Il Governo Gentiloni subisce un brutto colpo questa mattina quando viene a sapere delle indagini a carico di Luca Lotti, il neo ministro dello Sport e uno molto vicino all’ex premier Matteo Renzi (era il suo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio). Il politico fiorentino ha saputo delle indagini dalle prime pagine de Il Fatto Quotidiano che questa mattina titolava proprio sul ministro renziano indagato: secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, «Il neo ministro Luca Lotti è indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Napoli sulla corruzione in Consip. Lo riporta il “Fatto Quotidiano” (ma la Procura non conferma), aggiungendo che il fascicolo contenente le ipotesi di reato sulle fughe di notizie è stato stralciato dal filone principale sulla corruzione (che vede indagati Alfredo Romeo e il dirigente della Consip Marco Gasparri) ed è finito a Roma per competenza territoriale, dunque al procuratore Giuseppe Pignatone». Nelle prossime ore si avranno maggiori novità a riguarda, ma intanto la vicenda di Consip riguarda le indagini sulla corruzione nella concessionaria dello Stato che si occupa degli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione come l’energia elettrica, il gas, il carburante per le auto, il riscaldamento e i contratti telefonici. «In pratica stabilisce i prezzi delle forniture per lo Stato ed enti locali all’interno di limiti fissati, per evitare che i prezzi pagati alle aziende private fornitrici siano “gonfiati”» riporta l’Unità.
Luca Lotti è indagato, come riporta il Fatto Quotidiano senza ancora la conferma della Procura, e per le vicende legate agli appalti di Consip, di cui Luca Lotti era a capo prima della nomina a ministro dello Sport un mese fa. «Tra le importanti gare d’appalto che la società pubblica gestisce ce n’è uno che è stato sottoposto a indagine dalla Procura di Napoli per sospetta corruzione e presunti illeciti di rivelazione di segreto e favoreggiamento», riporta l’Unità questa mattina. Subito il ministro Lotti ha voluto rispondere alle accuse presunte con un lungo post su Facebook: «Sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio”, scrive. “È una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. Sto comunque tornando a Roma per sapere se la notizia corrisponde al vero e, in tal caso, per chiedere di essere sentito oggi stesso. È una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa». Lotti ha poi continuato nello scrivere le sue intenzioni riguarda all’intera vicenda considerata appunto “assurda”: «Oggi però un giornale scrive che sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio in una inchiesta che vedrebbe indagato persino il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri. Noi non scappiamo dalle indagini: siamo a totale disposizione di ogni chiarimento da parte dell’autorità giudiziaria. La verità è più forte di qualsiasi polemica mediatica e non vedo l’ora di dimostrarlo».