Virginia Raggi prova ad uscire dal guscio dei vari casi aperti nella sua giunta M5s a Roma con un nuovo piano per la sicurezza nella Capitale, messo a punto oggi nel vertice in Campidoglio e rilanciato assieme ai nuovi piani sullo stadio della Roma e sul rilancio dello stadio Flaminio per la Lazio. Tre fronti aperti per cercare di rilanciare il suo piano di governo, mentre però pesa come un macigno l’immediato futuro dell’interrogatorio dei pm che dovranno chieder conto della relazione in Campidoglio con Raffaele Marra, membro forte della segreteria Raggi ora in carcere con l’accusa di corruzione. Dopo il vertice con la giunta grillina, il sindaco Raggi scrive così su Facebook: «Arrivano nei Municipi gli Osservatori territoriali per la sicurezza. Obiettivo: coordinare le forze dell’ordine presenti sul territorio e soprattutto intervenire in modo mirato sulle criticità dei vari quartieri in base alle segnalazioni dei cittadini. Ieri ho sottoscritto con il Prefetto Paola Basilone, il Questore Nicolò D’Angelo e i rappresentanti delle forze dell’ordine un protocollo d’intesa per la costituzione di Osservatori territoriali per la sicurezza presso i Municipi di Roma Capitale». Cosa faranno però questi osservatori? Secondo il piano della Giunta di Roma gli Osservatori avranno il compito di “selezionare” le criticità sul territorio e di promuovere lo sviluppo di azioni di “sistema” tra i vari soggetti componenti per rispondere alle esigenze locali, «nel quadro delle direttive impartite a livello generale dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’attività degli Osservatori sarà, quindi, costantemente riportata al Comitato che potrà valutare strategie integrative o di più ampia portata».
Si apre un’altra grana per il sindaco di Roma Virginia Raggi e questa volta riguarda le scuole della Capitale: l’allarme viene lanciato questa volta da sindaco di Fiumicino che avverte la Giunta M5s come le proprie scuole sian fredde, vetuste e con la presenza spesso di topi. In una lettera indirizzata a Raggi e al primo cittadino di Pomezia, Esterino Montino chiede aiuto alle giunte attorno alla Capitale: «Purtroppo i topi sono ancora lì e rischiano anche di arrivare nella vicina scuola media distante solo qualche decina di metri. Domani gli studenti di Maccarese hanno annunciato uno sciopero. Spero davvero non ci sia bisogno di questo per muovere la vostra Istituzione a un intervento risolutivo del problema. Non solo, ci sono problemi di riscaldamento con termosifoni rotti anche nelle scuole di Fregene e la situazione è insostenibile». Dalla corruzione di Marra fino al problema scuola, il Movimento 5 Stelle si ritrova ancora accerchiato con la sua sindaca più importante che rischia grosso nelle prossime settimane alla guida della Capitale.
Non c’è pace per Virginia Raggi: ora anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle in Campidoglio paiono assai irritati con la prima cittadina della Capitale, nella settimana che potrebbe portare la Raggi ancora in procura a dover rispondere dei fatti legati alla carcerazione di Raffaele Marra. A Repubblica un eletto M5s confessa amaramente, «Molti sono ancora irritati dalla storia delle chat con Marra, Romeo e Frongia in quattro hanno deciso tutto e se Virginia vorrà continuare a fare tutto da sola, resterà isolata. Prima o poi ci dovrà essere un chiarimento su quegli scambi su WhatsApp. Deve farceli vedere». Pare che tra l’altro questa sia anche la linea del figlio del fondatore, Davide Casaleggio, con Grillo al momento l’uomo più importante del Movimento. L’assessore all’urbanistica è uscito allo scoperto ieri e ha lodato il depotenziamento di Frongia e la salita di Bergamo in camera di comando: «Si è rotto il cerchio grillino e con la promozione di Bergamo c’è un assetto più equilibrato. Lui, come me, ha una certa storia alle spalle», spiegava ieri sera l’assessore Paolo Berdini.
Una settimana assai complessa quella per Virginia Raggi: cominciata con la conferma della magistratura che decide di lasciare Raffaele Marra in carcere e che potrebbe proseguire tra oggi e i prossimi giorni con una convocazione direttamente del sindaco M5s di Roma davanti ai pm. Due giorni il Tribunale del riesame ha confermato la misura cautelare nei confronti di Marra. Il dirigente del Comune è accusato di corruzione per la funzione per aver preso una tangente di 367 mila euro dal costruttore Sergio Scarpellini (oggi ai domiciliari). Il riesame ha confermato la misura proposta dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Barbara Zuin e firmata dal gip Maria Paola Tomaselli a dicembre scorso. Ora però rischia grosso Virginia Raggi, proprio per le motivazioni date dai giudici sulla pericolosità di Marra: «Marra, in ragione dei suoi rapporti collaudati instaurati all’interno dell’Amministrazione comunale presso la quale egli svolge la pubblica funzione fin dal 2008, presenta una rete di contatti tramite i quali possa compromettere l’attività di acquisizione che dovrà essere svolta, influenzando le dichiarazioni dei soggetti eventualmente escussi o ostacolando il rinvenimento della documentazione necessaria alla compiuta ricostruzione della vicenda». Il “cerchio” si stringe, con da un lato opposizioni e giudici che vorrebbero saperne di più rispetto ai legami Marra-Raggi-Romeo, dall’altra gli stessi vertici del Movimento 5 Stelle vogliono che il sindaco riferisca tutto quanto di ancora poco chiaro ruota attorno alle pratiche aperte nella Giunta di Roma. Dall’ordinanza del gip Maria Paola Tomaselli emerge infatti che «sussiste il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di condotte delittuose analoghe a quelle accertate”, e ciò – scrive ancora il gip – “ancor più in considerazione del ruolo in concreto attualmente rivestito dal Marra all’interno del Comune di Roma, della indubbia fiducia di cui egli gode, da parte del sindaco, Virginia Raggi».
Addirittura secondo La Stampa, Virginia Raggi sarà sentita in questi giorni in veste di “indagata con la probabile accusa di abuso d’ufficio”: i problemi imputati alla sindaca M5s vengono riportati dal quotidiano piemontese. «Sarebbe stato commesso un illecito in relazione alla nomina di Renato Marra (fratello dell’ex braccio destro della sindaca) a responsabile del Turismo del Campidoglio. Su questa scelta si è già espressa l’Anac parlando di un evidente «conflitto di interessi» sul quale la sindaca sostiene di aver deciso «in totale autonomia» spiegando che Marra ha dato solo «mera esecuzione delle determinazioni da me assunte». In seconda analisi, è contestato alla Raggi aver designato Salvatore Romeo a capo della segreteria della sindaca, quando da semplice dipendente comunale è diventato dirigente con un aumento di quasi 90 mila euro, poi ridotto a 70 mila. In attesa di sapere cosa decideranno i pm e se arriverà il famigerato avviso di garanzia per la sindaca, ieri la svolta per provare a correggere il tiro: annullata la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele (ora in carcere) alla direzione Turismo, proprio dopo il parere dell’Anac su “possibile e configurabile conflitto d’interessi”. Basterà per “salvare” Virginia Raggi? (Niccolò Magnani)