All’indomani della sonora sconfitta del Partito Democratico ai ballottaggi delle elezioni amministrative, che hanno decretato in primis la vittoria del Movimento 5 Stelle a Roma con l’elezione di Virginia Raggi come sindaco di Roma (tra l’altro primo sindaco donna della storia della Capitale). Gianni Cuperlo, leader della sinistra Dem, ritiene che “non mi appassionano i tempi del congresso e non chiedo le dimissioni di Renzi da segretario”, ironizzando sul fatto che a sbagliare quelli del Pd ci pensino da soli. Robero Speranza, altro esponente di minoranza, ha aggiunto: “Il doppio incarico di Renzi premier e segretario del Pd non funziona, non fa bene al partito e non lo aiuta. Dobbiamo cambiar rotta e riorganizzare il partito che e’ sfilacciato e non appare più credibile nella sua missione”.
Dopo un profondo silenzio e solo qualche parola spiccia sul ballottaggio vinto a Roma, parla finalmente Beppe Grillo commentando i risultati delle elezioni Comunali Amministrative. Lo fa sempre dal suo blog, ma con un lungo post (clicca qui per il post completo) che rilancia la vittoria di Virginia Raggi e soprattutto il possibile effetto cascata sull’intero progetto nazionale del Movimento 5 Stelle. «Le elezioni di eri segno una svolta epocale, è il cambio di passo del M5s, riconosciuto dai cittadini come una forza di governo affidabile e capace di esprimere candidati validi e competenti». Secondo il fondatore del Movimento, la vittoria al ballottaggio della Raggi fa comprendere come ci sono persone, idee e valori che hanno vinto e altri che hanno perso. «Ma una cosa emerge su tutti: l’unica alternativa valida di governo, capace di vincere in maniera netta con un’unica voce e l’M5s». Conclude poi sempre sul suo blog un ultimo commento sul voto ballottaggio di ieri che ha visto una storica affermazione di una donna per di più grillina, nella capitale d’Italia: «hanno perso i partiti, le alleanze e le cozzagli di liste civiche. Ha perso chi si nasconde dietro a etichette di destra o sinistra, hanno perso i media di regime e hanno perso in sostanza le lobby». , , ,
Anche Matteo Orfini, commissario del Pd, ha lasciato a Facebook le sue parole per commentare gli esiti delle elezioni comunali nella Capitale. Mentre la Raggi, ha, ovviamente espresso felicità, Orfini ha inteso sfogarsi per la sonora sconfitta del Partito Democratico. Scrive Orfini: “Dopo un risultato come quello di Roma credo che solo una cosa non si possa fare: discutere per finta. Abbiamo il dovere della sincerità. Che significa riconoscere gli errori, ma anche ricostruire i fatti con precisione per evitare di sbagliare ancora. E vale per tutti, prima di tutto per me. Provo a dare il contributo iniziale”. Il commissario, per il quale si era parlato di dimissioni poi smentite, ha aggiunto: “Io la vedo così: 18 mesi fa sono diventato commissario di Roma. Non per un capriccio di Renzi. Ma perché la città era travolta dallo tsunami Mafia Capitale. Inutile qui ricordare nomi e cognomi di quelli che furono coinvolti tra i nostri compagni di partito. Non derubricammo la questione sotto la categorie delle “responsabilità individuali”, perché sarebbe stato un falso. Chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale sa che il nostro partito a Roma aveva una enorme responsabilità politica, ovvero quella di non essersi accorto di quanto stava accadendo nella città. Perché troppo preso da una guerriglia interna continua. E perché dopo la sconfitta di Rutelli non aveva saputo negli anni dell’opposizione ad Alemanno ricostruire un progetto per la città, abbandonandosi spesso a una logica consociativa che ha finito per farci molto ma molto male. Avevamo smesso di pensare alla città e ci eravamo chiusi al nostro interno. Non contava il consenso esterno, ma la ripartizione di quello interno. E per vincere quella sfida tutto era lecito: imbarcare ceto politico di destra, infeudare i circoli, truccare i congressi. Accumulare debiti che “tanto non si pagano mai”. (clicca qui per il post completo su Facebook)
Ha affidato a Facebook il suo ringraziamento verso il suoi concittadini Virginia Raggi, neo eletta sindaco di Roma e primo cittadino donna in tutta la storia dell’amministrazione capitolina. La 37enne, simbolo della vittoria del Movimento 5 Stelle, ha scritto dalla sua pagina ufficiale: “Prima di tutto vorrei ringraziare tutti i cittadini romani che mi hanno voluto affidare questo importante compito e voglio complimentarmi con i consiglieri eletti, a cui auguro buon lavoro, con i non eletti e con gli attivisti che hanno speso risorse ed energie in questa campagna elettorale. La prima cosa che sento di dire, che mi viene dal profondo, è che finalmente anche Roma avrà un sindaco donna. In un momento storico in cui le pari opportunità sono ancora una chimera considero questa una notizia dal valore straordinario. Il primo segno del profondo cambiamento che stiamo portando in questo Paese. ()
Sono le prime parole di Virginia Raggi, vincitrice al ballottaggio delle Elezioni Comunali 2016 di ieri, che arrivano dal Campidoglio, la sede del Comune che per i prossimi 5 anni sarà la dimora della prima sindaco donna della Capitale. «Se la Capitale avrà per la prima volta nella sua storia un sindaco donna lo si deve al M5S e a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Oggi si apre una nuova era, ci hanno fatto una guerra senza precedenti, ma non sono riusciti a fermarci. Segno che siamo più forti, i romani sono più forti». Si fa poi più costruttiva dicendo che al di là dei toni aspri, l’augurio è quello di aprire una nuova fase attraverso un dibattito onesto con le altre forze politiche centrato sui reali problemi dei cittadini: «le cose da fare sono tante e noi siamo pronti. Hanno vinto quei cittadini che vogliono cambiare questo Paese a partire dalla priorità assoluta, ovvero presentarsi con forza unita, solida e coerente». Le schermaglie però con il Pd continueranno, a cominciare dalla questione della Asl di Civitavecchia che non è assolutamente chiusa come vicenda.
