Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera è intervenuto alla trasmissione “Radio Anch’io” su Radiouno Rai per parlare di tasse, pressione fiscale ma non solo. Il ministro ha spiegato che “ridurre le tasse a quelli che le pagano è un obiettivo che abbiamo”, che però “non è pensabile nel breve periodo”. “Dobbiamo tutti insieme fare in modo che si creino le condizioni – ha spiegato ancora Passera – prima di tutto che tutti paghino e sappiamo che questa è una condizione diversa dalla realtà”. La riduzione delle tasse è però per il ministro uno dei temi “in graduatoria che deve stare i primissimi punti obiettivo di qualsiasi governo”. Come ha fatto sapere anche il premier Monti, l’operazione di spending review “deve mettere in condizione di evitare un intervento automatico di aumento dell’Iva che non avrebbe effetti positivi sull’economia. Questo obiettivo rimane confermato”, ha sottolineato Passera, secondo cui l’ammontare del peso fiscale “è molto elevato e non vedo spazio per ulteriori interventi”. Proprio per questo, ha aggiunto, esclude che possa esserci la possibilità di introdurre una nuova tassa patrimoniale. “Non credo che un’altra grossa tassa sia una cosa da fare”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico. Continuando il proprio intervento, Passera è poi entrato nel dibattito riguardante il Ponte sullo stretto di Messina, spiegando che il progetto non è assolutamente una priorità. “Non c’è una scelta definitiva – ha detto il ministro -, io non lo considero tra le infrastrutture prioritarie a cui dedicarci». Secondo il senatore Pdl ed ex ministro alle Infrastrutture Altero Mattioli, “si era capito già novembre scorso che questo governo avversava la realizzazione del Ponte”. Secondo Mattioli “l’idea che il manufatto non venga ritenuto prioritario è un grave errore e dimostra che il ministro ed il governo non siano lungimiranti ed abbiamo una visione ragionieristica e apolitica sulle infrastrutture. Noi continueremo a sostenere che il Ponte vada realizzato perché rappresenta un volano di crescita non solo per l’intero Sud ma per tutto il Paese e l’Europa.
Inoltre Passera ha verificato l’entità del danno che deriverebbe al bilancio dello Stato in caso di stop dell’opera per le penali da pagare alle imprese che dovrebbero realizzare il Ponte?», ha concluso Mattioli.