TECNÈ, BORSINO POLITICA: CENTRODESTRA SFIORA IL 40%
Stando al borsino dell’ultimo mese condotto dai sondaggi Tecnè, due sono i dati che saltano agli occhi di colpo: la crescita solida del centrodestra che aggiunge un altro mattoncino verso un 40% nazionale da brividi pensando agli ultimi anni di “vacche magra” in casa dell’ex Partito delle Libertà. Dall’altro, il calo di Renzi che perde voti “emigrati” verso il nuovo soggetto della sinistra (con Mdp, Si e Possibile) Liberi e Uguali. In termini numerici, il 38% rispetto al 37,5% di un mese fa vede volare Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, mentre il centrodestra perde due punti percentuali dal 28,2% fino al 26,6% di Partito Democratici, Alternativa Popolare e Campo Progressista, o quello che rimane delle formazioni di Alfano e Pisapia che hanno annunciato di non volersi candidare alle elezioni. Calano anche i grillini dal 27% al 26,1% nazionale, mentre Liberi e Uguali guadagna dal 6,4% fino ad un buon 7,8% di questa inizio dicembre.
DEMOS&PI: M5S PRIMO PARTITO, ALLUNGA SU PD
Il Partito democratico è ancora in calo nei sondaggi elettorali. Per la prima volta è sceso sotto quota 25,43%, la percentuale che Pierluigi Bersani ha ottenuto alle ultime politiche. Stando ai dati convergenti forniti da due sondaggi pubblicati da Repubblica e il Corriere della Sera, i dem sono dunque al 25%. Si allarga la distanza invece tra Forza Italia e Lega, mentre avanza il Movimento 5 Stelle, che è primo partito. Continua a crescere anche Liberi e Uguali di Pietro Grasso, che è dato tra il 6,6 e il 7,6%, oltre la somma di Mdp-SI e Possibile. La rilevazione curata da Demos&Pi per Repubblica evidenzia la crescita dei grillini dal 27,6% di ottobre al 28,7% di oggi. Avanti di un punto Forza Italia, che è al 15,2%. Staccata la Lega, scesa al 13%. Stabile invece Fratelli d’Italia con il 4,8%. Il centrodestra unito sarebbe dunque al 33%. I sondaggi elettorali danno allora ragione a Luigi Di Maio, che aveva mostrato ottimismo sul risultato delle prossime elezioni. (agg. di Silvana Palazzo)
IPR MARKETING, DI MAIO O BERLUSCONI?
I sondaggi elettorali stilati da Ipr Marketing approfondiscono ancora una volta la figura attuale di Silvio Berlusconi, uno dei punti di massimo interesse e imprevedibilità verso le prossime urne: non si sa se può candidarsi, non si sa se sarà lui il leader della coalizione, non si sa se gli italiani si fideranno ancora una volta dell’ex Cav. Insomma, poco saputo, tanto immaginato e i sondaggi che provano ad anticipare le mosse: secondo i dati raccolti da Ipr, il 45% ad oggi ritiene che Berlusconi abbia ancora un profilo adatto per essere eletto prossimo Presidente del Consiglio, comunque un dato alto dopo tutto il passato che è stato e vista la concorrenza molto più “giovane”. Il 41% lo ritiene invece fuori tempo e inadatto, il 14% decide di non esprimersi: da ultimo, è stato chiesto agli elettori intervistati cosa farebbero di fronte ad una domanda topo quella fatta da Giovanni Floris a Eugenio Scalfari qualche giorno fa a Di Martedì. Ebbene, anche questa volta Berlusconi risulta il male minore in una sfida tra lui e Luigi Di Maio: 55% per l’ex Cav, il 45% per il leader M5s. Gli elettori “stanno” con Scalfari, evidentemente..