“Il Pd non è stata una risorsa, ma una zavorra”: così il deluso candidato del centrosinistra ha commentato oggi la sua pesantissima sconfitta alle amministrative di Roma. Avevo capito subito che c’era una montagna da scalare, ha aggiunto, i romani erano furibondi: “Dopo i cinque tremendi anni di Alemanno, quando hanno dato fiducia a noi, li abbiamo ripagati con Marino. I romani erano e sono furibondi. La Raggi ha rappresentato la vendetta perfetta” ha detto ancora. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate oggi al quotidiano Corriere della Sera: la gente mi diceva, tu rappresenti il Pd e per questo non ti votiamo. “Mi sarebbero serviti altri due mesi per finire di scalare la montagna e arrivare in vetta. Essere arrivato al ballottaggio, francamente, mi pare già un mezzo successo” ha concluso l’esponente del Pd.
A Roma si aspetta l’arrivo di Beppe Grillo per festeggiare i risultati delle elezioni comunali Amministrative 2016, il ballottaggio ha premiato Virginia Raggi a sindaco della capitale dopo aver sconfitto Roberto Giachetti nettamente; si fanno ora i conti con in numero di schede depositate nelle urne. L’affluenza è stata in calo. Alle 19, a Roma, aveva votato appena il 34,9% dei votanti rispetto ai 39,99% che, al primo turno, avevano fatto la stessa cosa. Alle 12 l’affluenza si era fermata al 13,28%, rispetto al 14,12 di due settimane fa. Al primo turno, il 5 giugno, Giachetti aveva raggiunto il 24,9% mentre la Raggi il 35,3%. Ieri, invece, il risultato è stato raddoppiato, almeno per la pentastellata che ha chiuso la campagna elettorale con una percentuale quasi raddoppiata rispetto a quello portata a casa dal rivale. Giachetti ha votato in mattinata, inseguito dalle telecamere a cui, ormai, dice di essersi affezionato. Ha consigliato ai giornalisti di rilassarsi, proprio come era rilassato lui ieri mattina e ha salutato delle donne, fuori dal seggio, che gli hanno augurato in bocca al lupo e gli hanno chiesto di mettercela tutta. Loro, almeno, hanno votato!
Preso dall’entusiasmo per la vittoria della moglie, Virginia raggi, a sindaco di Roma, il marito Andrea Severini le ha dedicato sul suo blog una lunga lettera di congratulazioni che in realtà sembra più la dichiarazione di un innamorato: “Cercherò di proteggerti il più possibile anche da lontano. I cittadini hanno capito chi raccontava menzogne e chi invece era limpido come l’acqua. L’acqua il bene più prezioso che abbiamo, scorre sempre, è incontenibile, è come te. I tuoi occhi parlano”. I due, dice, si conoscono da 21 anni: “Quante volte ti ho detto che ti vedevo bene come sindaco e che ero sicuro che ce l’avresti fatta? Così è stato! Volevo ringraziarti per la determinazione e la capacità di ascolto che hai dimostrato in questi anni – continua rivolto alla moglie, neo sindaco di Roma – Sei stata vicino alle persone e loro ti hanno ripagato donandoti la cosa più importante, la loro fiducia! I partiti hanno cercato in tutti i modi di ostacolarti, hanno cercato di tirarti giù e cercato di far apparire te e il movimento uguale a loro. Fango su di te, su di noi e sulla nostra vita. Non ci sono riusciti, hanno preso una sonora lezione” aggiunge. La definisce un “fiume in piena” e “una leonessa” e adesso tocca a noi, anche lui infatti è un militante dei cinque stelle. Non molleremo mai, conclude e poi: “mi manchi da morire, tuo marito Andrea”.
Al ballottaggio di ieri, 19 giugno 2016, la guida della città di Roma è stata affidata a Virginia Raggi. Ma chi è il sindaco pentastellato, primo di sesso femminile nella capitale? Virginia Raggi ha 37 anni ed è entrata a far parte del Movimento 5 Stelle nel 2011. Aveva vinto le primarie online il 23 febbraio, ricevendo 1724. La sua militanza nel movimento l’ha fatta entrare, nel 2013, nel consiglio comunale, all’interno del quale si è distinta per la dura opposizione portata avanti, soprattutto per quanto riguarda gli argomenti della scuola e dell’ambiente. Dopo l’esito del primo turno, nei confronti di Virginia sono arrivati molti consensi dai partiti della destra: Salvini, tra tutti, aveva detto che se avesse avuto la residenza a Roma avrebbe votato sicuramente la Raggi. Mentre Giorgia Meloni ha chiesto ai suoi elettori di votare in modo libero, Stefano Fassina, ex candidato di Sinistra Italiana, aveva annunciato il suo voto nullo. Anche Berlusconi si era detto pronto a sostenere persino il Movimento 5 Stelle, piuttosto che un candidato di sinistra. Marino, durante un’intervista a La Stampa, ha speso parole positive nei confronti della Raggi, definendola “determinata e non certo inconsapevole delle difficoltà”. E’ stata, forse, proprio questa determinazione a portare Virginia alla vittoria. Cresciuta nel quartiere di San Giovanni, oggi vive nella borgata Ottavia. Si è laureata in Giurisprudenza nella sua città e lavora in uno studio legale. Durante la campagna elettorale uno dei punti più importanti è stato la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, rispetto alla quale la Raggi si è sempre definita contraria, salvo cambiare recentemente opinione e collocarsi nel filone dei possibilisti.
