Venerdì i mercati sono stati capaci di rimangiarsi i guadagni portati avanti con vigore durante la settimana. L’approvazione da parte del congresso americano della riforma del sistema finanziario, legata soprattutto a nuove regolamentazioni per il trading sui derivati, non è piaciuta al mercato.
Anche se tra i dati macro spiccavano buone notizie dal mercato del lavoro (le richieste di sussidi alla disoccupazione sono diminuite a 429.000 unità nell’ultima settimana, in misura superiore alle 453.000 attese) e relativamente alla produzione industriale, cresciuta dello 0,1% a giugno a fronte di attese per una variazione nulla, hanno deluso i prezzi alla produzione che sempre a giugno sono diminuiti dello 0,5%, ben oltre il -0,1% del consensus.
Si sono rivelate negative anche le indicazioni giunte dal settore manifatturiero, con l’indice New York Empire State Manufacturing crollato nel mese di luglio a 5,08 punti dai 19,57 del mese precedente (consensus a 18,2 punti) il Philadelphia Fed sceso nello stesso periodo a 5,1 punti dagli 8 di giugno, deludendo le previsioni degli analisti che si attendevano invece un incremento a 10 punti.
NASDAQ
Nel lungo periodo il listino tecnologico fa notare tutte le sue debolezze rispetto al trend positivo dell’ultimo anno. Il testa e spalle che tutti abbiamo visto formarsi tra gennaio e giugno 2010, con relativo indebolimento dell’OBV(On Balance Volume), prezzi sotto le MM20 e MM50, MACD in posizione short da un paio di mesi, stocastico vicino area 20, ci fanno stare col fiato sospeso e magari pronti a prendere posizione short nel caso dovessero i prezzi violare il forte supporto statico in area 1,700 punti. Al contrario su superamento di 1,900 punti vedremmo come obiettivo long area 2,200.
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Nel breve periodo il Nasdaq ha preso una chiara direzione ribassista, con la formazione di un ampio canale confermato proprio con la virata di ieri. Dopo aver detto settimana scorsa che i prezzi avrebbero continuato col rimbalzo, adesso possiamo dire che la continuazione ribassista è confermata. Convergenze tra -PREZZI (max decrescenti), -PREZZI (max decr.), OBV in conferma del trend ribassista nel medio periodo. MM20 e MM50 incrociate short da un paio di mesi e prezzi oramai stabilmente sotto la MM50 e da ieri rottura della MM20. Obiettivi SHORT nel breve area 1,714 (supporto statico molto significativo) e 1,650 (supp.dinamico canale ribassista). Per vedere inversione LONG aspettare violazione 1,900 punti e 1,950.
S&P 500
Anche per lo S&P500 la situazione è molto simile al NASDAQ sia nel lungo periodo che nel medio-breve. Nel breve periodo la formazione di un canale ribassista, i prezzi stabilmente sotto MM50 e da ieri rottura al ribasso della MM20, OBV conferma down trend. Obiettivi short di breve area 1,040 e 1,020 e successivamente supporto dinamico canale ribassista area 1,000-980. Per inversione rialzista attendere break out 1,130-1,150.
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FTSEMIB ITALIA
Settimana scorsa avevamo sostenuto che il rimbalzo sarebbe continuato fino area 21,000 e puntualmente è arrivato. Ora il ritracciamento sta prendendo forma ed i prezzi ricominciano a riprendere direzione short, con obiettivi 19,800-19,100. Proviamo a ipotizzare gli obiettivi che il grande triangolo simmetrico ci potrebbe proporre per il futuro: su break out 19,000 punti potremmo avere come obiettivo area 16,000 che corrisponde ad un supporto statico dato da GAP di aprile 2009, mentre su inversione rialzista l’obiettivo sarebbe il max di gennaio 2010 in area 24,000. Ovviamente queste sono solo fantasie ed ipotesi di un giovane analista al quale piace sperimentare nuove strade dell’analisi tecnica.
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Ora che il nostro obiettivo di 1,30 è stato raggiunto, possiamo provare ad ipotizzare su nuovi allunghi LONG nuovi obiettivi area 1,34-1,35. Come si nota dal grafico non siamo più all’interno del trend ribassista, la trend line ribassista dic 2009-apr 2010 è stata violata e potrebbe diventare un supporto importante per un eventuale ritracciamento delle prossime settimane.
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