In una intervista a Radio Anch’Io su Radio 1 il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato la “battuta” di ieri dell’ex Cav, sostenendo che «la frase di Berlusconi non cambia nulla. Sono più attento alla sostanza che alla forma. Noi siamo pronti. Certo, ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia. Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così, se continuano a bisticciare, si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi: o la smettono o si vota». In realtà Mattarella di andare alle elezioni non ne ha nessuna intenzione e le alternative poste in campo – come spieghiamo qui sotto – mettono all’ultimo posto il ritorno alle urne. Anzi, non è nemmeno quotato per il Colle quell’opzione: piuttosto, un accordo a Centrodestra e M5s lo ha ancora lasciato in ipotesi dando fino a martedì massimo per le possibili trattative. «Abbiamo fiducia nelle decisioni che assumerà il presidente Mattarella, come sempre con grande equilibrio e senso di responsabilità. Lasciamo decidere a lui», ha invece commentato Silvio Berlusconi l’ultima tornata di Consultazioni. A certificare invece un difficilissimo accordo, quasi impossibile, è ancora Alessandro Di Battista (dopo il “male assoluto” con cui ha definito Berlusconi, antecedente decisivo per capire la “battutaccia” del Cav al Quirinale) che durante il Festival del Giornalismo di Perugia ha fatto sapere «Per me non va bene Berlusconi e non va bene Forza Italia. Forza Italia è l’emblema del berlusconismo che va oltre Berlusconi». Ma ha detto anche di peggio il “Dibba”, «Berlusconi è ineleggibile, incandidabile, condannato per frode fiscale, finanziatore di quelli che hanno fatto saltare in aria Falcone e Borsellino. Berlusconi ha contaminato la finanza, la politica, lo sport. Questo popolo si deve svegliare. Mi auguro che possa liberarsi dal berlusconismo». L’impressione che Mattarella debba decidere da sé sul prossimo Governo, ormai, è molto probabile.. (agg. di Niccolò Magnani)
LE MOSSE DI RENZI
Mentre al Quirinale il Presidente Mattarella dava il suo definitivo ultimatum ai partiti, il Partito Democratico vedeva un incontro faccia a faccia tra Maurizio Martina e Matteo Renzi per capire le prossime mosse da lanciare nella grave situazione politica attuale tanto per l’Italia quanto per lo stesso Pd. La componente renziana, spiega il retroscena di Repubblica ricostruito da Alberto Custodero, vorrebbe un rinvio dell’Assemblea Nazionale dem del prossimo 21 aprile per non finire in piena crisi di partito nel mezzo delle Consultazioni e del nuovo Governo che potrebbe formarsi dopo le decisioni di Mattarella. I dem infatti sanno che se Mattarella, esausto da centrodestra e M5s, incaricasse un “Governissimo” per la guida del Paese, loro stessi sarebbero i primi a poter rientrare dalla finestra di nuovo alla guida “condivisa” di Palazzo Chigi. La proposta di affidare pro-tempore la segreteria al reggente fino allo svolgimento del Congresso, voluta da Renzi, non piace a Martina che invece vorrebbe un incarico pieno e legittimato in attesa del Congresso nel 2019 o nel prossimo autunno. «Prima di affrontare le scelte relative al nostro futuro, è il mantra dei renziani, sarebbe meglio afrontare quelle relative al futuro del Paese. Il 21 aprile l’assemblea può eleggere direttamente il segretario o scegliere di indire un congresso: ma anche su questo ci può essere in seno ai dem un acceso dibattito che rischia di spaccare il partito», scrive ancora Rep interpretando da vicino il pensiero dell’ala renziana del Partito Democratico. (agg. di Niccolò Magnani)
TUTTE LE IPOTESI DI GOVERNO PER MATTARELLA
Lunedì, forse più tardi martedì e poi sapremo cosa avverrà nel Governo del nostro Paese: Mattarella ha detto che entro pochi giorni deciderà il da farsi e le ipotesi, prima solo abbozzate nel precedente paragrafo, sono davvero parecchie. In primis, a livello di armi istituzionali a disposizione di Mattarella, il Presidente della Repubblica può nominare 4 tipi diversi d’incarico a seconda delle necessità e delle effettive possibilità che si aprono davanti in Parlamento. Un incarico pieno, e qui sarebbero o Di Maio o Salvini ad avere il pieno sostegno del Colle per formare un Governo con tanto di lista di ministri per poter ottenere la fiducia in Parlamento; ma non essendoci i numeri, come ha ribadito lo stesso leader della Lega, si rischia il flop. E allora potrebbe essere nominato una persona super partes che possa sondare il terreno per eventuali maggioranze “nuove”: in questo caso è Elisabetta Maria Casellati il nome principale su cui punterebbe Mattarella.
