Non si fanno attendere le reazioni al via libera definitivo al Senato sul Fine Vita: la legge sul testamento biologico è stata salutata in Aula con un lungo applauso da quasi tutte le forze politiche, con tanto di pianto di commozione di Emma Bonino e Mina Welby presenti sugli spalti. «Oggi è una giornata in cui tutti vinciamo e nessuno perde. Con questa legge si afferma per tutti i cittadini un diritto inalienabile, che non danneggia nessuno e rafforza le istituzioni che oggi finalmente hanno saputo ascoltare il Paese», lo ha dichiarato il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi al sit-in in piazza Montecitorio dopo l’approvazione della legge sul biotestamento. A fargli eco, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che ha accettato di accelerare l’iter in Senato per fare approvare la legge prima della fine della Legislatura: «Dal Senato via libera a una scelta di civiltaà, un passo avanti per la dignità della persona. Cinque anni fa un cittadino italiano non aveva il diritto di decidere il tipo di trattamento desiderato nel caso si fosse trovato in una situazione in cui non poteva più esprimere alcuna volontà di scelta. Ora è possibile, l’Italia oggi è un Paese più civile», spiega il premier.
GIURISTI CATTOLICI CONTRO IL GOVERNO
Non sono per nulla d’accordo i tanti giuristi cattolici che si sono battuti per anni contro una legge considerata l’anticamera dell’eutanasia: così la nuova nota del Centro Studi Rosario Livatino, «Con il voto di oggi il Senato non ha operato una scelta originale: ha disposto che sia pubblicato sulla Gazzetta ufficiale quel che da un decennio a oggi avevano già sancito – a partire dal caso Englaro – sentenze di merito, della Cassazione e della Corte costituzionale. Se, proprio alla stregua di quelle sentenze, una legge era necessaria, essa avrebbe dovuto ribadire il diritto alla vita in ogni momento della esistenza dell’uomo». E poi ancora, richiamando alla nuova sfida ora in atto sul fronte dei temi “etici”: «Sarà “indispensabile un lavoro, culturale prima ancora che politico, per riscoprire le basi antropologiche dell’ordinamento, per convincere che la vita non è un bene disponibile, per ribadire che il medico opera per il bene del paziente e non per far rientrare i conti della sanità pubblica, per scongiurare il suicidio di una Nazione di zombie, nella quale ogni anno il numero dei morti supera largamente quello dei nuovi nati». Interessante e lapidario il commento del vicedirettore del Corriere della Sera, Antonio Polito, un’autentica voce fuori dal coro: «Grande emozione per una legge che ci aiuti a morire. Nessun interesse per leggi che ci aiutino a nascere».
IL BIOTESTAMENTO È LEGGE CON 180 SÌ, 71 NO, 6 ASTENUTI
E come era ampiamente previsto, il Senato approva praticamente senza problemi: la legge sul testamento biologico è ora approvata e necessiterà solo della firma del Presidente Mattarella per essere inserita in Gazzetta Ufficiale, riformando per sempre le complesse tematiche sul fine vita e tutte le varie regolamentazioni. 180 Sì, 71 no e 6 astenuti. Il testo così diventa legge e di fatto l’ultima di questa Legislatura, salvo la Manovra Economica dei prossimi giorni: decisiva a questo punto l’accelerazione posta dal Pd con l’intesa raggiunta assieme ai grillini, assieme alla poca forza di ostruzione del centrodestra (che ha avuto libertà di coscienza sul voto) e alle profonde divisioni del mondo cattolico in Parlamento. Il testo passa ora al Quirinale per la firma definitiva: applausi e urla di giubilo fuori da Palazzo Madama, radicali in primis con Marco Cappato e Riccardo Magi che da sempre sostengono la legge sul biotestamento. Contrari invece alcuni esponenti importanti del mondo cattolico, su tutti il senatore Mario Mauro che in aula e poi su twitter afferma «NO alla #eutanasia, NO all’accanimento terapeutico. NO ad una legge fatta male che umilia pazienti, medici e familiari.#Biotestamento».
EMENDAMENTI KO, ORA DICHIARAZIONI DI VOTO
Tutti gli emendamenti sono stati annullati e battuti in Aula: la maggioranza trasversale che sostiene il disegno di legge sul biotestamento supera al Senato la prova del voto segreto e per questo motivo in questo momento sono in corso a Palazzo Madama le dichiarazioni di voto per l’ultimo atto, ormai scontato, in previsione della fine mattinata. Il biotestamento sta per arrivare al termine e cambiare per sempre la dinamica “etico-sociale-medica” nelle dichiarazioni di pazienti e malati: a nulla valgono gli interventi e gli appelli a ripensarci lanciati ai colleghi da Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello (Idea), che con Maurizio Sacconi, Maurizio Gasparri e Maria Rizzotti hanno cercato di combattere il provvedimento sul fine vita. Per ora sforzo vano visto che la legge dovrebbe essere approvata nel giro di qualche ora, salvo improvvisi dietro front delle varie forze politiche per una volta insieme anche bipartisan. Con gli emendamenti respinti la speranza di chi non è d’accordo con la legge del testamento biologico di vederla naufragare è calata drasticamente se non quasi annullata definitivamente.