Un plebiscito in pratica il ballottaggio Roma 2016 per queste elezioni comunali amministrative: Virginia Raggi ha stravinto contro Roberto Giachetti, M5s contro Pd, novità politica contro “vecchia” classe dirigente. Tante le analisi, uno solo il risultato: i Cinque stelle hanno preso la Capitale d’Italia, un risultato storico e soppiatto di forte impatto nazionale, ben oltre al nuovo, anzi nuova, inquilina del Campidoglio. Ha voluto commentare così il membro del Direttorio M5s primo sponsor di Raggi, Alessandro Di Battista, dopo il risultato exploit di ieri sera: «Abbiamo stravinto le elezioni, si comincia a lavorare nel solo interesse dei cittadini romani e torinesi. La città è dei romani, non di qualche palazzinaro che qui si è sentito padron e non è padrone», commenta con evidente richiamo al premier. «Più infangheranno il Movimento, più ci taglieremo gli stipendi. Queste elezioni le abbiamo – con umiltà – stravinte, ora il presidente del consiglio deve approvare il reddito di cittadinanza, l’abolizione di Equitalia e una vera legge anticorruzione». I 5 stelle hanno vinto, ora tocca a loro dimostrare di sapere reggere l’urto.
Il Movimento 5 Stelle è rimasto nel quartier generale del comitato per festeggiare la vittoria di Virginia Raggi, eletta sindaco di Roma dopo le elezioni amministrative. Abbracci tra i leader del movimento, tra cui Di Battista e Di Maio. Poi a notte fonda l’incontro con Beppe Grillo all’Hotel Formum: «Stiamo scrivendo la storia. Da oggi e per i prossimi cinque anni è responsabilità di tutti. E’ stato un risultato oltre ogni aspettativa. Sarà dura, sappiamo come è Roma, ma abbiamo un programma pazzesco, lo abbiamo scritto con i cittadini», ha dichiarato Raggi in un comizio improvvisato all’esterno del comitato elettorale. Anche la leader del sindacato indipendente di Atac Cambia-menti M410 ha festeggiato la vittoria di Virginia Raggi: «Non faccio che commuovermi ad ogni diretta… Ad ogni vostro pensiero su questa storica serata… Da domani sarà una nuova vita…», scrive su Facebook dopo aver pubblicato l’immagine di un bus Atac con la scritta “M5S WELCOME RAGGI” sul display esterno. Nei giorni scorsi era stata al centro delle polemiche del Pd per la sua campagna a favore della candidata M5S. Clicca qui per l’immagine del bus con il messaggio alla Raggi.
La vittoria trionfale del Movimento 5 stelle a Roma si riflette anche nei vari Municipi, dove i grillini ne conquistano 12 su 14 lasciandone ai Partito democratico solo due, il Centro e il Parioli, le zone cosiddette “bene” della città. Appare dunque chiaro che quello dato a Virginia Raggi è un voto popolare, quello delle periferie e dei più disagiati, stanchi di tanti anni di malgoverno dei partiti tradizionali. Ma lei riuscirà a cambiare la situazione? La media dei vincitori cinque stelle nei vari Municipi supera il 68% e in alcuni casi come a Tor Blella Monaca Municipio VI il vincitore Romanella ottiene il 73% dei voti. Al Tuscolano Municipio VII trionfa Monica Lozzi mentre nel Municipio VII, la Garbatella, quartiere tradizionalmente rosso, Paolo Pace dei cinque stelle ottiene il 59% dei voti. Dario D’Innocenti è il nuovo presidente del Municipio IX l’EUR con il 65%; a Portuense-Magliana Municipio XI vince Mario Torelli:; Nel XII Monteverde vince Silvia Crescimanno. Giuseppina Castagnetti del M5S vince al XIII Aurelia. Al Pd dunque vanno il Municipio I Centro storico con Sabrina Alfonsi e il Parioli Municipio II vinto da Francesca Del Bello.
Pesante sconfitta per Roberto Giachetti, battuto da Virginia Raggi nel ballottaggio relativo alle elezioni amministrative di Roma. Il candidato del Pd ha commentato il risultato dalla sede del suo comitato elettorale all’Ex Dogana di San Lorenzo: «Ho appena chiamato Virginia Raggi per farle i complimenti e augurarle in bocca al lupo», ha dichiarato. I complimenti alla Raggi sono arrivati anche da Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia e candidata al comune di Roma con il sostegno anche della Lega: «Netta vittoria. Mi auguro che governi bene Roma. Voteremo a favore dei buoni provvedimenti che proporrà e faremo una opposizione netta in Assemblea Capitolina contro le cose che non condivideremo. Sempre nel solo interesse di Roma e dell’Italia», il suo saluto al nuovo sindaco della capitale con un messaggio su Facebook. Sul blog di Beppe Grillo il commento sulla vittoria di Roma: «È un giorno storico, da oggi cambia tutto. Virginia Raggi è la nuova sindaco di Roma, la prima donna nella storia a ricoprire questa carica. I cittadini riconoscono al MoVimento 5 Stelle la capacità di governare e hanno scelto l’unica forza politica che ha fatto proposte concrete».
