Solo Turchia, Australia e Polonia hanno speso meno dell’Italia nel sostegno al comparto finanziario, duramente colpito dalla crisi. È quanto emerge da un rapporto dell’Ocse sulle riforme e sulle exit strategies necessarie per uscire dalla recessione.
L’Italia, al febbraio 2009, ha investito il 3,8% del Pil per il sostegno del settore finanziario, con l’1,3% dedicato alle iniezioni di capitale e il 2,5% che arriva dagli swap di titoli effettuati dalla Banca d’Italia.