Il vostro vecchio Yoda non la finisce più di stropicciarsi gli occhi. Dopo aver gettato uno sguardo sull’italica penisola il giorno dopo la votazione referendaria, particolarmente colpito dalla valanga di No, si è poi occupato d’altro e anche molto lontano dal Bel Paese. Quando ha deciso di ributtare giù di nuovo un’occhiata, giusto per rendersi conto che in Italia non c’è affatto stato il tracollo della Borsa come i sostenitori del Sì avevano preconizzato, s’è accorto che nel frattempo – davvero a tempo di record – era stato fatto un nuovo governo presieduto dal mite Gentiloni. Così si è messo ad analizzare quello che si diceva in rete e sui giornali, per rendersi ben presto conto che delle altisonanti promesse di Renzi, Boschi, Fedeli (di ritirarsi dalla politica in caso di vittoria del No, fatte a gran voce sui giornali e nei talk show di maggiore ascolto) non solo non è rimasto nulla, ma con il nuovo governo i cosiddetti perdenti sono in prima fila a menare la danza direttamente o indirettamente.
La stampa straniera ha parlato senza mezzi termini di “un governo eterodiretto dal burattinaio Renzi”, dimessosi da presidente del Consiglio ma rimasto segretario del Pd. Mentre Boschi e Madia restano al governo in posizioni di rilievo, e l’onnipresente Lotti, oltre alle deleghe sull’editoria, mantiene quelle per gestire le prossime importanti nomine; in più avrà pure il neonato ministero dello Sport, così potrà presenziare a tutti i Consigli dei Ministri e soprattutto (ma guarda che caso!) sovrintendere al mercato dei diritti sportivi, che tanto interessano a Berlusconi…
Ora si capisce perché Yoda, che ne ha viste tante, si stropiccia gli occhi. Mai si sarebbe immaginato che dopo una simile batosta, ricca di evidenti significati politici, l’ex presidente Renzi fosse potente come prima, e con una sfacciataggine assoluta. A molti commentatori non è sfuggito il fatto che abbia condotto addirittura delle consultazioni parallele con quelle del Capo dello Stato, ad altri non è sfuggita l’ipocrisia di far dichiarare dalla delegazione del Pd che non era stati fatti nomi, pronti ad accettare le indicazioni del Presidente, quando già circolavano i nomi del futuro presidente e dei ministri che sarebbero stati indicati via telefono. Vero o no che sia, ciò che ha colpito non è stato il fatto che quello Gentiloni apparisse un governo fotocopia (ma quante anime belle ci sono in giro…che bisogno c’è di cambiare tutti i ministri per pochi mesi…), bensì che come massimo schiaffo ai quasi 20 milioni di italiani che hanno votato No al referendum si fossero riportate al governo le Ministre autrici di riforme bocciate dal popolo e dalla Corte Costituzionale, e promuovendo pure Ministra per questioni di correnti interne al Pd la co-autrice Anna Finocchiaro.
Se qualcuno lo ricorda, Yoda aveva detto che non sarebbe stato facile liberarsi di uno come Matteo Renzi. Un insuperabile impunito, come si dice a Roma. Uno che non sai mai se ci fa o ci è, per usare un altro vecchio modo di dire italico…Un esempio del “ci è” lo abbiamo in Renzi che dichiara che la responsabilità della sconfitta è consistita nel non aver saputo spiegare la riforma e nel non aver saputo presidiare il web nel modo giusto.
Ora, i miei tanti amici che ho sulla terra italica mi hanno riferito che da mesi Renzi e la Boschi strabordavano da ogni trasmissione televisiva e radiofonica, da ogni giornale, da pagine e spot sponsorizzati su Youtube e persino da annunci su Televideo, nonché da sms e messaggi via posta. Se nonostante questo massiccio spiegamento mediatico non sono riusciti a farsi capire, come possono pensare di riuscirci un’altra volta, dato che si apprestano a commettere gli stessi errori di valutazione? Per esempio, pensando di poter considerare il 40% degli italiani che hanno votato Sì come un bacino di consensi tutto per il Pd? Peggio ancora: Renzi insiste nel ribadire che le sue riforme erano ottime, così come sono stati ottimi i mille giorni del suo governo, al punto che verranno ricordati in un libro con l’adeguato “contesto ideologico” SIC! (ma che vorrà mai dire?). Mentre proprio qui sta la chiave della sconfitta: vantare ripresa economica e crescita del benessere quando praticamente in ogni famiglia c’è un disoccupato, un esodato, un precario.
