Gli ultimi sondaggi elettorali e politici hanno analizzato le intenzioni di voto degli italiani ed emerge un quadro che sorride al centrodestra: se fosse compatto, potrebbe raccogliere più voti del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico. La fotografia è stata scattata da Winpoll, secondo cui l’area conservatrice ha conquistato tre decimi nelle ultime settimane, arrivando al 34.4%. Si tratta di una percentuale superiore non solo a quella attribuita al M5S, che è sceso al 26.4% dopo la bufera scoppiata a Roma, ma anche a quella attestata al PD, che si ferma al 30.4%. Il partito di maggioranza, dunque, sarebbe proprio quello dei dem, che hanno guadagnato otto decimi. In crescita comunque secondo l’Istituto anche Sinistra Italiana, che ha guadagnato tre decimi, e Area Popolare NCD-UDC. Winpoll ha anche chiesto nel suo ultimo sondaggio elettorale e politico un giudizio sul governo Gentiloni: per il 67% degli italiani interpellati non sarebbe né migliore né peggiore rispetto a quello uscente.
Stando a vedere i dati dei sondaggi politici ed elettorali prodotti in questo primo periodo del governo Gentiloni, appena nato dopo le dimissioni di Matteo Renzi, sono svariati i temi o punti di interesse che gli italiani vorrebbero essere messi in discussione dalle prossime riforme e provvedimento del governo. Con i risultati dei sondaggi di Istituto Pipoeli si può osservare come, senza sorprese, è il tema del lavoro e dell’occupazione a fare la voce grossa tra gli elettori delusi dai tanti problemi in quel settore. Il 59% sceglie il lavoro come primo elemento di cui il governo Gentiloni dovrà occuparsi; al secondo posto, la crisi economica, scelta dal 46% degli elettori (ricordiamo che in questo sondaggi erano possibili più risposte contemporaneamente). Segue a sorpresa il cambio della legge elettorale, al 45%, e poi il terremoto al 30% delle emergenze da affrontare subito. Più sotto troviamo l’allarme banche italiane, al 20%, e la consueta attenzione per i problemi del sud, al 18% delle preferenze per gli italiani intervistati nei sondaggi elettorali.
Non ci volevano certo i sondaggi politici ed elettorali di questo inizio 2017 per far capire che gli elettori italiani hanno bocciato l’operato del Governo Renzi con una sentenza piuttosto netta: nel voto al referendum costituzionale, anche per colpa dello stesso Renzi, il risultato si è trasformato in un giudizio da ultimatum sulla persona politica del premier, con una sconfitta che ha pesato tanto da arrivare alle dimissioni. Eppure nel dettaglio il risultato non tanto della riforma ma dell’intero operato del Renzi Premier, sono intervenuti i sondaggi politici prodotti da Ipsos lo scorso 12 dicembre 2016. Si nota che l’indice di gradimento è ancora tutto sommato positivo, al 37%, maggiore ad esempio di quanto si stimi oggi al nuovo premier, Gentiloni, eppure l’operato in sintesi dell’intero Esecutivo degli ultimi due anni e mezzo è sostanzialmente bocciato. Per il 35% degli elettori, i voti per Renzi sono positivi (in una scala da 6 a 10), mentre ben per il 59% degli intervistati per i sondaggi Ipsos hanno risposto negativamente, con scala di valori tra l’1 e il 5.