iniziale, quando devono essere ad esempio esclusi tutti quei candidati che si sono iscritti per una determinata posizione, ma non sono più in cerca di lavoro”, ha spiegato Kostarev.
IKEA, VERA GIÀ TESTATA IN PROGETTO PILOTA
Ikea non sarà la prima azienda a utilizzare Vera, che già viene usata da circa duecento società russe. La stessa multinazionale svedese ha già “testato” in un progetto pilota il software e conta di poter risparmiare molto tempo visto che spesso nelle piattaforme di recruiting ci sono persone che in realtà non stanno cercando lavoro o che non hanno i requisiti richiesti. Kostarev ha paragonato il funzionamento di Vera a Uber, spiegando che anziché mettere in collegamento autisti e viaggiatori, il suo software chiama gruppi di persone che si sono candidate per una determinata posizione lavorativa, verificando poi chi tra loro ha effettivamente i requisiti che sono richiesti dal datore di lavoro. Vedremo se presto Vera avrà qualche funzione in più o se opererà fuori dai confini russi.