Il Cavaliere non molla la presa. Sta facendo una sorta di tour televisivo e ieri sera è approdato anche a “casa Vespa”, cioè a “Porta a porta”. E ovviamente non ha lesinato le sorprese. Tra un Monti che va bene e che va male, c’è un Pier Ferdinando Casini che diventa quasi intollerabile per Silvio Berlusconi, al punto che anche Mario Monti diventa non più candidabile. Nel suo tourbillon di dichiarazioni il Cavaliere incappa anche in smentite in tempo reale. Sostiene Berlusconi di essere stato lui a suggerire di invitare Mario Monti alla recente riunione del Ppe (Partito popolare europeo) tenutasi a Bruxelles. Falso, manda a dire subito per via ufficiale il presidente del Ppe Wilfred Maertens: “Nessuno mi ha chiesto di invitare Monti alla riunione del Ppe. E’ stata una mia iniziativa totalmente personale”. Ma la smentita non imbarazza per nulla il Cavaliere che replica con frasi allusive e altre dichiarazioni difficili da controllare.
Poi c’è la questione di un possibile slittamento delle elezioni, giusto un paio di settimane. E poi la fretta di andare al voto, a Berlusconi sembra una forzatura. Come giudicare questa nuova performance di Berlusconi?
Paolo Franchi, editorialista de “Il Corriere della Sera”, attento analista politico, guarda le mosse del Cavaliere e cerca di interpretarle, di giudicarle, partendo da una considerazione più ampia.
“Faccio una premessa. Credo che si possa dire che in questo momento Silvio Berlusconi si arrabatta anche un po’. Penso ad esempio a questa vicenda della riunione del Ppe a Bruxelles con Monti presente. Non credo che qualcuno sappia veramente bene la verità, se non i diretti interessati. Ma a parte questo che cosa è accaduto in questi due giorni? Per prima cosa c’è stato il discorso del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha distribuito le colpe un po’ a tutti”.
Scusi, ma in che senso?
La legislatura bruciata è sul conto del Pdl e di Berlusconi, la mancata riforma elettorale coinvolge anche il Pd, la fine disordinata della legislatura e il bilancio di un anno riguarda in parte anche il professor Mario Monti. Forse Napolitano qui ha visto una sorta di forzatura e ha fatto un discorso da Presidente cercando di rispettare la sua storia personale, di grande professionista della politica.
E dopo il discorso del Presidente?
Beh, c’è questo fatto del tempo per approvare la legge di stabilità e la formazione delle liste elettorali. Nello slittamento di andata alle urne, credo che Berlusconi abbia preso la palla al balzo per allungare un poco il brodo, per dirla in modo spiccio.
Cioè vuole guadagnare tempo.
Ma si, vuole allungare i tempi. Intanto continua a ripetersi questa commedia degli equivoci con lui che candida Monti e non ha affatto voglia di candidarlo e dall’altro con Monti che sta cercando i tempi, o forse esita. a stabilire i tempi del suo impegno. Ma in tutti i casi cercando di smarcarsi dalla mano tesa che Berlusconi continua, anche in modo provocatorio, a tendergli.
In tutto questo gioco confuso che cosa ci guadagna Berlusconi? Una sua vittoria è veramente molto improbabile.
Ma io credo che Berlusconi sappia benissimo che non può vincere. Il problema è che cerca di perdere nel modo migliore possibile. Insomma lui pensa con queste continue dichiarazioni di rivolgersi per prima cosa ai suoi, a quelli che stanno nel suo partito. E’ come se dicesse: ma dove andate a finire? Dove volete andare senza di me? Poi confida che l’operazione dei centristi con Monti non abbia una grande capacità di aggregazione. Infine, dà per scontata la vittoria di Bersani e della sinistra, ma solo alla Camera con le conseguenze che tutti possono immaginare.
Che prospettiva si pone quindi?
Io penso che voglia, con questa continua tattica, di dimostrare che alla fine il candidato dei moderati può essere solo lui. Sapendo di perdere, pur in una situazione di precaria stabilità politica, spera di prendere una percentuale di consensi a quelli che potrebbe prendere la coalizione di centro con il valore aggiunto di Monti.
(Gianluigi Da Rold)