Il governo è stato battuto, per la seconda volta, alla Camera, su un altro emendamento alla riforma dell’Università. La prima, su un altro emendamento in mattinata.
Il governo, alla Camera, va sotto per la seconda volta. Nel pomeriggio è stato battuto su tre emendamenti identici proposti da Fli, Api e Pd che prevedono la soppressione della «clausola di salvaguardia» introdotta nella riforma dell’università. Con il voto sugli emendamenti si elimina la norma che avrebbe previsto, qualora si fossero verificati o stessero per verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di spesa, una sorta di commissariamento del ministero della Pubblica istruzione da parte di quello dell’Economia.
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In mattinata, a far andare sotto il governo, era stato un emendamento di firmato da Fabio Granata che riguardava l’articolo 19 e gli assegni di ricerca. L’emendamento prevede che, nell’ambito dell’assegnazione dei contributi, la Commissione in carica possa avvalersi di esperti esterni «senza oneri aggiuntivi» a carico dello Stato.