“Renzi non ha i numeri per fare passare la riforma del Senato senza Forza Italia. In questo momento si trova contro Vannino Chiti, il presidente del Senato Grasso, i civatiani, Sel e il Movimento 5 Stelle. Non credo proprio che il percorso della riforma in Parlamento sarà una passeggiata”. Lo rivendica Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente di Palazzo Madama. Nel giorno dell’ultimatum di Brunetta a Renzi, la maretta tra governo e Forza Italia si fa sempre più intensa. Ieri il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, ha sottolineato: “La legge elettorale è ferma da tre settimane a Palazzo Madama. Noi chiediamo al premier Matteo Renzi – se vuole mantenere la parola e se vuole mantenere i patti – di approvare la riforma elettorale prima di Pasqua. Altrimenti casca l’accordo con Berlusconi e con Forza Italia”.
Senatore Gasparri, per il ministro Boschi i numeri per approvare la riforma del Senato senza Forza Italia ci sarebbero comunque. Lei che cosa ne pensa?
Queste dichiarazioni non mi meravigliano, perché il ministro Boschi parla secondo il copione che le hanno assegnato. Non credo che sarà una passeggiata, anche perché ricordo che Vannino Chiti ha presentato una proposta di riforma autonoma, firmata da 22 parlamentari ma che può contare su un consenso di gran lunga superiore. Non so se il ministro Boschi sappia chi è Chiti, ma si tratta di una persona autorevole, rispettabile, con una storia importante all’interno del Pd.
Basta Chiti a fare naufragare la riforma del Senato di Renzi?
Altri esponenti prestigiosi del centrosinistra hanno preso le distanze dal premier. Lo stesso si può dire per le critiche a Renzi venute da Piero Grasso, che tutto sommato è stato scelto dal Pd come presidente del Senato. E’ vero che è un politico anomalo, non è un uomo di correnti, di gruppi, di politica classica, però è una figura di prestigio ed è la seconda carica dello Stato. Anche i sostenitori di Civati non sono allineati con la posizione di Renzi, per non parlare di Sel e Movimento 5 Stelle.
Davvero ritiene che Chiti, Grasso, i civatiani e Sel voteranno contro in Parlamento?
Non ne ho idea, però le obiezioni alla riforma del Senato di Renzi restano. Va bene modificare i compiti del Senato, va bene non fargli votare la fiducia, e tutti sono quindi pronti psicologicamente e culturalmente a una riforma. Però non ha senso trasformare il Senato in un nominificio, con 21 designati dal presidente della Repubblica cui si aggiungono i presidenti delle Regioni. Molto meglio abolire del tutto il Senato come ha detto lo stesso Berlusconi. Anche perché ci sono già un’assemblea elettiva, cioè la Camera dei Deputati, e una conferenza Stato-Regioni. Avrei preferito ridurre ancora di più i poteri del Senato, ma lasciare una rappresentanza eletta. In occasione delle elezioni regionali in particolare si potrebbe dare agli elettori la facoltà di indicare chi desiderano che li rappresenti in Senato.
Lei ritiene che Renzi non stia rispettando i patti con Forza Italia?
Renzi sta sparando ogni giorno un argomento nuovo per vincere sul piano della guerra psicologica. Ma il suo errore è che non si rende conto che la legge elettorale va approvata subito. Renzi ha risposto a Brunetta che “a Pasqua mancano solo dieci giorni”, ma forse dieci giorni sono troppi. L’accordo sull’Italicum è già stato raggiunto, basta solo votarlo.
Che cosa cambia se si approva prima la riforma del Senato o prima l’Italicum?
E’ una questione di coerenza. Per mesi ci è stato detto che la legge elettorale era urgentissima, adesso invece si parla di legge sulle motorizzazioni, e manca solo che si approvi una legge per abolire le cabine telefoniche pur di prendere tempi sull’Italicum.
Brunetta ha detto anche che per Forza Italia, Renzi è una trappola mortale. E’ d’accordo con lui?
Il punto è che Forza Italia deve mantenere le sue posizioni. Per esempio sul presidenzialismo dobbiamo sfidare il Pd, e poi starà a loro eventualmente votare contro in Parlamento. Questo non pregiudicherebbe il nostro sostegno alle riforme, ma serve un momento di chiarezza.
(Pietro Vernizzi)