Chiuse le urne dei ballottaggi. Si è visto per un attimo, ma non ha parlato. Beppe Grillo, il fondatore e il guru di M5s è rimasto defilato ma non ha parlato in pubblico. Lo si è visto per un attimo a una finestra, alla finestra dell’hotel di Roma dove alloggia. Con una gruccia appendiabiti, a suo modo un “appendino”. Era atteso sul palco di Ostia, a chiusura della campagna elettorale, ma non si è visto. Che sia stata di buon auspicio la sua assenza? Sembrerebbe di sì. Propio in questo momento la Raggi e i suoi sostenitori si stanno recando proprio da Grillo, per festeggiare insieme la vittoria. Dunque nessun “passo di lato” di Beppe Grillo, o forse sì. Un momento delicato queste amministrative, in cui mai come ora M5s si accredita come forza di governo, alla guida della città più importante del mondo, e deve dimostrare di saperlo fare. Venerdì Virginia Raggi ha annunciato alcuni assessori, non tutti: Paolo Berdini, a urbanistica e infrastrutture, Andrea Lo Cicero, a politiche giovanili e sport, Marcello Minella al bilancio. Prudenza, dunque. Come nella prima conferenza stampa da sindaco di Roma: nessuna domanda, solo tre dichiarazioni. “Oggi, questa sera, hanno vinto i cittadini di Roma, i romani. Grazie per avermi affidato questo compito, che porterò avanti per i prossimi cinque anni”. E poi: “ringrazio tutti i candidati che in questi mesi hanno lavorato tanto, in tutta Roma. Voglio ringraziare tutti gli eletti che nei prossimi anni lavoreranno con me all’interno delle istituzioni”. “Mi sento di dire che questo è un momento storico fondamentale che segna una svolta, perché per la prima volta Roma ha un sindaco donna e in questo momento le pari opportunità sono solo una chimera”. E infine: “Questo è un momento fondamentale che dobbiamo al Movimento 5 Stelle, a Beppe Grillo e a Gianroberto Casaleggio. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano la volontà di aprire un dialogo onesto sui problemi di Roma”. Una mano tesa, perché i problemi da affrontare sono veramente tanti. Altro che antipolitica.
Molto sportivo il comportamento di Roberto Giachetti che in questo ballottaggio di Roma 2016 ha voluto congratularsi con la vittoriosa ascesa di Viriginia Raggi. Su Facebook, il deputato del PD ha pubblicato un post sottolineando come sapeva “quanto fosse difficile”, un motivo che lo spinge però a conquistare a portare avanti il proprio impegno per la Capitale. Un gesto che i sostenitori sui social definiscono come da “vero signore”, dato che ha saputo riconoscere la sconfitta. I commenti si susseguono a ritmo serrato e sembra che per molti cittadini l’uscita di scena di Giachetti non indichi meno credibilità. Tutt’altro: “da domani si ricomincia da dove eravamo rimasti. Al lavoro e alla lotta”; “devi guidare l’opposizione in Campidoglio. Roma e il centro sinistra hanno bisogno di una persona come te”. Clicca qui per vedere il post di Roberto Giachetti. Intanto, il Movimento 5 Stelle esulta sia per la vittoria di Virginia Raggi a Roma, sia per quella di Chiara Appendino a Torino. Una vittoria piena che porta i pentastellati ad affermare di “aver cambiato la storia”. I risultati parziali del ballottaggio di Roma 2016 per le elezioni amministrative comunali confermano la netta affermazione di Virginia Raggi su Roberto Giachetti. I dati riguardanti il 70,54% delle sezioni danno infatti la candidata del Movimento 5 Stelle al 67,4% dei voti, contro il 32,6% del suo avversario. Il grande risultato della pentastellata è reso ancora più evidente dalla differenza di voti raccolti in questo ballottaggio (più di 532.000 finora) rispetto al primo turno (315.620). Aumento che non c’è stato in maniera così evidente per Giachetti, che al momento supera i 265.000 voti, quando due settimane fa ne aveva presi 226.868. In definitiva la Raggi dovrebbe prendere il doppio dei voti di Giachetti: un’affermazione davvero netta che in pochi avrebbero pronosticato. , , ,
Sono usciti altri exit poll per il ballottaggio Roma 2016, questa volta forniti dall’Istituto Piepoli Ipr: per le elezioni Comunali Amministrative della Capitale, il dato che viene confermato è quello di Virginia Raggi al momento nuovo sindaco di Roma, con un range di 64-68% di preferenze mentre Roberto Giachetti viene dato ancora tra il 33-35% delle preferenze. Ma importante è la prima proiezione – quindi questi sono dati reali, con una copertura ancora bassa dell’11% – che arriva da Quorum per Sky: La candidata del Movimento 5 Stelle è data al 65,4%, mentre Roberto Giachetti non trova un risultato positivo e si ferma al 34,6%. Sono dati ancora provvisori e troppo poco coperti per poter dare una indicazione definitiva, ma di certo il dato che arriva in questi primi minuti di spoglio elettorale parla di una incredibile vittoria del Movimento 5 Stelle nella capitale d’Italia.
Dato clamoroso per il ballottaggio Roma 2016, con le elezioni comunali Amministrative che stanno presentando ora, a urne chiuse, i primi exit poll: secondo i dati di Emg Acqua per La7, con la copertura del 75% delle interviste, vede Virginia Raggi in grande vantaggio, con il 62-66% delle preferenze date, mentre il candidato del Partito Democratico Roberto Giachetti è in netto ritardo, con il 34-38% dei voti che darebbe al momento la sconfitta storia del Pd e l’exploit confermato della andata grillina. Una Roma a 5 Stelle dopo questo ballottaggio? È ancora presto per i proclami ma i primi exit poll danno questo clamoroso risultato che potrebbe cambiare l sorti non solo della Capitale ma dell’intera situazione nazionale. A Roma Giachetti dovrebbe arrivare a parlare dopo la mezzanotte, quando si avranno altri dati più certi, mentre gli esponenti del Pd sono tutti riuniti al Nazareno, la sede del Partito Democratico.
