Il Partito Democratico, secondo i dati degli ultimi sondaggi elettorali e politici, risulta in testa nelle intenzioni di voto degli elettori. E’ questo infatti uno dei risultati della rilevazione effettuata dal 12 al 20 dicembre scorsi dall’Istituto di ricerche Demos&Pi e Demetra per La Repubblica. In base alle preferenze espresse dal campione di elettori intervistati se oggi ci fossero le elezioni politiche nazionali, per quanto riguarda la Camera dei Deputati, il 30.2% degli italiani voterebbe per il Pd. Al secondo posto si piazza il Movimento 5 Stelle che raccoglie il 28.4% delle preferenze. A seguire si piazzano tutti gli altri partiti politici. Queste sono le percentuali raccolte da ciascuno secondo questi ultimi sondaggi elettorali e politici: la Lega Nord raccoglie il 13.2% dei voti, Forza Italia il 12.7%, Sinistra Italiana, Sel e altri di sinistra arrivano al 5.0%, Fratelli d’Italia-An riceve il 4.4% delle intenzioni di voto degli elettor, Ncd, Udc il 3.4%. Infine il restante 2.7% degli italiani darebbe il proprio voto ad altri partiti.
Non è detto che ai sondaggi politici corrisponda sempre la realtà e le conseguenze paventate nei risultati delle rilevazioni e intenzioni di voto: eppure è indicativo come secondo i sondaggi elettorali prodotti da Eumetra Monterosa del 16 dicembre scorso l’impegno e lo scenario futuro del governo Gentiloni non è visto con buon occhio dall’elettorato. Alla domanda posta dal sondaggio di Eumetra, “Il nuovo Governo è in grado di affrontare adeguatamente i problemi del Paese: quanto è d’accordo?” le risposte non sono certo benauguranti. Solo l’1% degli italiani intercettati sono pienamente convinti che il governo attuale possa confrontarsi con tutti i temi aperti in Italia e solo il 23% crede che in un modo o nell’altro il governo Gentiloni se la caverà. Il 41% invece ritiene che l’esecutivo non possa essere in grado di prendersi cura di lavoro, pensioni, immigrazione, terrorismo, economia e riforme strutturali e ritiene che solo nuove elezioni potranno portare nuova linfa all’attuale fase politica.
Negli ultimi sondaggi politici ed elettorali prodotti in questo dicembre a livelli di tensione politica alle stelle, è stato posto il dilemma futuro dei prossimi mesi. In un eventuale chiamata alle urne verso fine legislatura, al momento la situazione più naturale sarebbe un arrivo al secondo turno per il ballottaggio previsto dalla attuale legge elettorale dell’Italicum, che però dovrebbe essere cambiata prima della convocazione delle Elezioni, o quantomeno questo è l’obiettivo del governo Gentiloni (nato proprio per questo). Secondo i sondaggi di Tecnè, agli italiani intervistati è stata posta la domanda “delle domande”: in un ipotesi probabile di Movimento 5 Stelle e coalizione Partito Democratico – Area Popolare – Scelta Civica, alle urne la spunterebbe Beppe Grillo. I drammi interni al comune di Roma e la difficile situazione di leadership comunque al momento, per 51,7% contro 48,3% vincerebbe contro il Pd di Renzi, comunque attaccato al rivale. Resterà decisiva ovviamente la scelta dei tanti elettori di centrodestra che peseranno e non poco nell’economia del voto finale.
Come conferma i sondaggi politici ed elettorali, la Legge che norma le Elezioni e l’andare alle urne non è storicamente un argomento che infiamma il cuore e la passione politica degli elettori. Lavoro, occupazione, pensioni, politiche sociali, welfare, e tanti altri temi vengono prima per i cittadini rispetto alla legge elettorale, e forse anche per questo il nuovo Governo Gentiloni appena nato dopo le dimissioni di Renzi trova qualche difficoltà maggiore nei sondaggi sulla popolarità. Eppure una legge serve altrimenti non si potrà avere un parlamento funzionante nei prossimi anni con la conseguente crisi e stallo anche di quei temi che gli italiani giustamente ritengono di maggior importanza. E allora, dopo il rilancio in Assemblea del Pd del segretario Matteo Renzi sulla legge elettorale del “Mattarellum” al posto dell’Italicum, cosa ne pensano gli elettori? Secondi i sondaggi prodotti da Istituto Tecnè, il 46% ritiene comunque giusto tornare ai colleghi uninominali, ovvero proprio il Mattarellum, invece che un normale proporzionale (al 15% delle preferenze) o ancora un proporzionale con premio al partito o alla coalizione, ovvero l’Italicum, viene scelto ancora dal 26% degli elettori raggiunti dai sondaggi elettorali.