I risultati definitivi non sono ancora disponibili, ma ci sono già i primi commenti sulle Elezioni Comunali 2017 a spoglio iniziato. Doccia fredda per il Movimento 5 Stelle, che in questa tornata elettorale non riuscirebbe ad andare al ballottaggio in nessuno dei centri maggiori. Il centrosinistra e il centrodestra cantano già vittoria: Matteo Ricci, responsabile degli enti locali del Pd, parla ad esempio di «sconfitta clamorosa del M5s», se i dati verranno confermati. Un fatto politico? «Livorno, Roma, Torino: dopo le disastrose esperienze amministrative M5S, gli italiani tengono i grillini fuori dal governo delle città», ha dichiarato il deputato del Pd Andrea Romano su Twitter. Per il senatore dem Andrea Marcucci si tratta di un «disastro». Uno dei pochi deputati M5s a parlare a ridosso degli exit poll è Danilo Toninelli, che a Matrix ha affermato: «Sono molto orgoglioso del M5S, dove sono finiti i vecchi partiti? Solo accozzaglie». (agg. di Silvana Palazzo) Clicca qui per Elezioni Amministrative 2017: affluenza, come si vota. Qui i risultati Comunali: Palermo, Trapani, Catanzaro – Genova, Parma, La Spezia – Chiavari, Abbiategrasso, San Donato – Monza, Crema, Buccinasco – Padova, Verona, Gorizia – Taranto, Lecce, Oristano
Si sono chiuse le operazioni di voto per le elezioni comunali 2017 e gli exit poll che sono stati diffusi negli ultimi minuti lasciano trasparire una debacle del Movimento 5 Stelle, quanto meno nei principali comuni. Basti pensare a Parma, dove l’ex Pizzarotti andrà probabilmente al ballottaggio contro Scarpa, mentre Ghirarduzzi non raggiungerebbe il 20% dei voti. I pentastellati resterebbero fuori dai giochi anche a Genova, la città di Beppe Grillo, dove Pirondini dovrebbe prendere la metà circa dei voti di Bucci e Crivello. Anche a Palermo M5S non dovrebbe poter gareggiare nel ballottaggio che si dovrebbe disputare invece tra Orlando e Ferrandelli. Sconfitta ancora più cocente a Verona, dove Gennari non sarebbe nemmeno terzo tra i candidati alla poltrona di sindaco. Non a caso Matteo Ricci, membro della segreteria del Partito democratico, intervenendo a Porta a Porta parla di un dato politico che se confermato dagli scrutini sancirebbe una chiara sconfitta del Movimento 5 Stelle.
Questa giornata di elezioni comunali si segnala per le virtù civiche di Renzi (senior) e di Leoluca Orlando. Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, si è recato al seggio alle 7 in punto, e probabilmente la sua è stata la prima scheda elettorale ed essere depositata nell’urna. Tiziano Renzi è il segretario del Pd di Rignano sull’Arno, ma essendo indagato per traffico di influenze illecite nell’inchiesta Consip, si è autosospeso in attesa degli sviluppi dell’inchiesta. Il papà di Matteo si è recato presto al seggio forse anche per sfuggire ai flash dei fotografi, che infatti sono arrivati solo più tardi, restando a bocca asciutta. Chissà per chi ha votato Tiziano Renzi: a Rignano si sfidano il sindaco uscente Daniele Lorenzini, ex Pd e ora alla testa di una lista civica, ed Eva Uccella per il Partito democratico. Ma c’è anche una lista di sinistra, guidata da Samuele Staderini. Molto più a sud, l’inossidabile Leoluca Orlando sfida il tempo e si candida alla guida della sua città.
