Dopo il nulla di fatto di oggi, il Parlamento tornerà a riunirsi in seduta comune il prossimo 30 settembre, giorno in cui andrà in scena il quindicesimo scrutinio per l’elezione dei due membri della Consulta. La nuova data è stata stabilita durante la conferenza dei capigruppo convocata dai presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, trovando l’opposizione di Lega e Fratelli d’Italia che invece avrebbero preferito andare avanti ad oltranza. D’accordo con la nuova data i parlamentari del Movimento 5 Stelle che ieri hanno chiesto a Luciano Violante e Donato Bruno di “fare un passo indietro” in caso di impasse.
Ennesima fumata nera per l’elezione di due giudici costituzionali. Anche nel quattordicesimo scrutinio è stato bocciato il ticket Luciano Violante e Donato Bruno: nessun candidato ha infatti raggiunto il quorum necessario pari a 570 voti (su 848 voti, le schede bianche sono state 655). Per quanto riguarda invece la nomina dei membri laici del Csm, il Consiglio superiore della Magistratura, come largamente previsto sono stati eletti Pierantonio Zanettin (Fi) e Paola Balducci (Sel), rispettivamente con 525 e 521 voti.
Mentre si va verso la quattordicesima fumata nera nell’aula della Camera, dove è in corso la seduta comune del Parlamento per l’elezione di due giudici costituzionali, il Movimento 5 Stelle è tornato a farsi sentire: Pd e Forza Italia, si legge in una nota del gruppo M5S Senato, vogliono “controllare politicamente il Csm e la Corte Costituzionale infilandoci dentro uomini di partito che, come nel miglior stile della Prima Repubblica, sono pregiudicati, indagati, in una parola impresentabili”. Il Movimento 5 Stelle spiega invece di stare provando “a fare da argine a questa marea fangosa che avanza e che vorrebbe sommergere il Paese. E i primi risultati li abbiamo raccolti: Luigi Vitali, imputato per falso, è stato costretto a ritirarsi e anche il nome di Donato Bruno, indagato, è quasi fuori gioco. E ora ci auguriamo che anche Violante, le cui responsabilità politiche sono enormi, faccia un passo indietro”. Secondo i grillini “inizia a soffiare un vento buono che non si può fermare e che siamo certi spazzerà via, giorno dopo giorno, la polvere e la sporcizia che imbrattano questo Paese”.
Dopo l’indiscrezione iniziale, è stato confermato che i parlamentari del Partito Democratico e di Forza Italia voteranno scheda bianca per i due candidati alla Corte costituzionale. Per quanto riguarda il Pd, il capogruppo al Senato Luigi Zanda ha spiegato che la decisione è stata presa “per evitare che la sovrapposizione delle votazioni per la Corte Costituzionale e per il Csm possa determinare l’ulteriore stallo delle decisioni”. Quindi, ha aggiunto, “completate le votazioni oggi sul Csm riprenderemo quelle per la Corte”. La stessa indicazione è arrivata tramite sms (inviato dal capogruppo Renato Brunetta) per i parlamentari di Forza Italia, mentre anche Ncd dovrebbe votare scheda bianca.
Forza Italia e Partito Democratico si schierano contro il ticket Luciano Violante e Donato Bruno, i due candidati per la Corte Costituzionale per i quali si torna a votare oggi. A quanto si apprende, in un sms inviato ai parlamentari forzisti è stato chiesto di votare scheda bianca per la Consulta, mentre per il Csm sarebbero confermati i nomi del senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin e dell’avvocato Paola Balducci (Sel). Lo stesso vale per il Pd, mentre i parlamentari centristi dovrebbero indicare i nomi di Violante e Bruno. Lo apprende l’Ansa da alcuni esponenti di “Per l’Italia”. Sul voto del Parlamento convocato in seduta comune si profila quindi l’ennesima fumata nera.
Dopo il rinvio stabilito giovedì scorso dai presidenti di Camera e Senato, è in programma alle ore 12 di oggi, martedì 23 settembre, il quattordicesimo scrutinio per nominare i due giudici della Consulta e i membri laici del Csm, il Consiglio superiore della Magistratura. In corsa ci sono ancora Luciano Violante (Pd) e Donato Bruno (Fi), gli stessi candidati che il 18 settembre scorso non sono riusciti a raggiungere il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti. Ma non mancano polemiche e malumori, soprattutto dopo l’indiscrezione secondo la quale proprio Bruno sarebbe indagato dalla Procura di Isernia. La smentita è arrivata dal diretto interessato: “Ribadisco che non ho ricevuto alcun avviso di garanzia – ha detto il senatore forzista – È evidente che qualora ci fosse un provvedimento di rinvio a giudizio non avrei nessuna remora a prendere le opportune decisioni”. Anche il Movimento 5 Stelle si è fatto sentire, scrivendo in una lettera inviata ai due candidati che se la situazione non dovesse sbloccarsi dovrebbero entrambi “fare un passo indietro”. Per quanto riguarda il Csm, dove si è giunti all’undicesimo scrutinio, nella giornata di oggi potrebbero essere eletti il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin e l’avvocato Paola Balducci (Sel).