Toyota Motor ha abbassato per la terza volta le sue stime sull’esercizio 2008-2009: la compagnia, primo produttore al mondo di auto, in una nota valuta in 350 miliardi di yen (2,9 miliardi di euro) la perdita netta al 31 marzo, a causa del peggioramento della crisi economica. La revisione al ribasso dei profitti, che si è ora trasformata in perdita, si confronta con i 50 miliardi di yen di utili netti ipotizzati meno di due mesi fa, contro i 1.720 miliardi di yen di risultato positivo record avuti invece nell’esercizio 2007-2008.
Se confermata, sarà la prima perdita del colosso dell’auto nipponico dal 1963, anno di inizio delle comparazioni dei dati di bilancio. In aggiunta al tonfo della domanda sui mercati interni e internazionali (a cominciare da Usa ed Europa), Toyota attribuisce anche al rafforzamento dello yen un ulteriore e “rilevante” fattore negativo. Sulla base degli ultimi aggiornamenti, le previsioni di perdita operativa per l’esercizio in corso passano da 150 a 450 miliardi di yen, su ricavi in calo di un addizionale 2,3%, a 21.000 miliardi di yen (175 miliardi di euro). Nel periodo aprile-dicembre, i profitti sono crollati del 76,5%, a 328,83 miliardi di yen, mentre il risultato operativo ha ceduto l’88,2% (a 221,52 miliardi di yen), su ricavi per 16.990 miliardi di yen (-13,9%).
Il colosso nipponico ha perso la “tripla A” di Moody’s, che in una nota ha spiegato che il downgrade è stato determinato «dalla significativa alterazione della redditività di Toyota, causata dalle gravi condizioni di mercato dell’industria dell’auto a livello mondiale». Moody’s ha retrocesso Toyota da Aaa ad Aa1, a conclusione di un esame avviato a dicembre. Toyota, finora l’unica compagnia nipponica ad avere il massimo giudizio di affidabilità sul debito di Moody’s, incassa un altro colpo dopo la decisione di Fitch che, il 26 novemebre 2008, aveva cancellato la Tripla A.