Se in queste elezioni comunali venisse eletto, come è molto probabile, ne assumerebbe il governo per la quinta volta, dopo averla guidata dal 1993 al 2000 e poi dal 2012. A Palermo Orlando è Orlando: lui davanti, i partiti dietro, anzi alcuni, se non figurano, è meglio. Come il Pd, di cui Orlando non ha voluto il simbolo nei paraggi. Di fronte alla forza di Orlando, anche Faraone, luogotenente di Renzi in Sicilia, ha dovuto tacere. Potere della “primavera di Palermo”. (Agg. di Federico Ferraù)
Fino alle ore 23 proseguiranno le Elezioni Comunali 2017, con i dati sulle affluenze ufficiali alle ore 19 che ora sono pervenute anche dal Veneto: nella regione a Statuto Speciale il dato alle ore 19 vede l’affluenza al 40%, leggermente più bassa di quella prodotta dalla media nazionale e fissata dai dati del Viminale al 42,3% totale. Prosegue dunque la buona condizione dell’affluenza con le Amministrative 2017 che fanno ancora meglio delle omologhe passate nel 2012: «l’affluenza alle urne rilevata alle 19 per le elezioni comunali in 849 centri chiamati al voto (il dato diffuso dal Viminale non tiene conto delle comunali in corso in Friuli Venezia Giulia e Sicilia)», scrive la nota del Ministero degli Interni, mentre nelle precedenti Comunali la quota era sul 37,7%, anche se votate in due giorni spalmati.
Genova resta una delle peggiori piazze al voto, con il 35% delle votazioni in forte ribasso rispetto a cinque anni fa quando venne poi eletto Marco Doria del Pd. Ultime operazioni di voto con i “gitaioli” fuori porta che ora potranno arrivare a votare nei rispettivi comuni entro e non oltre le ore 23.
Show di Beppe Grillo al seggio dove il comico si è recato a votare in queste elezioni comunali 2017. In realtà la performance di Grillo era già cominciata ieri sera: “Speriamo di perdere così non mi rompete i coglioni” aveva detto ieri il leader carismatico di M5s durante il comizio in piazza Matteotti a Genova, una città che potrebbe vedere i Movimento 5 stelle perdere male dopo la rottura che si è consumata nei mesi scorsi con la candidata Cassimatis. Oggi Grillo si è recato al seggio di Sant’Ilario, a Genova Nervi, ed è entrato nel seggio e in cabina elettorale con il casco indosso. Dopo aver votato si è subito trovato di fronte ad un muro di fotografi e giornalisti. “Uscite da questa Repubblica” ha detto Grillo rivolto a giornalisti e reporter – dovete sbloccare la democrazia andando in un altro Paese”. All’uscita, Grillo ha respinto il modulo per gli exit poll che gli ha posto un addetto a raccogliere in forma anonima le indicazioni di voto. “Ma tu sai chi sono io”, ha detto Grillo all’incaricato. Il capo di M5s se n’è quindi andato a bordo del suo scooter, senza rispondere alle altre domande dei giornalisti. (Agg. di Federico Ferraù)
Immancabili anche in queste Elezioni Comunali arrivano i “geni” del voto nei seggi sparsi in tutta Italia: sono scattate due denunce solo nelle ultime ore, una a Catanzaro e l’altro a Sezze, Latina, per essere stati sorpresi a fotografare il proprio voto sulla scheda elettorale direttamente dentro al segreto dell’urna. Il primo caso riguarda un 48enne denunciato dalla Digos di Catanzaro per aver fotografato con lo smartphone la scheda per la votazione del sindaco; intervenuta la Questura, l’uomo è stato denunciato per violazione della legge sulla segretezza della espressione del voto, con sequestro annesso del cellulare. In provincia di Latina invece il secondo caso molto simile, con un 54enne che ha tentato lo scatto senza il “silenzioso” sul proprio smartphone, facendo insospettire il presidente di seggio. Risultato anche qui, scheda elettorale annullata, telefono sequestrato e polizia intervenuta per calmare la baruffa avvenuta nel seggio elettorale di Sezze. I due casi si aggiungono a quello molto più grave in provincia di Napoli, a Sant’Antimo, dove ben 321 schede elettorali con già l’indicazione di voto espressa ritrovate a casa di un incensurato originario di Napoli.
Un dato salta all’occhio guardando in generale la situazione di queste Elezioni Comunali “silenziose” e poco “considerate” dai leader nazionali: sono tantissime le liste civiche entrate in competizione per le Amministrative in corso di votazione fino alle ore 23. Su un totale di 3.939, ben 2.902 sono civiche: risultato impressionante, specie se “paragonato” con le liste presentate dai singoli partiti a maggiore risonanza nazionale. Sono 181 le liste M5s, 134 quelle del Pd, 13 della Lega Nord, Forza Italia con 108 liste ufficiali e Fratelli d’Italia a 73. Insomma, a parte un Beppe Grillo che ha puntato decisamente sulle Comunali – ma soprattutto nelle città di Palermo, Genova e Catanzaro dove i candidati grillini hanno qualche chances significativa – i leader come Renzi, Berlusconi e Salvini sono risultati abbastanza distanti da questa tornata elettorale. Il dato che uscirà questa sera non potrà non tenere conto anche di questa “particolare” sfumatura “civica” per le Elezioni in dirittura d’arrivo.