Vi è poi la possibilità di un “pre-incarico” di un politico – come avvenne con Bersani nel 2013 – che verifichi possibilità di un governo e da ultimo un incarico effettivo per una persona che possa trovare soluzioni alternative. Qui sarebbe Giorgetti il più indicato: per quanto riguarda invece le vie effettive praticabili delle forme di governo probabili, restano 6 quelle principali. Governissimo (Governo del Presidente); Larghe Intese tra Centrodestra e Pd o tra M5s e dem; Governo di minoranza con alleanze variabili a seconda delle riforme e leggi da votare, ipotesi molto rischiosa che Mattarella escluderebbe; Governo di scopo con l’adesione di tutti i partiti per rifare legge elettorale e tornare alle urne; Governo tecnico in stile Monti oppure un Governo normale di maggioranza, il più auspicato ma anche, al momento, il più irrealizzabile. (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI STRIGLIA FORZA ITALIA E M5S, E SU GIORGETTI..
Le opzioni in campo per il Quirinale sono molteplici ma tutte comunque molto complicate per Mattarella: che sia un Governissimo o le Larghe Intese, un Governo di minoranza o di piena maggioranza fino ad arrivare al Governo di Scopo o Tecnico. Mille vie, mille strade e un’unica esclusa per ora dal Capo dello Stato: niente elezioni, al Paese serve avere un governo e in breve tempo, su questo il Colle è stato chiarissimo e ha un po’ cambiato le carte in tavola rispetto agli ultimi giorni in cui il ricorso alle urne poteva essere uno spauracchio per i partiti. Intervistato poco fa da Rai News24, il leader della Lega Matteo Salvini ha di nuovo strigliato tanto Forza Italia quanto il Movimento 5 Stelle, colpevoli secondo lui di non far rimanere il Paese nello stallo attuale. A chi gli chiedeva se un’ipotesi di incarico a Giorgetti per formare un Governo, Salvini ha così risposto «Io le cacce al tesoro le faccio con i miei bimbi al mare, Parlamento e governo sono più seri di una caccia al tesoro». Secondo il segretario della Lega, un incarico del genere – o anche un altro incarico alla Casellati, come paventato da voci quirinalizie – significherebbe «chiedere a qualcuno di andare a cercare voti che non ci sono». Qualche giorno, massimo fino a martedì, e si capirà cosa avranno decisi i partiti ed eventualmente cosa deciderà il Capo dello Stato. (agg. di Niccolò Magnani)
MATTARELLA, “DECIDERÒ COME USCIRE DALLO STALLO”
Il Presidente della Repubblica, uscendo dopo gli ultimi colloqui delle Consultazioni al Qirinale, è stato chiarissimo e anche alquanto seccato nel presentare la situazione attuale: così Mattarella dopo vertice con Fico e Casellati, «il confronto con i partiti politici non ha fatto progressi: ho fatto presente la necessità a tutti di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni», spiega il Capo dello Stato in evidente fastidio per lo stallo attuale dopo le liti tra Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. «Le attese dei nostri concittadini e i contrasti del commercio internazionale, le scadenze importanti e imminenti nell’Unione Europea, l’acuirsi delle tensioni nei Paesi molto vicini all’Italia (la Siria, ndr) richiedono con urgenza che si sviluppi e si concluda positivamente il confronto tra partiti per raggiungere quell’obiettivo di un Governo con pienezze delle sue funzioni». A quel punto il passaggio decisivo, quando cioè di fatto esclude un ritorno alle urne (non lo dice, ma spiegando l’urgenza di avere un governo si autoesclude un ritorno alle urne) e si prepara ad importanti decisioni: «Attenderò alcuni giorni, trascorsi i quali valuterò in che modo procedere per uscire dallo stallo cui si è arrivati finora». In questo senso, traduciamo noi, o ci sarà un accordo tra Salvini, Berlusconi e Di Maio, oppure lo stesso Mattarella potrebbe dare un incarico di governo a Giorgetti o meglio alla Casellati, con la quale ha passato più minuti di Napolitano e Fico nella stanza al Quirinale. Intanto Berlusconi continua la lotta contro il M5s dopo la battutaccia di ieri, «Non sta certo al signor Di Maio dire a Berlusconi quel che deve fare: è un compito che spetta agli elettori», ha spiegato in una intervista a Primo Piano Molise. (agg. di Niccolò Magnani)
INCARICO A CASELLATI O GIORGETTI?
