Sulla crisi aperta dal Pdl nei confronti del governo è intervenuto anche il capo dello Stato. A tirarlo in ballo sin dall’inizio era stata l’esponente del Pd Anna Finocchiaro, quando stamattina i senatori del Pdl si erano rifiutati di prendere parte al voto sul decreto sviluppo. Il loro no al voto, aveva detto, apriva una crisi di governo, facendo mancare una parte rilevante della maggioranza che sostiene il governo stesso. Era dunque necessario che Mario Monti si recasse al Quirinale per discutere il da farsi. Come si sa la crisi è stata aperta dalle dichiarazioni del ministro Passera a proposito dell’annunciata volontà di Silvio Berlusconi di tornare a candidarsi per il suo partito, volontà giudicata non utile al Paese. Per i pidiellini le parole di Passera erano una intrusione in un campo che a lui in quanto membro di un governo tecnico, non spetta giudicare. Partiva così una sorta di ritorsione con il rifiuto di votare anche senza far mancare il numero legale al Senato, tanto che il decreto sviluppo otteneva comunque il sì. La stessa situazione si è ripetuta alla camera dove il Pdl ha fatto sapere di non voler votare ugualmente. E’ intervenuto dunque Giorgio Napolitano dicendo che bisogna far sì che la legislatura arrivi al suo termine regolare senza convulsioni: la tenuta istituzionale del Paese è fuori questione, ha detto. Ha quindi aggiunto che è necessario valutare i tempi necessari per le elezioni: ha chiesto ai partiti una valutazione obbiettiva e serena “sui tempi necessari e opportuni per una proficua preparazione del confronto elettorale”. Ha comunque aggiunto di riservarsi nelle prossime ore i conseguenti utili accertamenti, il che significa una consultazione con le forze politiche sulla tenuta del governo. Per Napolitano quanto sta accadendo è l’esplosione di tensioni politiche date dall’avvicinarsi della data stessa delle elezioni: “Sappiamo che l’imminente conclusione della legislatura e quindi l’avvicinarsi delle elezioni per il Parlamento stanno suscitando crescenti tensioni tra le forze politiche, da oltre un anno impegnate nel sostenere un governo cui non partecipassero esponenti dei partiti”.
Situazione dunque in bilico, con il rischio che cada il governo Monti: oggi nel primo pomeriggio si è tenuto un nuovo vertice della direzione del Pdl ma al momento non si conosce cosa ne sia scaturito. Il partito stesso sembra diviso tra chi sostiene a viva forza il ritorno di Berlusconi in campo elettorale e chi invece lo critica.