Il ballottaggio a Roma sta per chiudere i battenti, con le elezioni amministrative comunali 2016 che arrivano finalmente alla conclusione dopo una lunghissima campagna elettorale in una città che da mesi attende il nuovo sindaco dopo i guai di Mafia Capitale. Alle ore 23 chiuderanno le urne con lo spoglio elettorale che inizierà immediatamente per dare conto della sfida finale tra Roberto Giachetti e Virginia Raggi: l’affluenza bassa rispetto al primo turno e alle precedenti amministrative potrebbe favorire la candidata del Movimento 5 Stelle, attesa alla grande riconferma dopo l’exploit del primo turno due settimane fa. Appelli al voto, promesse elettorali, screzi e attacchi tra i due candidati sindaco, la resa finale arriva tra poco meno di un’ora: chi riuscirà ad imporsi nella battaglia alle Amministrative della Capitale? Le prime proiezioni dovrebbero arrivare già pochi attimi dopo le 23, con exit poll che proveranno a dar tele prime indicazioni anche se parziali. Si manterrà l’affluenza bassa come nei primi due dati parziali? Il punteggio favorirà la cantata grillina?
Con l’affluenza al ballottaggio Roma delle Elezioni Comunali Amministrative 2016 che cala dopo le ore 19 – -5% rispetto al primo turno – il risultato può essere letto in questo modo: meno gente alle urne, non si registra l’effe sperato dal candidato dem Roberto Giachetti di una ingente lotta contro l’astensione che portasse più voti in dote al vincitore delle primarie del centrosinistra, e dunque Virginia Raggi più vicina alla vittoria. Visione verosimile o ancora troppo presto per una indicazione del genere? Di certo vanno attesi i primi dati generali di exit poll e proiezioni per comprendere come la battaglia su Roma poggerà da domani mattina su quale nuovo sindaco. Di certo, il calo drastico dell’affluenza non è un’ottima notizia – in generale visto il crescete spirito anti-voto – per il candidato sindaco del Pd. Alle 23 la chiusura delle urne e il dato definitivo sull’affluenza: chi entrerà dunque al Campidoglio per questo definitivo secondo turno di Amministrative?
Arriva anche il dato delle Elezioni Comunali Roma 2016, con il ballottaggio in corso tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti che vede l’affluenza alle ore 19 attestata al 34,9%, indietro e non di poco rispetto al 39,9% del primo turno. I cittadini romani alle urne – ricordiamo che il voto delle Comunali chiude alle ore 23 – si sono presentati ma hanno confermato un calo vistoso rispetto sia al primo turno e soprattutto rispetto alle aspettative di una città che ha un bisogno ingente di soluzioni, governo e nuovo sindaco dopo le sventure degli ultimi due anni. La Capitale presenta dunque una possibile conferma di quanto si poteva pensare già alle ore 12: con i voti tendenzialmente non aumentati, la sfida per Giachetti si fa più dura dato il vantaggio che deve ricucire dalla candidata del Movimento 5 Stelle, vincente e non di poco due settimane fa nel primo turno delle ElezionI Roma 2016. Ancora tre ore, tutto ancora può succedere ma l’impressione è che lo spoglio possa risolversi rapidamente, come confidato dal presidente di seggio alla Garbatella, “forse ce la sbrighiamo per l’1 di notte“.
Nel giorno in cui a Roma Virginia Raggi (M5s) e Roberto Giachetti (Pd) si contendono al ballottaggio lo scranno più alto del Campidoglio, in queste amministrative 2016 gli elettori sono chiamati anche a eleggere i rappresentanti alla guida dei “municipi” ossia le zone di Roma. Sono i cosiddetti “minisindaci”, presidenti scelti con elezione diretta. I municipi sono la suddivisione amministrativa di Roma Capitale e sono 15 in totale: I Centro Storico, II Parioli/Nomentano, III Monte Sacro, IV Tiburtina, V Prenestino/Centocelle, VI Roma delle Torri, VII San Giovanni/Cinecittà, VIII Appia Antica, IX Eur, X Ostia/Acilia, XI Arvalia/Portuense, XII Monte Verde, XIII Aurelia, XIV Monte Mario, XV Cassia/Flaminia. Al primo turno, nel voto per il sindaco il Pd ha superato M5s solo nel Centro Storico e al Parioli/Nomentano; mentre nel voto per il presidente di municipio il centrosinistra si è affermato in 9 municipi, il M5s in 5 (nel municipio di Ostia/Acilia non si è votato per il presidente di municipio, ma per il sindaco sì). Si tratterà di aspettare lo spoglio di questa notte per capire come e a favore di chi andrà la partita dei minisindaci.
