Virginia Raggi è il nuovo sindaco di Roma, e questo ormai lo sanno tutti: ma forse non tutti sanno che nel suo primo giorno di insediamento rischia già di dover fare i conti con un avviso di garanzia dovuto per la questione Asl di Civitavecchia che ha infiammato gli ultimi giorni di campagna elettorale prima del ballottaggio di domenica. Ma nel caso arrivasse tale avviso, vi sarebbe una possibilità di dimissioni, guardando il regolamento del Movimento 5 Stelle assai rigido su questioni di legalità e indagini. Risponde però a tono oggi Roberto Fico, membro del Direttorio a 5 Stelle e presidente della vigilanza Rai, ospite su La7 a Omnibus: «Nel caso Virginia Raggi ricevesse un avvisto di garanzia non si dovrà dimettere. Il M5s ha avuto due casi, uno a Livorno e l’altro a Parma: qual’è la differenza? Un sindaco non ci ha avvisato, è mancata la comunicazione, non si è fatta trasparenza. Invece il sindaco di Livorno Nogarin ha informato il movimento e i cittadini. Questa è la differenza, non è l’avviso di garanzia in sé». Resta ora da capire l’effettiva validità e possibilità di questo avviso di garanzia: di certo il mandato di Raggi al Campidoglio poteva cominciare meglio.
Scrive il suo ringraziamento su Twitter il neo sindaco di Roma Virginia Raggi alla Procura dopo gli arresti per corruzione nell’ambito dell’inchiesta su appalti e gestione dei campi nomadi. La Raggi ha pubblicato questo tweet: “Un’altra inchiesta sui campi rom, tra arresti e tangenti. Il mio grazie alla Procura e alle forze dell’ordine. Ora #voltiamopagina” (clicca qui per leggerlo). Come si legge su Il Fatto Quotidiano i fatti risalgono al periodo compreso tra la fine del 2013 e il marzo del 2014. In manette sono finiti gli imprenditori delle coop, Roberto Chierici, Massimo Colangelo, Loris Talone e Salvatore di Maggio. Ai domiciliari il funzionario del Comune di Roma, Alessandra Morgillo e il vigile urbano Eliseo De Luca. I reati contestati sono, a vario titolo, corruzione, falso in atto pubblico e turbativa d’asta. Secondo quanto emerso dalle indagini gli appalti venivano affidati senza gara e spesso i lavori all’interno dei campi non venivano neanche effettuati. A proposito Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma, chiedono al nuovo sindaco di Roma Virginia Raggi di discutere la delibera dei Radicali sul superamento dei campi rom.
È Virginia Raggi la protagonista assoluta della politica italiana negli ultimi tre giorni: dopo aver vinto il ballottaggio a Roma per le elezioni Comunali, la politica a 5 Stelle rappresenta il vero cambiamento, risuonato a 360° gradi anche fuori dai confini italiani con la prima intervista da sindaco addirittura rilasciata non ad una testa italiana ma ad Euronews. Ma il primissimo obiettivo che la pentastellata vuole portare dentro al Campidoglio è chiarito subito, e non è certo una delle tematiche più semplici possibili: «per risolvere il problema del debito da oggi mi aspetto la massima lealtà al governo Renzi. Il primo passo sarà un audit per certificare l’effettiva consistenza: poi l’ingresso del Campidoglio nella gestione commisariale e infine la ristrutturazione». Chiara, diretta e con l’intenzione di portare un cambiamento nel mondo economico della capitale tra quelli messi peggio nel panorama italiano: ma rinegoziare tutto il debito terribile, da circa 12 miliardi di euro, sarà possibile? Virginia Raggi ha promesso ai romani di guarire, o almeno medicare la «piaga dei quasi 12 miliardi di passivo premesso». Il compito sembra davvero arduo, dove tutti i predecessori hanno fallito: ci vorrà forse un commissario straordinario solo per la questione debito e anche di questo ieri pomeriggio la neo eletta sindaco di Roma ha discusso con l’intero Direttorio M5s, da Di Maio e Di Battista, oltre che per studiare rapidamente i nomi della giunta comunale – attesa tra oggi e domani – da presentare ai cittadini romani.