RETTIFICA DEL 26 MAGGIO 2017 In relazione a quanto riportato nell’articolo seguente riceviamo e pubblichiamo la replica di Rocco Casalino, che spiega le ragioni delle frasi pronunciate nella videointervista a Le Iene che, come è stato spiegato nell’articolo, qualcuno ha tirato fuori dopo la marcia per il reddito di cittadinanza. Frasi che non rispecchiano il reale pensiero del portavoce del Movimento 5 Stelle. Ci scusiamo pertanto con il diretto interessato e i nostri lettori per le inesattezze riportate nell’articolo.
«13 anni fa frequentavo il “Centro Teatro Attivo” di Milano. In un corso di recitazione si sviluppò lo studio dei personaggi e a me fu affidata l’interpretazione di un personaggio snob, classista, xenofobo e omofobo. Per questa interpretazione, dovevo usare un linguaggio paradossale ed estremista. Per sbeffeggiare l’ipocrisia di molti personaggi pubblici, interpretai questo ruolo politicamente scorretto in una intervista alle “Iene”, utilizzando lo studio fatto nel corso di recitazione. Quindi riprendo dei luoghi comuni sul presunto odore della pelle di persone indigenti e di rumeni. Cosa ancora più grottesca e assurda visto che all’intervista era presente la mia compagna e convivente di allora, originaria di un Paese dell’Est Europa. Qualche giorno dopo, raccontai in un’intervista rilasciata a Maurizio Costanzo, con miei amici e parenti presenti a testimoniare la mia assoluta lontananza da idee razziste, classiste o xenofobe e mettendo quindi nel giusto contesto di recitazione le parole assurde e paradossali di quella intervista. Le posizioni razziste e xenofobe sono quanto di più lontane dalla mia persona. Ora dopo la fantastica marcia per il reddito di cittadinanza di domenica scorsa è successo che, improvvisamente, i 30 secondi di quell’intervista alle “Iene” sono stati riesumati al fine di buttare fango sulla mia persona nonché al fine di cercare di infangare e colpire indirettamente anche il M5S».
Quando, alle ultime elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle tenne il comizio finale in piazza San Giovanni a Roma, tutta Italia si rese conto che i grillini erano diventati una realtà di massa. E infatti in quelle elezioni mandarono per la prima volta al parlamento un grosso numero di senatori e deputati, tanto che Bersani si vide costretto a chiedere nei colloqui di formazione del governo il loro appoggio, naturalmente rifiutato. Quella sera a Roma neanche Grillo si aspettava una folla di decine di migliaia di persone e poco prima di salire sul palco alle televisioni nazionali che lo intervistavano, estremamente su di giri per il successo, disse una frase sibillina: “Siamo come Comunione e Liberazione”, intendendo il grande numero. Oddio, non è che CL abbia mai fatto grandi manifestazioni di piazza, ma Grillo si riferiva probabilmente ad eventi come il Meeting, dimostrando di conoscere bene il movimento cattolico e di sentirsi “forte” come loro. Adesso Grillo punta di nuovo sulla carta del cattolicesimo per farsi pubblicità: durante la marcia su Assisi per chiedere il reddito di cittadinanza ha infatti dichiarato che loro, i grillini, sono i nuovi francescani. Anche qui il paragone centra come il due di picche, ma Grillo lo conosciamo, ama prendersi meriti che non ha.
In questo quadro, qualcuno ha tirato fuori una video intervista con Rocco Casalino, dal 2014 responsabile per la comunicazione al Senato della Repubblica per il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, nonché “portavoce e capocomunicazione” del medesimo gruppo. Insomma, un personaggio importante con responsabilità importantissime. Il video in questione però fa tutt’altra impressione. Mezzo nudo, in mutande, sdraiato volgarmente su un divano, discute con il giornalista degli extra comunitari. Ebbene, in confronto Salvini potrebbe dirsi davvero un francescano, perché le parole che dice sono di un razzismo che neanche Salvini si sognerebbe. “Hai mai provato ad andare a letto con un rumeno?” dice (tra l’altro Casalino si dichiara bisex) “hanno un odore forte (puzza, ndr) non se ne va neanche dopo tante docce. I poveri hanno un odore diverso dai ricchi”. E poi il tocco di classe: “Investiamo soldi per rendere gli italiani civili e stiamo facendo entrare gente senza istruzione è un pericolo”.
Francescani? Sono passati tre anni, concediamo a Casalino il beneficio di aver cambiato idea.