Girando per l’Italia a tenere comizi in sale blindate dalla polizia intenta a tenere lontani i contestatori, non sembra essersi reso conto che il suo “storytelling” non collimava per nulla con il sentimento di un Paese sempre più sofferente. Preso dalla voglia di rivincita, ha pure incautamente dichiarato che avrebbe girato l’Italia in camper per andare a spiegarsi meglio, soprattutto con i giovani, che poi sono quelli che in stragrande maggioranza hanno votato No. Sinceramente a Yoda è parsa una conferma della sua incapacità di analizzare la realtà: senza più l’usbergo dei poliziotti comandati da Alfano, era facile immaginare la fine del camper assalito da studenti, correntisti, precari e operai licenziati in massa, ad esempio quelli dei call center Almaviva. Così deve averci ripensato, perché all’assemblea ha annunciato che non girerà più in camper, ma apparirà improvvisamente qua e là per animare incontri di giovani e di supporter locali. Certamente in questo modo eviterà le manifestazione organizzate, ma continua a sottovalutare la rapidità della rete nel chiamare a raccolta chi avrebbe tanta voglia di tirargli qualche uovo…
Alla fine Yoda non saprebbe davvero dirvi se ci fa o ci è…Spudorato oltre ogni limite, in assemblea ha spesso usato il Noi (“non abbiamo perso, abbiamo straperso”), ma ha comunque trovato furbe parole per galvanizzare una platea che, come i topolini del pifferaio di Hamelin, è comunque disposto a seguirlo. In molti, sulla rete, osservano che all’assemblea non ha proposto alcuna analisi, ma ha fato semplicemente un comizio. E non ha perso l’occasione di accusare il Movimento 5 Stelle di agire come un’azienda privata che non tiene conto del volere dei cittadini, visto che c’è un vertice che stabilisce ogni cosa. Ohibò, si chiede Yoda, ma il Pd renziano è forse diverso? Non c’è forse uno che detta la linea, distribuisce a chi fa parte del giglio magico incarichi e prebende (a leggere diversi giornali, molte sono state attivate nelle ultime settimane prima del voto), controlla ogni posto di potere, nomina nella sostanza il nuovo governo, premurandosi di avere tutte le leve per controllare le nomine in importanti enti pubblici, che, guarda caso, gestiscono anche centinaia di milioni di pubblicità che possono essere giostrati “per eventuali ritorsioni” come ha detto Berlusconi in diretta TV?
È roba da non credere: con ulteriore inarrivabile impudenza, durante l’assemblea del Pd, ha pure avuto l’improntitudine di affermare che l’Italia che lui ha trovato era molto peggio di quella che ha lasciato. Dimenticando la gravissima situazione delle banche, lasciata incancrenire per paura di perdere consensi in vista del voto referendario, tutti gli altri dossier aperti e mai chiusi, e soprattutto un paese lacerato e impoverito da tre anni del tutto buttati inutilmente via, inseguendo una riforma scombiccherata. Yoda è anche molto colpito dalla maggioranza di un Pd che lo sostiene solo perché non ci sono alternative al momento, o forse perché non è ancora il momento – secondo le correnti che contano – di menargli il colpo di grazia. Come le vecchie correnti della vecchia Dc, continuano a ballare sul Titanic, facendo finta di credere ancora agli slogan del pifferaio, mai domo nell’imbonire la platea di parlamentari, che in realtà, non hanno alcun desiderio di andare a votare, visto che non hanno la minima intenzione di perdere un anno di stipendio con successivo vitalizio.
Così assistiamo al fatto che non c’è niente di più incrollabile dell’autostima renziana, indifferente persino alle delusioni dei grandi maitre à penser come Scalfari, a quelle di Galli Della Loggia, che sul Corriere lo definisce addirittura “furbastro”, e alle critiche crescenti di tutta la stampa mondiale.
Mai come in questo momento il vostro vecchio Yoda è contento di vivere la maggior parte del tempo molto lontano da quello che un tempo era davvero il Paese più bello del mondo.