E’ stata protagonista di una gag oggi Virginia Raggi, candidata sindaco al ballottaggio a Roma alle elezioni amministrative 2016. La candidata del Movimento 5 Stelle era attesa al seggio da tanti fotografi che volevano immortalare, come al primo turno di domenica 5 giugno, il suo voto. E infatti al momento di inserire la scheda nell’urna la Raggi è stata bloccata per vari minuti dai reporter che scattavano foto di quel momento. Ma uno di loro, un certo Luigi, era chiamato da tutti proprio perché si trovava sempre in mezzo alle varie inquadrature. Questo episodio ha divertito molto la candidata del M5s che sfida per la poltrona di sindaco il candidato del Partito Democratico Roberto Giachetti. Tanto che all’uscita dal seggio Virginia Raggi han preso come pretesto il nome di Luigi per non rispondere ai giornalisti, italiani e stranieri, che le volevano fare delle domande. Ha infatti sempre risposto di “chiedere a Luigi” (clicca qui per vedere il video)
Il dato che colpisce nel ballottaggio Roma di queste elezioni Comunali 2016 è ancora, nonostante una lunga campagna elettorale, molto mediatico e con così tanti temi concentrati nella stessa città (Renzi/anti-Renzi, M5s al potere, Mafia Capitale), un’alto numero di astensione. I risultati finali diranno se la città di Roma avrà incrementato il dato sulle votazioni o se si attesta in un calo preoccupante rispetto al 2013, le ultime amministrative che avevano portato il sindaco Pd Ignazio Marino al Campidoglio. L’astensione rischia di vincere anche oggi, tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti: addirittura fuori da un seggio elettorale al Pigneto si può trovare un fresco murales con la scritta, “chi sogna non entra in un urna elettorale”. L’impressione è che in tanti cittadini romani non abbiano la volontà di schierarsi per l’uno o l’altro progetto, con un senso di disillusione generale: ovviamente bisognerà monitorare in base ai primi risultati che arriveranno dopo lo spoglio. Già, proprio questo fatto potrebbe portare le operazioni di spoglio elettorale questa sera, dopo la chiusura delle urne alle 23, a terminare prima del previsto: a Repubblica, un presidente di seggio della Garbatella ha confidato, «affluenza più bassa del primo turno, finiamo all’1, speriamo». Avrà ragione? , , ,
E’ arrivato il momento del voto anche per Massimo D’Alema, già presidente del Pd e capo del governo, in questo ballottaggio 2016 per l’elezione del sindaco di Roma che vede contrapposti il renziano Roberto Giachetti e grillina Virginia Raggi. D’Alema ha la residenza a Roma e si è recato nel seggio di una scuola del quartiere Mazzini. I giornalisti attendevano D’Alema per una dichiarazione politica, che puntualmente è arrivata: “Ho votato secondo le indicazioni del mio partito, come ho sempre fatto nella vita” ha detto l’ex leader. Ma quali sono le indicazioni del suo partito? Accordare la preferenza a Roberto Giachetti? Certamente, se con “il mio partito” D’alema si riferisce al Pd a guida renziana che lui, come è noto, non tollera. E se invece con “il mio partito” D’Alema si riferisse a quelli che semplicemente la pensano come lui? In tal caso lo scenario potrebbe essere diverso e aprire all’eventualità che ha tenuto banco negli ultimi giorni di campagna elettorale, e cioè che D’Alema si stesse “impegnando” attivamente per Virginia Raggi – naturalmente in chiave antirenziana, come emerso dallo scoop di Repubblica che peraltro D’Alema ha smentito come macchinazione ordita allo scopo di cercare un capro espiatorio. “il livello di menzogna a cui è giunto il sistema dell’informazione fa abbastanza paura, a volte” ha chiosato infine D’Alema lasciando il seggio, come riportato da Tgcom24.
Attacco del Pd in extremis a Virginia Raggi, candidata di M5s a sindaco di Roma contro lo sfidante Pd Roberto Giachetti in questo ballottaggio delle comunali capitoline 2016. Debora Serracchiani (Pd) twitta che non è stato il Partito democratico a svelare gli incarichi di consulenza di Virginia Raggi alla Asl di Civitavecchia avuti nel 2014 (e non dichiarati al Comune di Roma), ma il Fatto Quotidiano. Venerdì Raggi ha smentito, ma il Pd è andato avanti, e Stefano Esposito (senatore Pd) ha attaccato la candidata grillina dicendo che la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo. In realtà non è vero, perché la Procura di Roma ha smentito. A Roma l’affluenza è in calo, e si tratterà di vedere se questi voti in meno alle urne registrati alle ore 12 premino Raggi (M5s) oppure Giachetti (Pd). Contro la Raggi è stato presentato un esposto da parte di uomini del Pd, nascondendolo però sotto il nome di una associazione, la Anlep (Associazione nazionale libertà e progresso). Ma “l’esposto porta la firma del vicepresidente Anlep, che è un dirigente del Pd romano con un incarico ufficiale” ha scoperto e scritto Franco Bechis, vicedirettore di Libero. Oggi Virginia Raggi ha votato la seggio della scuola Octavia, dove si è recata con il figlio. Giachetti invece ha votato nel seggio di Via Fonteiana. “Non ci sono altre elezioni tra una settimana – ha detto Giachetti ai giornalisti – quindi rilassatevi. Mi mancherete”. Quanto frutterà l’ultimo attacco del Pd alla candidata grillina in termini di consensi? Oppure Giachetti ne sarà penalizzato? Alle urne il verdetto finale.
I dati dell’affluenza al ballottaggio Roma 2016 hanno confermato il primo turno di queste Elezioni Comunali Amministrative, quando i votanti erano risultati in netto calo rispetto alle Amministrative 2013. Un basso 13,28% alle ore 12 potrebbe significare un calo ulteriore tra i romani alle urne, il che potrebbero favorire ancora Virginia Raggi, data in netto vantaggio dopo i risultati del primo turno. Intanto questa mattina si è presentata al suo seggio anche Giorgia Meloni, sconfitta proprio dal candidato dem al primo turno per poche migliaia di preferenze: «poco fa ho votato per il ballottaggio di Roma. Ho fatto il mio dovere e ho esercito un mio diritto fondamentale. E voi siete già andati a votare?» ha scritto la leader di Fratelli d’Italia sul suo profilo ufficiale Facebook. La sfida prosegue, con le polemiche e gli attacchi che ora si sono fermati per il silenzio elettorale ma che da stasera alle 23 vedrà di nuovo opporsi i due sfidanti, con Giachetti e il Pd accusati di essere appoggiati anche da elettori “scomodi” come alcuni componenti del clan Casamonica, mentre la candidata grillini è finita nella bufera per le assunzioni sospetti all’Asl di Civitavecchia. I risultati finali delle Comunali faranno scoppiare altri possibili scontri?
