Per tutta la giornata la voci circa le dimissioni imminenti del premier e le successive smentite si sono rincorse senza tregua e senza giungere ad un epilogo. Non resta che attendere per capire cosa accadrà. «Al momento, va preso atto che la situazione è estremamente delicata e ci sono una serie di variabili che vanno dal passo indietro alla resistenza a oltranza», dichiara, raggiunto da ilSussidiario.net Francesco Paolo Sisto, deputato del Pdl. Che commenta la situazione alla luce delle recenti defezioni di svariati Parlamentari del suo partito. «Va registrato che, in un contesto complesso come quello che stiamo vivendo, ragione vorrebbe che si agisse con la testa sul collo. Della necessità di compattezza, almeno fino all’attuazione delle riforme che ci chiede l’Europa, temo che in molti non ne siano consapevoli».
A prescindere dai numerosi aut aut dell’Ue e delle sue istituzioni all’Itala, potrebbero mancare i numeri necessari ad alcune votazioni determinanti. «L’ossessione dell’antiberlusconismo – continua Sisto -, anche in questo frangente, non risparmia nessuno». Sulla votazione del rendiconto del bilancio dello Stato di domani, in ogni caso, è tranquillo. «Credo che avremo la maggioranza. I numeri, teoricamente ci sono. Spero, inoltre, e presumo che tra i Parlamentari prevalga il senso di responsabilità; perché da questo voto dipendono le sorti dell’Italia». E, a proposito di chi è in procinto di approdare all’Udc, afferma: «Non li definirei traditori, ma irresponsabili. Ogni refolo di vento, oggi, infatti, rischia di produrre conseguenze drammatiche. Costoro invocano il cambiamento. Ma, affinché la politica possa riacquisire dignità, sarebbe necessario, anzitutto, un atteggiamento diverso e un voto coerente con il proprio mandato parlamentare». Se Berlusconi realmente porrà la questione della fiducia sul maxiemendamento alla legge di stabilità, contenente le indicazioni della Ue circa le misure da approvare in maniera improcrastinabile, la faccenda si farà ancora più seria. «Il mio auspicio è che anche allora prevarrà il senso di responsabilità. Tuttavia, il realismo mi impone di sottolineare come si tratti, pur sempre, di una speranza».
C’è pur sempre l’ipotesi che Berlusconi non arrivi, per un motivo o per l’altro, a fine legislatura. «Se dovesse decidere, di sua spontanea volontà e per senso di responsabilità di fare un passo indietro, di recarsi al Quirinale e rassegnare le dimissioni nelle mani del capo dello Stato, in quel caso credo che l’unico in grado di guidare la transizione, avendo sempre dimostrato equilibrio e ragionevolezza, sia Gianni Letta».