I sondaggi politici sulla Brexit che arrivano dalla Gran Bretagna ci raccontano una sfida per il voto – in corso in queste ore, fino alle 23 di stasera – di uscita o permanenza dall’Europa davvero ad un testa a testa. Intercorre un filo di vantaggio davvero flebile per il fronte pro-Ue, ovvero i Leave del premier Cameron e del rivale Corbyl, sui secessionisti del Remain, capitanati dal leader del partito Ukip, Nigel Farage. Un altro sondaggio dell’ultima ora, prodotto da Yougov, mostra come il Remain è in leggerissimo vantaggio del 51% contro il 49% di chi invece sta votando per uscire dall’Europa e non per rimanerci. Sono giorni di fuoco dove si decide il futuro del continente europeo: i sondaggi stanno dando forse per una volta l’esatta impressione della situazione reale: instabilità e totale fragilità nelle previsioni, il Paese e il Commonwealth è letteralmente spaccato a metà. Qualche ora e si sapranno i risultati, ma intanto l’Europa vive momenti di tensione.
Giochi chiuse, le urne invece aperte con gli ultimi sondaggi sulla Brexit che arrivano a metà giornata e rilevano un importante verdetto: secondo un sondaggio Ipsos-Mori che si è chiuso ieri sera prima del voto al referendum, il 52% dei cittadini britannici vorrebbe restare in Europa, mentre il 48% si schiera a favore dei Leave. Un testa a testa sempre più avvincente e con il calcolo dell’errore previsto del 3-4% che rende il tutto ancora più imprevedibile: i Remain spingono per la riconferma della Gran Bretagna in Europa, mentre il vento “secessionista” vede negli ultimi giorni un leggero calo che potrebbe essergli fatale. Un dato importante è risultato dopo la pubblicazione di questi ultimi sondaggi: senza Brexit la sterlina è salita improvvisamente contro il dollaro, raggiungendo un massimo da sei mesi con il rialzo dell’1,2%, fonte il Sole 24Ore. Il sondaggio è stato prodotto da Evening Standard e commissionato su un campione di 1500 cittadini britannici.
E’ possibile con un sondaggio individuare il profilo medio dei sostenitori del fronte Remain e di quello dei sostenitori del Leave? Sì. E non solo: è possibile grazie a un sondaggio pure elaborare una mappa del voto, stratificare cioè geograficamente le preferenze sul referendum della Brexit, cioè quello relativo all’ipotesi di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. I sondaggi sono state fatte dall’istituto di ricerca YouGov, secondo cui gli scozzesi, i londinesi, i laburisti e i liberaldemocratici – in particolare quelli più giovani e con un livello di istruzione più alto – sono i convinti sostenitori del Remain. Sempre secondo i sondaggi sul fronte Leave è, invece, schierata l’area relativa all’Inghilterra, ad eccezione di Londra e delle aree urbane di Manchester e Brighton, e al Galles. Picchi sono stati rilevati nelle aree rurali (soprattutto nella contea di Lincolnshire). Indicazioni simili sono emerse da un sondaggio fornito da Vividmaps, che però ha fatto una distinzione tra “eurofili”, “euroscettici” e “indecisi”. L’analisi dal punto di vista sociodemografico, invece, evidenzia un dato in particolare: i sostenitori del Remain sono soprattutto i giovani sotto i 30 anni, mentre i nazionalisti euroscettici dell’UKIP sono favorevoli al Leave. Se, inoltre, si prende in considerazione il livello di istruzione degli elettori, l’aumento è direttamente proporzionale all’aumento del sostegno al Remain.