Gli ultimi sondaggi verso le Amministrative del prossimo 11 giugno vedono la città di Parma, una delle più interessanti per vedere come il Movimento 5 Stelle riuscirà o non riuscirà a competere contro il suo primo sindaco della sua storia “epurato” dopo qualche mese per dissidi con Beppe Grillo. Ecco, guardando i dati dei sondaggi prodotti da Demos per Repubblica, pare che Federico Pizzarotti sia molto vicino alla riconferma come sindaco di Parma e i grillini invece vicini alla totale sconfitta, come del resto sono previste anche per Pd e Centrodestra. Il 42,1% per il sindaco con la sua lista civica “Effetto Parma”, Scarpa dei dem al 27,3%, Cavandoli per la Lega al 16% e Daniele Ghiraduzzi ottiene solo il 4,5% risultato bassissimo per i Cinque Stelle che non hanno superato evidente lo strappo doloroso con l’ex primo cittadino M5s.
Anche al ballottaggio il risultato sembra ormai nettissimo: sia contro il candidato del Pd, (58% vs 41,4%), sia contro la candidata del centrodestra (71,2% vs 28.8%), la nuova amministrazione parmense rischia di essere assai simile a quella uscente.
Tra i primi scenari studiati dai sondaggi politici Emg Acqua con il nuovo sistema elettorale “tedesco” che potrebbe essere approvato entro l’estate con larga maggioranza in Parlamento, interessante è il piano per “coalizioni” visto che il modello tedesco è un puro proporzionale che metterà ancora al centro il problema delle maggioranze. Al momento, con sbarramento al 5%, le uniche forze che si avvicinano alla maggioranza sono quelle (assai improbabili) di Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle, con 313 seggi conquistabili. Le altre possibili alleanze fanno acqua da tutte le parti, in termini di numeri: male Pd e sinistra assieme (215), stesso risultato con l’aggiunta di Alternativa Popolare, mentre le Larghe Intese Renzi-Berlusconi più Alfano restano ad un fisso 310 seggi, a qualche numero ancora da una possibile maggioranza, comunque bastevole per poter insistere su queste forze elettorali. Forza Italia infatti sa bene che il centrodestra ristretto, ad oggi, non ha alcuna possibilità di governare con maggioranza (solo 190 seggi).
Stando ai dati raccolti dai sondaggi Index, non solo il timore “migranti” ma soprattutto quello degli attentati continuano a crescere nell’elettorato italiano. Stando all’ultimo sondaggio, oltre il 70% degli elettori teme un attacco Isis in Italia nei prossimi mesi; ma per far fronte a tale emergenza (e alla sconfitta radicale del fondamentalismo Isis) a cosa sono disposti? Stando ai risultati, si scopre che solo il 17,1% vorrebbe chiudere completamente le frontiere per evitare ulteriori sbarchi e ingressi di possibili foreign fighters. Il 27,4% degli italiani intervistati invece vorrebbe chiudere le frontiere europee e lasciare la libera circolazione al suo interno. Ma la sera grande maggioranza si schiera sull’accoglienza, ovvero non ritiene sensato chiudere le frontiere per evitare la minaccia del terrorismo, visto che ormai la minaccia è spesso radicato nel territorio, dunque rendendo inutile la chiusura ad altri ingressi.