PIEPOLI, RENZI NON HA PERSO IL “TOCCO MAGICO”
Tra i sondaggi elettorali condotti da Piepoli nei giorni scorsi utilizzando un “indagine di marketing” per indagare i “prodotti” della politica, scopriamo che il segretario del Partito Democratico, in calo in tutte le intenzioni di voto degli ultimi mesi, in realtà non ha perso del tutto quello che lo ha reso celebre e lo ha fatto arrivare a Palazzo Chigi, il “tocco magico” e la base di attrazione del suo story telling. Alla domanda “si sente attratto o sedotto da questi prodotti”, la risposta degli elettori intervistati è netta: Matteo Renzi è ancora il migliore in questo “campo”, con il 27% delle preferenze, seguito a sorpresa da un antagonista nei modi e nella forma, Paolo Gentiloni (24%). Dietro gli altri due giovani della politica italiana protagonisti di uno story telling più populista, Matteo Salvini (al 22%, in calo) e Luigi Di Maio al 21%. Chiude la top five analizzata dai sondaggi di Piepoli, il ministro della Cultura Dario Franceschini (il più stimato dei ministri di questa legislatura), con il 19% delle preferenze.
TECNÈ, RENZI ANCORA KO: SINISTRA GRASSO ALL’8%
Negli ultimi sondaggi politici effettuati dopo la ufficiale candidatura della lista di Sinistra (Mdp, Si, Possibile) attorno a Pietro Grasso, con nome Liberi e Uguali, le intenzioni di voto vedono subito un’impennata alla nuova formazione che rosicchia voti a Renzi e a tutto il centrosinistra. Nell’attesa di vedere se la tendenza crescerà o si sgonfierà nei prossimi mesi, il Pd perde un 1,7% rispetto ad un mese fa e invece che avvicinarsi al 30%, si abbassa pericolosamente verso il 20%: ad oggi Renzi ottiene il 23,3%, ben dietro rispetto al Movimento 5 Stelle (26,1%, anche se in flessione rispetto ad un mese fa). Seguono una Forza Italia in netta ascesa con il ritorno di Berlusconi sulle scene (17%), scende leggermente la Lega Nord di Salvini (14,2%) e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che con il 5,4% viene superata da Liberi e Uguali. Chiude Alternativa Popolare in crisi nera, all’1,6% e ancora in calo rispetto ad un mese fa.
IPSOS, CHI VINCERÀ LE ELEZIONI? RENZI SOTTO IL 10%
Semplice, veloce e immediato: il sondaggi di Ipsos prodotto negli ultimi giorni chiede agli elettori intervistati chi potrebbe vincere in maniera secca le prossime Elezioni Politiche nella Primavera del 2018. Non chiede chi avrà la maggioranza, visto che al momento nessuno è destinato, con questa legge elettorale e con queste intenzioni di voto, ad avere i numeri giusti per governare senza allargare ulteriormente i cordoni della coalizione. Ma dal punto di vista della vittoria “secca”, gli elettori sono più disposti a dire centrodestra, per il 30% dei casi, mentre il Movimento 5 Stelle insegue con il 26% dei consensi attuali. Malissimo il Pd di Renzi che si ritrova con un bassissimo 9% di possibilità di arrivare davanti ai rivali elettorali. Le esperienze dei governi Letta, Renzi e Gentiloni non hanno convinto e la possibilità di vedere il segretario dem nuovo capo del Governo prossimo è assai complesso, se non al momento quasi impossibile.
INDEX, ELETTORI CENTRODESTRA: MEGLIO RENZI DI DI MAIO
È ancora Index a fornire dei sondaggi elettorali interessanti soprattutto per capire da cosa l’elettorato sarebbe al momento più “orientato” nell’eventualità che il proprio partito o coalizione non riescano a sfondare alle prossime urne. È stato infatti chiesto agli elettori del centrodestra – al momento quelli comunque più al “sicuro” di essere in vantaggio nelle intenzioni di voto – se dovessero scegliere chi mandare al Governo tra Renzi e Di Maio: il risultato al momento vede sorridere e non poco il Centrosinistra, dimostrando come il Patto del Nazareno in un modo o nell’altro reggerebbe all’urto di un temibile polo Renzi-Berlusconi. I moderati su questo tema evidentemente si stringerebbero e lascerebbero le frange più populiste ed estremiste, da parte: solo il 9,9% degli elettori del centrodestra ad oggi voterebbe per Di Maio e per il Movimento 5 Stelle, mentre il 32,6% sceglierebbe il giovane segretario del Pd. Per nessuno dei due il voto è stabile al 48,7% degli elettori intervistati nel sondaggio.
IXÈ, SEGGI COLLEGI UNINOMINALI: CENTRODESTRA AL TOP
Non avrà la maggioranza e al momento ha grossi problema di leadership interna specie in vista del post-Elezioni, ma il centrodestra secondo i sondaggi resta in assoluto vantaggio sia nel concludere davanti a tutti le prossime urne e sia sul fronte dei collegi uninominali, ovvero una parte consistente dell’attribuzione di posti in Parlamento secondo la legge elettorale del Rosatellum bis. Stando al sondaggi Ixè, a livello general su tutta l’Italia, sono 18 quelli conquistabili ad oggi dal centrosinistra, 0 dalla Sinistra, 27 dal Movimento 5 Stelle e addirittura 64 dal centrodestra che compierebbe così un incredibile exploit, triplicando Renzi e doppiano Luigi Di Maio. A livello territoriale, al Nord Renzi prenderebbe solo 2 seggi, il centrodestra 30, i grillini 5 e ovviamente nessuno alla Sinistra. Guardando alle Regioni “rosse” del centro Italia, vince il centrosinistra con 13 seggi, davanti ai 6 M5s e ad unico di Forza Italia, Lega Nord e FdI. Da ultimo, Lazio, Sud e Isole raccolgono solo 3 seggi per Pd e alleati, 13 per il Movimento 5 Stelle e ben 33 per il centrodestra, sempre a livelli di ripartizione territoriale dei collegi uninominali.
PIEPOLI, FIDUCIA LEADER: GENTILONI E DI MAIO AGLI ANTIPODI
Il particolare sondaggio di Piepoli pubblicato dalla Stampa venerdì scorso ha provato a chiedere agli intervistati una giudizio in termini di “marketing” rispetto ai principali leader politici del nostro Paese: sono state applicate le consuete categorie che si usano nelle indagini di ricerca di mercato sulla politica nostrana, e il risultato vede due leader emergere più di tutti, Paolo Gentiloni e Luigi Di Maio, in testa a due classifiche agli antipodi. Alla domanda, “quale prodotto ha soddisfatto di più?”, i giudizi hanno visto Gentiloni raccogliere il 44%, seguito da Pietro Grasso (neo leader della lista di Sinistra “Liberi e Uguali”) al 43%, poi più indietro Dario Franceschini al 38%, Laura Boldrini al 32% e un Renzi “ricacciato” indietro al 30% del consenso. Una seconda domanda ha invece visto l’emergere del giovane leader dl Movimento 5 Stelle: “qual’è il prodotto più vitale che secondo Lei si venderà bene?”. La risposta vede Di Maio al 41% delle scelte, il 39% paga per Berlusconi, poi Salvini al 38%, Gentiloni al 36% e da ultimo Pietro Grasso al 29%.