In tempi di crisi economica, giustamente si tenta di applicare tagli anche la politica, da sempre fonte di grandi sprechi economici. Ecco che queste sono le prime elezioni amministrative sotto il regime della legge 7 del 7 aprile 2014, detta legge Delrio, che regola il numero di consiglieri comunali eleggibili e il numero massimo degli assessori. In questo caso la riduzione non è molto appariscente, ecco comunque a seconda del numero di abitanti quanti consiglieri e quanti assessori si eleggono. Nei comuni che non superano il milione di abitanti, i consiglieri comunali sono 48, dai 60 che erano prima del 2011 (il taglio era già stato effettuato) mentre gli assessori rimangono 12; nei comuni fino a 500mila animanti si passa da 50 a 40 consiglieri comunali e da 12 a 11 assessori; in quelli fino a 250mila abitanti da 46 a 36 consiglieri e da 12 a 10 assessori; nei comuni o capoluogo di provincia con popolazione inferiore ai 100mila abitanti si passa da 40 a 32 consiglieri e da 12 a 9 assessori; nei comuni fino a 30mila abitanti, da 30 a 24 consiglieri e da 10 a 7 assessori. (Agg: Paolo Vites)
Proseguono le operazioni di voto in tutta Italia per le Elezioni Comunali 2017, con l’affluenza delle ore 12 che ha registrato un finale risultato di 19,36%, buon dato anche se non altissimo (comunque superiore delle scorse omologhe elezioni del 2012 e 2013). Basso il dato a Genova che si attesta al 16% con la città di Beppe Grillo che però vive in queste ore l’effetto dello “show” al seggio proprio del fondatore M5s. Prima l’appello al voto per tutti gli iscritti sul suo Blog a Cinque Stelle, poi l’ingresso al seggio con il casco in testa e infine il doppio attacco ai cronisti presenti nel seggio genovese di Sant’Ilario. «Voi dovete stare fuori da questa Repubblica, dovete sbloccare la democrazia andando in un altro Paese»: arrivato attorno alle 12.30 assieme alla moglie, il leader dei Cinque Stelle non intende rispondere a nessun commento richiesto dai giornalisti, anzi, attacca anche un sondaggista della Rai-Istituto Piepoli che chiedeva di compilare la scheda per gli exit-poll: «Il voto è segreto, lei lo sa».
La partita su Genova resta complessa, con Pirondini che non ha molte chances di arrivare al ballottaggio anche per i tanti voti che verranno dispersi tra i grillini per Paolo Putti, ex capogruppo M5s ora candidato in lista civica, e Marika Cassimatis, vincitrice delle Comunarie su Pirondini, poi epurata dal leader M5s. Clicca qui per Elezioni Amministrative 2017: affluenza, come si vota. Qui i risultati Comunali: Palermo, Trapani, Catanzaro – Genova, Parma, La Spezia – Chiavari, Abbiategrasso, San Donato – Monza, Crema, Buccinasco – Padova, Verona, Gorizia – Taranto, Lecce, Oristano
A Sant’Antimo, in provincia di Napoli, una perquisizione in una abitazione di una persona incensurata ha permesso di scoprire la presenza di ben 321 schede elettorali già compilate. La persona che abita nella casa è un incensurato, non si sa dunque come le forze dell’ordine siano giunte a lui, probabilmente una segnalazione: ogni scheda conteneva un facsimile su cui era segnato il nome di uno dei candidati sindaci e il nome del candidato consigliere da votare. Insieme al proprietario in casa c’erano altre due persone: tutte e tre sono state arrestate per associazione a delinquere finalizzata a conseguire vantaggi elettorali. Adesso si tratta di indagare sui proprietari delle tessere elettorali, ma forse sarebbe il caso che al candidato sindaco che veniva suggerito venisse impedito di partecipare alla corsa elettorale, a meno che lui non dichiari che il broglio elettorale avvenisse “a sua insaputa”. Le schede trovate dimostrano infatti che questo candidato sindaco di cui non è stato reso noto il nome era il favorito dalla criminalità locale. (agg. Paolo Vites)
È molto buona l’affluenza ufficiale e finale alle ore 12 per questa prima parte di Elezioni Amministrative Comunali 2017, con un 18,8% che alza il livello delle votazioni per i numeri rispetto alle scorse omologhe, dove però si votava spalmati su due giorni. 849 comuni tenuti sotto controllo del portale Ministero Interni, 18,8% e un’affluenza che al momento allontana il pericolo astensionismo. Malissimo Genova, con un basso 7%, non benissimo Palermo che arriva al 15,2%, bene Parma al 18,29% sui valori della media nazionale. Benissimo Lecce con il 22,8% e Taranto con il 18,7%, al sud e in Lombardia le percentuali più alte per l’affluenza. Intanto proseguono le operazioni dovuto e al momento si segnala l’appello giunto sul Blog 5 Stelle da parte di Beppe Grillo a tutti gli iscritti al Movimento.
