Berlusconi si appresta a salire al Quirinale, dove si compirà l’ultimo atto del suo governo. E in piazza si raduna una grande folla che festeggia le sue dimissioni. Lo hanno atteso prima davanti a Palazzo Chigi dove immediatamente dopo il voto si è riunito l’ufficio di presidenza del Pdl, adesso lo vogliono aspettare anche davanti al Quirinale. Il Popolo viola, che sta guidando queste manifestazioni, lo ha promesso: lo seguiremo tutto il giorno fino a quando saremo sicuri che se ne sarà andato. E la numerosa folla non ha risparmiato grida e slogan contro l’ex premier. Ladro, vai casa, vattene ladro, sono alcune delle frasi lanciate al suo indirizzo mentre alcuni hanno cercato anche di seguirlo nei suoi spostamenti in macchina. La folla viene tenuta dietro apposite transenne da uno schieramento di forze dell’ordine che negli ultimi minuti si è fatto più numeroso, ma questo non ha evitato dei contatti quasi fisici tra alcuni ministri che abbandonavano Palazzo Chigi dopo l’ultima seduta del consiglio. In particolare, il ministro del welfare Sacconi si è rivolto con il dito medio a un contestatore che gli aveva urlato di andarsene a casa. Più civile lo scambio di battute con il ministro Carfagna che ai molti contestatori ha detto, ce ne stiamo andando a casa. Uno di questi le ha detto, brava, però adesso restaci. In piazza anche sostenitori di Silvio Berlusconi, che lo hanno atteso davanti a Palazzo Grazioli gridandogli eroe di libertà, lotta per noi, C’è solo un presidente e Silvio Silvio. Il momento più clamoroso sarà comunque davanti al Quirinale, dove i contestatori hanno addirittura preparato una orchestrina che suonerà l’Alleluja di Handel. I contestatori si stanno dando appuntamento tramite i social network dove si annuncia una “festa per le dimissioni di Berlusconi”. Di tutte queste contestazioni nei suoi confronti e verso il suo governo, Berlusconi ha commentato con un “sono deluso e amareggiato”. In piazza anche alcuni membri della formazione di estrema destra Forza Nuova che invece ha preferito contestare il futuro possibile capo di governo, Mario Monti: “L’Italia non si svende”.