Due centrali nucleari in arrivo, una a Teramo e una in Basso Molise. Parola del numero uno del’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che oggi ha tenuto un comizio a Pescara per la raccolta delle firme sui tre referendum inerenti l’acqua pubblica, le centrali nucleari e il legittimo impedimento.
La via nucleare per la produzione di energia, insomma, sta per essere spianata sia in Molise sia in Abruzzo, con i rischi conseguenti legati a un possibile disastro atomico e alle scorie radioattive. Secondo l’onorevole sarà infatti proprio l’Abruzzo a ospitare una centrale nucleare, a Casalbordino o a Teramo, e un’altra sarà realizzata anche in Molise, per la precisione a Termoli. Mancherebbero soltanto dei passaggi tecnici, ma la volontà di nascondere questa informazione da parte del governo è reale.
Dichiarazioni che, in particolar modo in Basso Molise, hanno suscitato un certo clima di ansia. Il neo sindaco della cittadina adriatica, Antonio Basso Di Brino, ha garantito, durante e dopo la sua campagna elettorale, che il nucleare non troverà spazio in Molise, né tanto meno a Termoli. Nel caso limite in cui, tuttavia, il premier Silvio Berlusconi non dovesse mantenere la parola data, sarà pronto a rassegnare le dimissioni.
“La fanno sicuramente alla faccia degli impegni che avevano preso in precedenza e prima delle elezioni- ha continuato l’onorevole dell’Idv -, quando con artifizi e raggiri in ogni regione avevano detto che non le avrebbero fatte. Dove stanno queste undici regioni dove devono fare le centrali nucleari? Non tutte ad Arcore immagino, in Abruzzo sicuramente la fanno”. Di Pietro ha inoltre aggiunto che “sicuramente le regioni in cui la Lega conta meno saranno più ‘cornute e mazziate’ e per questa ragione invitiamo i cittadini con il referendum a bloccare le centrali nucleari”. Un attacco al governo, insomma, e anche alle amministrazioni abruzzesi e molisane.
Il leader dell’Italia dei Valori ha quindi denunciato un atto già “in essere” e ha ribadito il suo no al nucleare. E secondo un sondaggio fatto dall’Enel alcuni mesi fa, soltanto il 10% dei cittadini italiani accetterebbe di vivere nelle vicinanze di una centrale nucleare.
Fatto sta che la notizia annunciata da Di Pietro è stata smentita anche dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, per il quale si tratta di “voci completamente destituite di fondamento”. E Chiodi ha rimarcato, riferendosi all’eventuale costruzione di una centrale nucleare in Abruzzo: “Smentisco categoricamente questa ipotesi”.
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