Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, membro forte dei Cinque Stelle e indagata per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, sarà testimone della difesa del suo ex capo del personale Raffaele Marra. Proprio le indagini e le accuse pendenti a suo carico tirano in ballo il sindaco della Capitale, che al momento vede le sue accuse ancora in attesa di un rinvio a giudizio o di un’archiviazione. I giudici della seconda sezione penale di Roma hanno oggi ammesso 10 testi per ciascuno dei due imputati – Marra e il costruttore romano Sergio Scarpellini, entrambi accusati di corruzione e concorso in corruzione – e tra questi ci sarà anche il sindaco Raggi, in aula il prossimo 30 giugno per testimoniare. Ma a livello politico, più che il processo Marra in sé – che ricordiamo è accusato di aver intascato una tangente da Scarpellini per l’acquisto di una casa Enasarco in via Prati Fiscali 258, a Roma, intestata alla moglie di Marra, Chiara Perico nel giugno del 2013 – sono le dichiarazioni della Raggi all’uscita dal Tribunale a destare grosse perplessità e polemiche, contravvenendo ad un iniziale dettame del Movimento 5 Stelle.
«Mi dimetto in caso di rinvio a giudizio? Stiamo parlando in questo momento di una cosa che non è attuale, e comunque direi di no»; in un primo momento tale opzione avrebbe portato, qualora fosse effettivamente rinviata a giudizio, alla sospensione da parte del Movimento. Ora però, come già successo in passato quando è stata indagata per ben tre volte la stessa Raggi, la strategia sembra “cambiata” con le modifiche allo statuto e codice etico M5s proprio per venire “incontro” alla sindaca a Cinque Stelle e non portare alla sospensione e probabile espulsione dal partito fondato da Beppe Grillo. «Nel caso faremo cio’ che il nostro codice etico stabilisce», fa sapere Luigi Di Maio sull’eventualità di un processo a carico di Virginia Raggi. Ma resta il dubbio che i grillini dovranno fugare nelle prossime settimane qualora si presenterà una decisione da parte della Procura rispetto alla situazione penale pendente dello stesso sindaco di Roma Capitale.