-Quello relativo all’affluenza era probabilmente il dato più atteso della mattinata a Roma, coinvolta dal ballottaggio 2016 delle elezioni amministrative comunali, ma chi si attendeva una grande partecipazione alle urne per il duello Raggi-Giachetti dovrà forse rivedere i propri piani. Come comunicato dal Ministero dell’Interno infatti, alle ore 12:00 è andato a votare il 13,28% degli aventi diritto, una percentuale di certo non esaltante e comunque in lieve flessione rispetto ad un paio di settimane fa, quando alla stessa ora per il primo turno si era recato a votare il 14,12% degli elettori. A questo punto la speranza di chi auspica un’affluenza elevata è che gli appelli contro l’astensionismo rivolti dai vari candidati nelle ultime ore facciano breccia nell’elettorato romano entro la chiusura dei seggi fissata per le ore 23:00.
Tutto secondo le previsioni per Roberto Giachetti, candidato del Pd al ballottaggio 2016 delle elezioni comunali di Roma: l’ex esponente del Partito Radicale, come riferisce La Repubblica, si è recato al seggio di via Fonteiana, vicino alla sua abitazione, alle ore 10. All’uscita dal seggio, assediato da giornalisti e operatori, Giachetti ha risposto ad alcune domande:”Come sto? Bene grazie, ma cerchiamo di dare meno fastidio possibile”. A testimonianza del clima disteso, vi è la risposta successiva, in perfetto romanesco:”Se sto rilassato? E come devo sta’, rilassateve pure voi però. Non ci sono altre elezioni tra una settimana, quindi rilassatevi. Mi mancherete”. Dopo aver dribblato un’operatore che gli chiedeva di urlare “Forza Roma”, Giachetti si è congedato così:”Le nostre strade si dividono, amici, statemi bene!”. Clicca qui per vedere la foto di Roberto Giachetti al seggio di via Fonteiana!
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Giornata di ballottaggio a Roma in questa domenica 19 giugno 2016 che stabilirà chi, tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti, trionferà nelle elezioni amministrative della Capitale. Nel frattempo, come fa sapere la versione online de La Repubblica, a breve dovrebbe recarsi a Monteverde Roberto Giacchetti, pronto ad esprimere il proprio voto nel seggio di via Fonteiana. La candidata del Movimento Cinque Stelle è attesa invece per le ore 14:30 al seggio della scuola Octavia di via Maestre Pie Filippini. Col passare dei minuti intanto cresce l’attesa per il primo dato sull’affluenza che verrà diffuso dal Comune di Roma alle ore 12. Due settimane fa a mezzogiorno si era recato alle urne il 14,12% degli aventi diritto: un dato certamente non esaltante e confermato da quello definitivo del 5 giugno, con un’affluenza pari al 57,19%, percentuale sì maggiore rispetto a quella delle ultime due consultazioni, ma di certo non caratterizzata da una partecipazione di massa da parte dei romani.
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Oggi, domenica 19 giugno, il ballottaggio 2016 della città di Roma potrebbe segnare una svolta nella storia politica italiana: sarà Virginia Raggi, candidata del Movimento Cinque Stelle, il sindaco eletto della Capitale dopo le 23? Lo sapremo soltanto dopo lo spoglio delle schede, ma nel frattempo sulla pagina Facebook della grillina è apparsa una citazione “istituzionale”, firmata Sandro Pertini:”Oggi servono due qualità: l’onestà e il ?#?coRAGGIo?.”. Da notare come l’hashtag sia quello che ha caratterizzato la campagna elettorale dell’esponente pentastellata, ma bisogna notare come nonostante il post sia stato pubblicato un’ora fa, ha già raggiunto più di 2.000 “likes”. Sempre attiva la partecipazione dei sostenitori del M5S romano che alla frase della Raggi replicano in maniera “colorita”:” Calma calma Virgi, famme fa prima colazione e poi te vado a vota’. Da domani cambia la Storia”. Clicca qui per vedere il post in cui Virginia Raggi cita il Presidente Pertini.
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Finalmente si tengono oggi le Elezioni Amministrative a Roma 2016, il ballottaggio dopo una lunga a sfibrante campagna elettorale e dopo i risultati del primo turno che hanno consegnato Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle in vantaggio sul secondo classificato e sfidante per questi ballottaggio nella Capitale, Roberto Giachetti, membro del Partito Democratico e già vincente delle Primarie del centrosinistra. La partita è importante, quasi decisiva anche a livello nazionale: perdere Roma e consegnarla al M5s, la prima vera prova di potere dopo le città di Parma e Livorno, dove tra l’altro i sindaci grillini sono entrambi indagati, potrebbe essere un colpo pesante per il permise Renzi e per l’intero Pd. Di contro invece, riuscire a ribaltare il risultato e sondaggi delle vigilia potrebbe essere una svolta anche nelle dinamiche interne al partito, oltre che un successo riuscire a recuperare la città dopo il periodo negativo della giunta Marino e dopo i guai di Mafia Capitale. Seguiremo tutto in diretta live lungo la giornata al voto, urne aperte dalle 7 alle 23, per poter votare il sindaco di Roma: chi vincerà questo ballottaggio
Le elezioni comunali Roma 2016 che si tengono oggi con il ballottaggio Raggi-Giachetti vedono sfidarsi il Pd contro il M5s, una sorta di prova nazionale delle prossime elezioni politiche: nell’attesa di vedere quali saranno i responsi definitivi che arriveranno in nottata dopo lo spoglio elettorale, andiamo a vedere quali erano stati i risultati al primo turno, dove si era imposta con un discreto vantaggio la candidata a Cinque Stelle. Con un numero di votanti pari al 56% dell’affluenza, i romani che hanno optato per Virginia Raggi sono stati il 35,25% con 453mila voti presi di preferenza, un grande exploit rispetto a tre anni fa dopo il Movimento 5 Stelle era entrato in Consiglio Comunale in netta minoranza. M5s in grande forma, con il 35,32% delle preferenze alla lista: insegue, molto staccato, il Pd che ha perso voti e si è attestato come secondo partito della Capitale, con il 17,20% delle preferenze. Roberto Giachetti ha guadagnato, riunendo tutte le liste collegate, il 24,87% dei voti: è bastato per battere la rivale Giorgia Meloni, terza classificata ed esclusa così dal ballottaggio di oggi, con il 20,64% delle preferenze. Resta da capite, rispetto a tutti gli altri elettori, ora che tipo di riversamento voti ci sarà: Giachetti colmerà il gap importante ai danni della Raggi?
