«Restano da affrontare serie sfide», ma «ci sono incoraggianti segnali di stabilizzazione». Lo dice il direttore generale dell’Fmi. Dominique Strauss-Kahn sostiene che «l’aumento delle risorse a disposizione e una maggiore flessibilità hanno consentito all’Fmi di sostenere meglio i paesi emergenti». «Rispetto alle crisi precedenti – spiega Strauss-Kahn – la stabilizzazione arriva prima, ma per una ripresa ci vorrà tempo».
Il ritiro delle accomodanti politiche di sostegno all’economia durante la crisi e le riforme strutturali «saranno necessarie per ridurre gli ampi deficit e limitare il debito pubblico». Lo si legge nel rapporto interno dell’Fmi presentato stamani in cui si ripercorrono i programmi appoggiati dal Fondo in favore dei paesi emergenti per affrontare la peggiore crisi dagli anni ’30.
«Serve pazienza e determinazione per aiutare le imprese, ricostituire la fiducia delle famiglie e per il ritorno in salute delle banche e dei loro conti». Nel rapporto l’Fmi valuta positivamente, infine, i programmi attuati, sottolineando che «’hanno funzionato».