E’ in corso il dibattito al Senato sulla mozione di sfiducia presentata contro il ministro degli interni Alfano, accusato di non aver saputo gestire il caso della famiglia di dissidenti kazaki, e anche di aver mentito dicendo che non sapeva quello che era successo. Un caso si sa che ha messo a dura prova la maggioranza, con parte del Pd, l’ala che fa capo a Matteo Renzi, che aveva chiesto di votare la sfiducia al ministro. Tra gli interventi, anche quello del capo del governo, che ha voluto sottolineare come Alfano fosse estraneo ai fatti accaduti, pur rilevando tutta la gravità di come è stato gestito il caso e l’imbarazzo totale del nostro paese davanti alla comunità internazionale: “L’espulsione della moglie di Ablyazov e della sua figlioletta è per noi motivo di imbarazzo e discredito” ha detto. Nel caso, ha aggiunto, va sottolineato “l’inaudito” comportamento dell’ambasciatore kazako che più volte ha fatto pressione con i nostri funzionari per ottenere il rimpatrio della famiglia del dissidente e ricercato. Tutto ciò è per l’Italia motivo di imbarazzo e discredito, mentre lodando il rapporto del capo della polizia per la sua chiarezza, parla comunque di “fatti che lasciano attoniti”. Alfano era comunque estraneo ai fatti e per lui non ci sarebbe alcuna responsabilità oggettiva: niente sfiducia al ministro, ma anzi nuova fiducia al governo. Questo perché i vertici del governo non sapevano e non furono coinvolti nell’episodio Ablyazov