Non c’è «nessun tesoretto, nessuna ricchezza giacente o nascosta. Da tutte le parti ci sono numeri col segno meno. E la crisi può aggravarsi». Queste le parole del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, intervenuto alla Camera all’inizio della discussione sulla manovra economica. Tremonti ha ricordato che nel 2007 il rapporto deficit-Pil era all’1,9% e la crescita era stimata a +1,5%; e che a giugno 2008 i dati erano già peggiorati al 2,5% e allo 0,5%.
Per quanto riguarda i conti pubblici, Tremonti ha dichiarato che l’obiettivo del Governo è «ridurre il deficit non aumentando le tasse».
Il ministro ha quindi difeso la Robin tax, che non avrà ricadute negative sulle famiglie. «Rifiutiamo l’idea – ha detto – che l’imposta ottima sia quella sugli operai. Ed escludiamo fenomeni di traslazione». I quattro miliardi di entrate aggiuntive derivanti dall’introduzione della Robin tax «andranno tutti al settore sociale».
Nel 2009 e nel 2010 non ci sono interventi riduttivi per quanto riguarda la sanità e all’opposto è stato finanziata l’abolizione del ticket sulla diagnostica. Solo per gli anni successivi arrivano «misure di contenimento» della spesa.
Tremonti ha quindi parlatodel progetto del federalismo fiscale, per il quale «è fondamentale un accordo su una preventiva condivisione dei dati di finanza pubblica». E che la sede «sia la Camera dei deputati e non la sede del Governo». L’unico «obiettivo – ha aggiunto – è l’avvicinamento quanto più possibile fra la cosa amministrata e la cosa tassata». Secondo il ministro, inoltre, nella creazione del federalismo fiscale è essenziale oltre al coinvolgimento delle Regioni anche quello della «dimensione municipale».