Dal prossimo 15 aprile fino al 7 luglio è disponibile online il modello 730 pre compilato per una platea di circa 30 milioni di contribuenti. Una novità salutata con soddisfazionie da tantissimi cittadini che bramano la possibilità di evitare il tradizionale passaggio per i Caf o studi di commercialisti. Un obiettivo lecito ma che tuttavia nasconde delle insidie per lo stesso contribuente. Infatti, se viene effettuata una integrazione o modifica dei dati commettendo un errore è lo stesso cittadino ad esserne responsabile. Se invece l’invio del modello avviene per mezzo dei CAF, allora saranno quest’ultimi i responsabili anche perché la legge ha previsto maggiori responsabilità non solo per le sanzioni ed interessi ma anche per l’imposta in caso di accertamento.
Il modello 730 precompilato 2016 in arrivo per milioni di italiani potrebbe avere delle imprecisioni anche nei Quadri A e B, dedicati ai terreni e ai fabbricati di proprietà. Lo segnala Il Sole 24 Ore, ricordando che proprio lo scorso anno, al debutto del nuovo modello di dichiarazione dei redditi già predisposto dall’Agenzia delle Entrate, c’erano stati problemi di incongruenza con i dati reali. Dunque il consiglio è di controllare la corretta indicazione della rendita catastale e del “codice utilizzo”. Nel caso poi che si sia acquistato o venduto un immobile è necessario controllare che sia riportato correttamente il numero di giorni di possesso.
Il 730 precompilato 2016 in arrivo dal 15 aprile per milioni di italiani può nascondere delle insidie. Lo segnala Il Sole 24 Ore, ricordando, per esempio, di controllare che i redditi, le ritenute Irpef e quelle relative ad addizionali comunali e regionali (sia in acconto che in saldo) siano presenti sul modello che si scarica e coincidano con i dati riportati sulla Certificazione unica che il datore di lavoro ha consegnato nelle scorse settimane. Il quotidiano ricorda anche che a prestare particolare attenzione devono essere coloro che hanno due o più certificazioni uniche, perché l’anno scorso “in alcuni casi mancava il numero dei giorni e questo non ha consentito di calcolare le detrazioni da lavoro o pensione”.
Il 15 aprile milioni di italiani potranno avere a disposizione il modello 730 e quello Unico precompilato, con inserite già diverse spese detraibili. Tra queste anche quelle relative all’istruzione, anche se, specifica il sito leggioggi.it, l’Agenzia delle Entrate inserirà solo quelle riguardanti le rette universitarie. Dunque non ci saranno tutte le spese che si possono portare in detrazione in questo settore. I contribuenti faranno quindi bene a integrare la dichiarazione, nel caso abbiano sostenuto altre spese, se vogliono vedersi riconosciuta una detrazione, che significa uno “sconto” sulle tasse. In particolare, da quest’anno si possono portare in detrazione le spese per la frequenza nelle scuole dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione. La detrazione è del 19% su importo massimo di 400 euro. Quindi la detrazione massima è pari a 96 euro. Sono detraibili anche le spese per la mensa scolastica.