«Oggi, insieme a nove milioni di italiani, sono chiamato al voto per scegliere il sindaco della mia città. Invito tutti ad andare a votare: è importante. Il Movimento 5 Stelle è presente con le sue liste in 225 comuni ed è la forza politica nazionale più presente a questa tornata. Il Pd infatti si presenta con il suo simbolo in appena 134 comuni». (agg. di Niccolò Magnani)
In tempo di grandi liti sulla legge elettorale, resiste ancora quella delle elezioni amministrative, entrata in vigore nel 2013. Elezione diretta che garantisce stabilità, seppur con la spada di Damocle del voto disgiunto, e che lascia pensare come la svolta maggioritaria avrebbe risolto molti problemi anche a livello di elezioni politiche. Questo non ha impedito negli ultimi tempi di vedere alcuni Sindaci sfiduciati dalle proprie maggioranze (ad esempio Marino a Roma e Bitonci a Padova), ma l’impressione è che, pur essendo terminata la spinta che all’inizio degli anni Novanta aveva contraddistinto la “Stagione dei Sindaci”, molte esperienze come quella di Pisapia a Milano o di alcuni Sindaci del Sud innovatori in terre martoriate dalla mafia (basti pensare ad Angelo Vassallo, il “Sindaco Pescatore” poi assassinato) non sarebbero state possibili con la vecchia partitocrazia. E la legge elettorale per l’elezione diretta dei Sindaci festeggia così con queste amministrative 2017 i suoi primi 24 anni. (agg. di Fabio Belli)
Alle ore 7.00 di questa mattina urne ufficialmente aperte con i 1005 Sindaci che dovranno essere eletti in queste amministrative pronti a sottoporsi alla prova degli elettori. I primi dati sull’affluenza si avranno solamente alle ore 12.00, con più di nove milioni di italiani chiamati al voto. La situazione nelle prime ore del mattino ai seggi è sempre molto tranquilla, la bella giornata di sole in tutta la Penisola potrebbe però rappresentare un deterrente per chi preferirà una domenica da passare all’aria aperta, magari al mare, piuttosto che al chiuso della cabina elettorale. Per questo l’orario è stato esteso dalle prime ore del mattino (per votare prima di un’eventuale gita) alle 23.00 (per chi vorrà passare al seggio dopo il rientro). C’è grande attesa in particolare per i risultati dai quattro capoluoghi di regione chiamati al voto, ovvero Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo, che potranno rappresentare un test politico probante per le forze in campo. (agg. di Fabio Belli)
La lunga maratona per i risultati delle elezioni Comunali 2017 vedrà impegnati come sempre tutti i maggiori organi di stampa, tv e istituzioni per poter garantire al meglio l’informazione su sindaci, candidati consiglieri eletti alle Elezioni Amministrative 2017, con 1004 comuni al voto di cui 4 capoluoghi di regione e 21 di provincia. I dati sull’affluenza alle urne, relativi alle ore 12.00, 19.00 e 23.00 di domenica 11 giugno, e i risultati saranno consultabili attraverso il sito www.interno.gov.it e http://elezioni.interno.it. Per tutta la giornata di oggi e domani sul nostro quotidiano sarà possibile seguire in diretta ogni aggiornamento, affluenza e i primi dati reali con risultati annessi: a livello televisivo, come sempre i canali All news dedicheranno lo speciale “Amministrative 2017” dalle ore 23 in poi, da Rai News24 a Sky Tg24 fino a TgCom24. In tutti questi casi è disponibile anche la diretta video streaming sui canali online dedicati, in modo da non perdere alcun passaggio dello spoglio elettorale che non sarà brevissimo (sono pur sempre 1004 comuni al voto). Per chi invece volesse avere un ragguaglio su perché, dove e come si vota in queste Elezioni Comunali, ecco qui sotto il video del Ministero che riassume ogni informazione principale sulle varie operazioni di voto.
