PIEPOLI, RENZI SPICCA TRA BERLUSCONI E DI MAIO
In controtendenza con i sondaggi e intenzioni di voto sulla situazione del Partito Democratico, in una analisi “a tre” condotta da Piepoli sui tre principali leader di M5s, Pd e Forza Italia-centrodestra resta Matteo Renzi in testa come fiducia e “garanzia” di affidabilità, rispetto a Berlusconi e Di Maio. Alla domanda posta agli elettori intervistati, « tra Matteo Renzi, Luigi Di Maio e Silvio Berlusconi lei chi voterebbe?», la risposta sorride per l’ex sindaco di Firenze. Il 30% infatti sceglierebbe ad oggi Matteo Renzi, il 23% Berlusconi e a pari merito anche il leader giovane del Movimento 5 Stelle: il 24% invece non sceglie o non sa, o comunque sceglierebbe un altro leader per il prossimo governo. Per Renzi resta però poco da festeggiare visto che a livelli di coalizione e lista singola, il Partito Democratico soffre una crisi ormai netta e con il “solo” Renzi che con il 30% di fiducia personale non rappresenta appieno il “sogno” degli italiani, come magari poteva essere solo due-tre anni fa. Al momento resta comunque la prima scelta davanti a Di Maio e Berlusconi, considerati per svariati motivi non in grado di tenere e formare un governo stabile nei prossimi 5 anni.
DEMOS, ESISTE DAVVERO IL PERICOLO “FASCISMO” IN ITALIA?
Da Como a Ostia, passando per le aggressioni a Repubblica e dalla crescita di CasaPound e Forza Nuova: insomma, il pericolo fascismo arriva anche nei sondaggi politici per provare a intercettare le impressioni degli italiani. I media stanno dando tanto risalto alle frange neofasciste e alle aggressioni gravi avvenute negli ultimi mesi, ma secondo gli italiani l’emergenza è così alta anche nella loro vita di tutti i giorni? Alla domanda “secondo lei oggi quanto è diffuso il fascismo in Italia”, la risposta vede un complessivo 46% (35% “abbastanza”, 11% “molto”), un 40% “poco timore”, un 8% di “per niente” e un 6% di “non so, non mi esprimo”. In particolare, se quasi un italiano su due reputa diffuso e pericoloso ancora oggi il fascismo, il sondaggio espresso da Demos indaga anche sulle intenzioni di voto politiche dei vari “preoccupati” del neofascismo oggi in Italia. Tra gli spaventati troviamo il 73% degli elettori Liberi e Uguali, il 65% del Pd, il 35% di Forza Italia, il 33% di Fratelli d’Italia, il 30% della Lega Nord e il 41% del Movimento 5 Stelle.
PIEPOLI, RENZI VS D MAIO: I GRILLINI NON SFONDANO
Interessanti gli ultimi sondaggi elettorali proposti da Piepoli sulla sfida vista da vicino dei principali competitor alle prossime elezioni politiche. In particolare, sono stati messi di fronte Di Maio, Renzi e Berlusconi e la loro capacità aggregativa e comunicativa. La risultanza del primo di questi duelli che analizziamo vede Renzi e Di Maio sfidarsi come possibili e principali leader in opposizione verso il prossimo governo: nonostante la crisi del Pd e del suo segretario, ancora oggi in una scelta secca, da “gioco della torre”, gli elettori italiani si tengono l’ex sindaco di Firenze e non riescono a premiare il giovane factotum del Movimento 5 Stelle. In termini numerici, Renzi ad oggi conquista il 34% e Di Maio il 39%, mentre il “non so” sfiora quasi il 40%, a dimostrazione della grande confusione e sfiducia che regna nell’elettorato italiano. I grillini non sfondano, questa per ora è la notizia da tenere di questo sondaggi, anche sfidando un Renzi tutt’altro che “in forma”…
IPSOS, CRISI PD: RENZI SOTTO LA QUOTA-BERSANI
I sondaggi espressi ieri da Ipsos per il Corriere della Sera indicano un calo netto e a suo modo storico del Partito Democratico: per la prima volta infatti da quando Matteo Renzi è Segretario dem, il suo partito finisce sotto la “quota Bersani”, ovvero il periodo di forte crisi del centrosinistra con un dato attorno al 25-25,5% dei consensi. Ecco, la crisi renziana non si arresta e porta il partito a pochi mesi dalle Elezioni addirittura al 24,5%, con la conseguenza della “fuga” del Movimento 5 Stelle che sfiora il 30% fermandosi al 29,1%. A godere di più è il centrodestra che in coalizione riesce ad oggi a prendere più di Di Maio e Grillo: Forza Italia al 16,7%, altra ottima prova di Berlusconi in queste ultime settimane, Lega Nord al 14,4% e Fratelli d’Italia al 4,9%. Rosicchia qualche voto al Pd anche la nuova formazione di SI-Mdp-Possibile, Liberi e Uguali, che nei sondaggi Ipsos prende il 6,6%: resta invece sempre altissima la quota di indecisi/astenuti, attorno al 35,3% delle ipotetiche intenzioni di voto (in questo caso, non-voto).
IPSOS, VERSO LE ELEZIONI: I TEMI CARDINE DELLA CAMPAGNA
Si va verso le elezioni politiche, ormai nessuno ha più dubbi anche tra i vari partiti che hanno di fatto iniziato più o meno tutti ad affilare i coltelli per la prossima decisiva campagna elettorale. Nei sondaggi diffusi da Ipsos si è provato a chiedere agli elettori intervistati quali siano al momento e quali dunque saranno tra qualche mese i temi più forti e principali delle campagna verso le nuove Elezioni Politiche 2018. Le risposte vedono fuori dai radar degli interessi macro-generali temi come Ius Soli, Biotestamento, ma anche scuola, sanità e Pubblica Amministrazione restano sullo “sfondo” rispetto ad altri argomenti considerati molto più urgenti. Ad esempio, su tutti, il lavoro e la forte disoccupazione nonostante il Job’s Act preoccupano il 52% degli elettori, mentre le pensioni al 20%, le tasse al 13% e la sanità al 12% rappresentano gli altri temi principali che influenzeranno maggiormente la scelta di voto alle prossime urne.