LEGGE FINE VITA VERSO IL VIA LIBERA
Si profila un successo il voto sul Biotestamento, per chi quella legge l’ha incardinata dal Governo ma con l’appoggio delle sinistre, del Movimento 5 Stelle e di alcuni battitori liberi in Forza Italia e centristi. Il via libera sui primi decisivi articoli si è tenuto ieri durante i primi voti segreti dove gli oppositori alla legge che venne approvata alla Camera lo scorso 20 aprile – 10anni dopo la morte di Piergiorgio Welby e 8 dopo quella di Eluana Englaro – non sono riusciti a far crollare l’accordo abbastanza solido, specie tra Pd e M5s. Oggi si avrà il voto finale, dopo che gli ultimi emendamenti sono stati discussi e presentati ieri sera: erano ventitre le richieste di votazione a scrutinio segreto pervenute alla presidenza del Senato. Ancora non è chiaro se il voto finale si avrà nel primo pomeriggio o più tardi, ciò che è certo è che Governo e principali forze politiche che appoggiano la legge sul Biotestamento non intendono perdere tempo avendo questa legislatura sempre più l’aria di una data di scadenza ormai prossima (forse già il 27 dicembre lo scioglimento delle camere, dopo l’approvazione della Manovra Economica). Testamento biologico, Dat, stop a idratazione e nutrizione: su questi articoli fondamentali sono arrivati i tanto discussi Sì, e dunque sarà difficile che oggi possa crollare l’impianto messo in piedi dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. Sul voto è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Marco Minniti. «In Senato sul testamento biologico è necessaria la massima presenza. Per questo devo tornare in Aula al termine dell’intervento. Siamo agli ultimi giorni di legislatura e non si può sbagliare, meglio evitare errori».
GIURISTI CONTRO: “VIA LIBERA A MORTI DI STATO”
Non è però univoco il coro sulla legge che renderà legale il testamento biologico e le disposizioni di trattamento anticipate: un ultimo appello ai senatori è stato lanciato ieri da un noto gruppo di giuristi, cattolici e non, che da mesi grida al rischio di una “morte di stato” che potrebbe essere intentata con il via libera al Biotestamento. «Non è sufficiente, grazie anche alle leggi approvate e alla sentenze pronunciate negli ultimi cinque anni, ritrovarsi in una Nazione che registra un drastico calo delle nascite, e un parallelo e altrettanto significativo aumento dei morti? Perché non rendersi conto che l’eutanasia a cui ella si appresta a dare il suo voto costituisce il sigillo funesto a un Paese avviato sulla strada della sua scomparsa demografica e culturale?», ha scritto in una nota il Centro Studi Rosario Livatino. Intanto, la pessima notizia per cattolici e per oppositori alla legge è arrivata ieri in serata, quando è stato bocciato l’emendamento di Gaetano Quagliariello (Idea), che prevedeva il mantenimento perenne dei trattamenti di sostegno vitale, cioè idratazione e nutrizione.
COSA PREVEDE LA LEGGE SUL BIOTESTAMENTO
Con l’approvazione dell’articolo 4 del ddl sul testamento biologico, il Senato avvicina il via libera definito e definitivo dell’intera legge: le Dat ora possono essere legge, e dunque dal 2018 ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di futura incapacità di autodeterminarsi, e dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può, attraverso le Dat, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari,compresi il consenso o il rifiuto a idratazione e nutrizione artificiali. «Le Dat saranno vincolanti per il medico a meno che appaiano manifestamente inappropriate o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente, oppure qualora sussistano terapie non prevedibili o non conosciute dal disponente all’atto della sottoscrizione, capaci di assicurare possibilita’ di miglioramento delle condizioni di vita», si legge nel ddl, dove poi aggiunge anche «devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata, con sottoscrizione autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale o da un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale o convenzionato. Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, possono essere espresse attraverso videoregistrazione’. In caso di emergenza o di urgenza, precisa inoltre il ddl, ‘la revoca può avvenire anche oralmente davanti ad almeno due testimoni». Nell’articolo 1 però si parla anche di consenso informato, altro caposaldo della legge sul Biotestamento: qui è previsto che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. Viene ‘promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico il cui atto fondante è il consenso informato’ e ‘nella relazione di cura sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari. Sul fronte della nutrizione e idratazione artificiale, la legge renderà legale per ogni persona maggiorenne la capacità di agire, accettare o rifiutare qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso. «Ha, inoltre, il diritto di revocare in qualsiasi momento il consenso prestato, anche quando la revoca comporti l’interruzione del trattamento, comprese la nutrizione e idratazione artificiali», si legge ancora nel ddl. E per i minori? «Il consenso è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà della persona minore».