Per le Elezioni Amministrative si potrà votare solamente nella giornata di domenica 25 giugno 2017, con le urne che apriranno alle ore 7.00 del mattino e chiuderanno alle ore 23.00. Al termine e alla chiusura delle urne si procederà con lo spoglio dei voti: in prima battuta verranno scrutinati i candidati Sindaci e poi per le preferenze per il Consiglio Comunale e le liste collegate. Alle urne delle proprie sezioni elettorali si dovrà portare un documento d’identità e la propria tessera elettorale: secondo la Legge elettorale vigente, per tutti i comuni superiori a 15mila abitanti, qualora non vi fosse la maggioranza assoluta dei voti (50% più uno) al primo turno, bisognerà procedere al ballottaggio tra i primi due candidati sindaco votati domenica 25 giugno, tra due settimane. Per i comuni invece con abitanti minori di 15mila unità, il sindaco che prende il maggior numero di voti “relativo” verrà eletto, senza bisogno del ballottaggio. Inoltre, nei Comuni con più di 15.000 abitanti sarà possibile il voto disgiunto, ovvero votare un candidato Sindaco e contemporaneamente una lista collegata ad un suo avversario. Cosa che non sarà possibile per i Comuni con meno di 15.000 abitanti.
Domenica 11 giugno 2017, la data delle Elezioni Amministrative Comunali era nota da tempo eppure la politica nazionale pare essersene accorta solo nell’ultima settimana, anzi negli ultimi giorni. 1004 comuni al voto, di cui 4 capoluoghi di regione e altri 21 normali capoluoghi di provincia. La legge elettorale, i dissidi interni al Parlamento e la scia di paura e provvedimenti di sicurezza per i tanti attentati ancora avvenuti negli ultimi giorni in Europa hanno di fatto messo la campagna elettorale per queste Amministrative in secondo piano. Ora è però giunto il momento per rinnovare le 1004 amministrazioni comunali italiane: le grandi città non ci sono, o almeno le “big” andate alle urne tutto lo scorso anno (Milano, Torino, Roma, Napoli, Bologna, Bari). Come però avvenne anche un anno fa, i risultati delle Comunali ebbero un notevole e importante “polso della situazione” per i partiti nazionali impegnati all’epoca nella campagna elettorale pre-referendum – e la sconfitta netta del Pd fu una sorta di anticipo della debacle di Renzi il 4 dicembre; questa volta ci si potrebbe trovare a pochi mesi da una tornata elettorale nazionale, con il voto anticipato che non è escluso. Anche dai risultati in queste città si potrà avere quell’indicazione, seppur parziale, su come il sistema “tripolare” italiano sia evoluto e con quali novità.
La partita è passata praticamente in sordina per qual tutta la campagna elettorale, eppure le Elezioni Amministrative di domenica potrebbero fornire interessanti spunti per poter comprendere il reale stato di salute dei principali partiti nel Paese. Prendiamo ad esempio i 25 capoluoghi di provincia che sono chiamati al voto: i 4 capoluoghi di regione (Catanzaro, Genova, Palermo e L’Aquila) e gli atri 21 ((Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Trapani e Verona). Ebbene, di questi bene 16 arrivano da amministrazioni uscenti del centrosinistra, da Pa a liste civiche attigue e simili. Solo 7 al centrodestra, una sola col Centro e una col M5s, a Parma, dover però Pizzarotti nel frattempo è stato epurato dal Movimento 5 Stelle. Una buona indicazione del Pd arriverebbe quantomeno con una conferma delle 16 province sotto la propria guida, anche se resta complessa come operazione da un lato per la classica alternanza governo/opposizione, e dall’altro per il fattore incognita dei Cinque Stelle che 5 anni fa non aveva la presenza e la forza sul territorio che invece hanno in questi ultimi tempi (con l’affermazione di Torino e Roma, giusto un anno fa, che lo confermano).