Alle elezioni comunali di Roma 2016 i candidati in campo sono due e si sfideranno per il ballottaggio decisivo ad eleggere il nuovo sindaco in queste Amministrative: Virginia Raggi, sostenuta dal Movimento 5 Stelle, è nata e cresciuta a Roma nel quartiere di S.Giovanni, laureata in Giurisprudenza all’ Università di Roma Tre, si è specializzata in diritto d’autore. E’ entrata in politica nel 2011 proprio grazie al Movimento ideato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, e due anni dopo è stata eletta consigliera comunale. E’ stata scelta come candidato sindaco dagli iscritti del Movimento, dopo una votazione online ed ora si appresta ad affrontare il ballottaggio dopo aver vinto il ‘primo turno’ con circa il 36% delle preferenze da parte dei romani. Roberto Giachetti, invece, candidato sindaco sostenuto dal Partito Democratico, ha cominciato a fare politica molto giovane, nel 2001 viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati dove viene riconfermato per ben 2 volte, dopo le elezioni politiche del 2006 e del 2008. Nei primi giorni del 2016, decide di candidarsi alle primarie per scegliere il nuovo sindaco della Capitale, su invito diretto del premier Matteo Renzi. Durante il primo turno di queste elezioni amministrative ottiene il 25% circa di preferenze e riesce ad accedere al ballottaggio dove sfiderà la Raggi.
Domenica 12 giugno è andato in onda il ‘faccia a faccia’ tra i 2 candidati alla poltrona di sindaco della città di Roma, Virginia Raggi e Roberto Giachetti, nel programma televisivo condotto da Lucia Annunziata dal titolo ‘ In 1/2’. Il confronto inizia con una ‘battuta’ da parte della presentatrice, in cui ringraziava Virginia Raggi per essersi presentata al confronto, sfatando il mito che lei sfuggisse a quest’ultimi, ma la candidata non si fa trovare impreparata e risponde prontamente. Arrivato il turno di Giachetti, Lucia Annunziata decide di chiedergli cosa pensi della sua avversaria, ed il candidato del PD inizia facendo i complimenti a Virginia Raggi, perché secondo lui, per amministrare una città come Roma ci voglia tanta ambizione e soprattutto tantissimo coraggio, ma allo stesso tempo non la ritiene pronta perché accusa troppi tentennamenti. A questo punto, la presentatrice passa la parola alla Raggi che ringrazia il suo avversario per i complimenti ricevuti, ma ci tiene a precisare che, secondo lei, è proprio Giachetti a non esser pronto dato che qualche tempo fa, durante un collegamento radiofonico, disse di non avere le qualità per diventare sindaco di una città importantissima come Roma. Continuando il suo intervento, ha aggiunto come la preoccupi il fatto che la Capitale arrivi da 20 anni di cattiva gestione amministrativa da parte del Partito Democratico e da 8 mesi di commissariamento, dovuti alle dimissioni dell’ ex sindaco Ignazio Marino, volute dal suo stesso partito. Nonostante tutto ciò gli riconosce il merito di essere molto onesto come uomo. Entrando nel vivo del confronto, viene affrontato il tema riguardante le Olimpiadi, e la presentatrice chiede alla Raggi come mai sia contraria allo svolgimento di quest’ultime, ma la candidata sindaco spiega come in 3 mesi di campagna elettorale svolta in giro per le zone di Roma, nessun cittadino romano le abbia chiesto come priorità la partecipazione della città ad un evento cosi’ importante, ma si sia sentita chiedere di intervenire in cose più attuali, a partire dal sistemare le strade piene di buche, all’ attuare la manodopera per aggiustare i mezzi di trasporto, in modo che possano ritornare a fare il proprio lavoro e rendere più veloci gli spostamenti, poi successivamente preoccuparsi dell’organizzazione delle Olimpiadi. Al termine della risposta, avviene il primo momento di scontro tra i 2 candidati, con Roberto Giachetti che ‘attacca’ la sua avversaria, spiegando come, secondo lui, le Olimpiadi siano una grandissima occasione di sviluppo da sfruttare per creare vari interessi intorno alla città. Dopo una domanda molto precisa, in cui gli viene chiesto come farà a combattere la corruzione che si crea in presenza di questi grandi eventi, il candidato sindaco ha spiegato di aver già chiesto al Presidente del Coni, di nominare un ‘commissario ad hoc’ che si occupi di garantire la regolarità degli appalti. Successivamente la presentatrice, ha chiesto a tutti e 2 i candidati come si ‘muoverebbero’, nel caso venissero eletti, per quanto riguarda la società che si occupa dell’acqua pubblica, l’ ‘Acea’, e per l’azienda dei trasporti, l’”Atac”, ottenendo risposte ovviamente contrastanti da parte degli ospiti. Per concludere il confronto, i 2 candidati han dovuto rispondere alla domanda su che decisione prenderanno per quanto riguarda i campi rom, Roberto Giachetti ha spiegato che la sua intenzione è quella di smantellarli pian piano, mentre per Virginia Raggi l’intenzione è quella di seguire le linee dettate dall’Unione Europea.