Non sono pochi i retroscena dal Quirinale che provano ad interpretare le prossime scelte di Mattarella, stante lo stallo ancora importante tra Centrodestra e Movimento 5 Stelle. Mentre Napolitano è appena uscito dalla Vetrata e ha ribadito la difficoltà del momento – «Mattarella ha compito difficile e urgente. Sforzo delicato, solidali con lui tanto io quanto i Presidenti di Camera e Senato» – Roberto Fico è ora all’interno della sala quirinalizia in attesa dell’ultimo colloquio alle 12 con Elisabetta Casellati. Ebbene, è proprio quest’ultima a rappresentare una delle due possibile strade che il Presidente della Repubblica potrebbe prendere nelle prossime ore: dare un incarico esplorativo alla Presidente del Senato per provare a vedere di raccogliere voti sostanziali in Parlamento per un “Governissimo”. In alternativa, un’alta figura del Centrodestra che potrebbe trovare una maggioranza più ampia della candidatura, ad esempio, di Salvini. E qui la figura che emerge sarebbe Giancarlo Giorgetti, stimato da M5s, Pd e Centrodestra quasi interamente; resterebbe l’incognita di Berlusconi visto che dopo tutt’e due le Consultazioni avvenute finora è stato proprio il Capogruppo alla Camera a strigliare l’ex Cav al posto di Salvini e potrebbe non trovare dunque l’assenso del leader di Forza Italia. Mattarella potrebbe prendersi qualche giorno di tempo per arrivare ad una decisione forse tra lunedì e martedì prossimo. In tanto Salvini fa sapere che le liti tra Forza Italia e Movimento 5 Stelle devono finire al più presto altrimenti lo spauracchio per tutti è pronto a scattare: “nuove Elezioni”… (agg. di Niccolò Magnani)
GLI ULTIMI COLLOQUI
Consultazioni, Fico e Casellati da Mattarella al Quirinale: continuano gli incontri per cercare una soluzione per il nuovo Governo. Il primo giro di consultazioni non è bastato al Presidente della Repubblica per trovare un’intesa sul nuovo esecutivo, con uno stallo tra le principali forze politiche. Ieri sono saliti al Quirinale il Partito Democratico, il Centrodestra unito (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) e, infine, il Movimento 5 Stelle. Oggi, venerdì 13 aprile 2018, appuntamento al Quirinale con la terza e la quarta carica dello Stato: parliamo di Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, e Roberto Fico, presidente della Camera. Inversione rispetto all’ordine del primo giro di consultazioni, con Mattarella che la scorsa settimana ha prima incontrato la Casellati e Fico, per poi consultare i principali partiti politici dei due rami del Parlamento. Atteso un possibile passo in avanti, con i presidenti di Camera e Senato chiamati a dare la propria opinione in un periodo di stasi come quello attuale.
SECONDO GIRO DI CONSULTAZIONI: LE ULTIME
Ieri sono saliti al Quirinale, oltre al Partito Democratico che ha deciso di non fare alcun passo in avanti circa disponibilità ad intese, il Centrodestra unito e il Movimento 5 Stelle. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno ribadito attraverso un comunicato comune la linea dopo le consultazioni con Sergio Mattarella: “Il centrodestra è pronto a farsi carico di questa responsabilità unitariamente, formando un governo forte e di lunga durata con un premier indicato dalla Lega”, le parole del leader della coalizione Matteo Salvini. La battuta nel finale di Silvio Berlusconi, l’ormai famoso “ABC della democrazia”, non ha disteso gli animi. Luigi Di Maio, qualche ora dopo, ha sottolineato: “Con la Lega c’è sinergia istituzionale che ha permesso di rendere subito operativo il Parlamento (con le varie nomine), sinergia tra i vari gruppi. Però prendiamo atto oggi che ancora una volta Matteo Salvini e la Lega ci propongono lo schema del centrodestra che è un ostacolo al governo del Paese”.
NUOVO GOVERNO: GLI SCENARI
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto chiaramente nel giro di Consultazioni che l’obiettivo è quello di formare un nuovo governo in tempi brevi. La crisi siriana consiglia il Quirinale a non procedere per tentativi con mandati esplorativi o pre-incarichi, sottolinea l’Huffington Post. Nonostante l’iniziale fiducia, il patto sull’asse Salvini-Di Maio è lontano dalla riuscita e la situazione è parecchio ingarbugliata. Lo stallo non può protrarsi a lungo e difficilmente avrà luogo un nuovo giro di consultazioni.Le ultime indiscrezioni sugli scenari del possibile nuovo esecutivo vedono un borsino variabile: il pre-incarico a Matteo Salvini o Luigi Di Maio è calato nelle quotazioni, mentre prende piede l’ipotesi Giancarlo Giorgetti, uomo forte della Lega e stimato anche dagli esponenti degli altri partiti. Molto dipenderà anche dall’esito delle consultazioni in programma oggi: gli incontri con Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico potrebbero smuovere le acque, dall’una o dall’altra parte…