RENZI CONTESTATO DAI RISPARMIATORI AZZERATI
Dopo l’approvazione dei decreti sulla ricapitalizzazione precauzionale di Mps e quelli per regolare il salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è emersa in maniera più evidente la disparità di trattamento tra i risparmiatori coinvolti in queste situazioni e coloro che invece avevano bond subordinati di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara. Non è un caso quindi che alcuni di questi “risparmiatori azzerati” abbiano atteso ieri l’arrivo di Matteo Renzi alla festa dell’Unità di Fucecchio, in provincia di Firenze, per contestarlo. La notizia viene riportata da Gonews.it, che spiega anche che l’associazione vittime del salva-banche ha diffuso un breve comunicato per ricordare al Segretario del Pd la “disparità di trattamento tra noi e i risparmiatori delle banche venete, ma soprattutto di Mps”.
COOP CENTRO IN ITALIA IN ROSSO PER COLPA DI MPS
Secondo quanto evidenziato da Paolo Giovannelli sul portale web La Verità, le difficoltà dell’istituto di credito senese del Monte dei Paschi di Siena avrebbero influito in maniera marcatamente negativa sulla Coop Centro in Italia trascinando il bilancio in rosso. In particolare il riferimento è relativo all’anno 2016 per quanto concerne i punti vendita presenti in Toscana che hanno chiuso con un calo delle vendite del 3,5% rispetto all’anno precedente per complessivi 205,5 milioni di euro. Numeri negativi che sarebbero anche frutto della svalutazione operata sulle azioni della MPS e valutata in 46,2 milioni di euro di perdita. Da rimarcare che nel proprio bilancio la Coop abbia lamentato nei confronti di Mps “Il fallimento dell’operazione di aumento di capitale sociale promossa dal nuovo amministratore delegato Morelli, imposto forse da qualche banca d’affari che gioca un ruolo più importante della politica, del Ministero dell’Economia, della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europa”.
CEDUTA LA PIATTAFORMA JULIET
Dopo mesi di attesa, Mps ha provveduto a cedere la piattaforma di gestione dei crediti in sofferenza Juliet, che andrà a una newco di proprietà di Quaestio Sgr (50,1%) e Cerved (49,9%). Il corrispettivo della cessione è pari a 52,5 milioni di euro, cui potrebbe aggiungersi un earn out di massimi 33,8 milioni, basato sul raggiungimento di risultati economici conseguiti nell’arco temporale sino al 2025. L’accordo prevede anche la sottoscrizione di un contratto di servicing pluriennale per la gestione in outsourcing dei flussi futuri a sofferenza di tutte le banche italiane del Gruppo Monte dei Paschi . In buona sostanza, quindi, le sofferenze di Montepaschi che dovessero emergere nei prossimi anni verrebbero gestite ancora da Juliet, attraverso appunto questo servizio di servicing, che non include i crediti classificati a sofferenza al 31 dicembre 2016 e oggetto del piano di cessione di complessivi 28,6 miliardi.
L’operazione dovrebbe essere conclusa entro il primo trimestre del 2018 e sarà soggetta, oltre che all’approvazione dell’autorità di vigilanza, anche al completamento della procedura di ricapitalizzazione precauzionale di Monte dei Paschi e della cartolarizzazione dei crediti in sofferenza con la sottoscrizione dei titoli mezzanine da parte di fondi gestiti da Quaestio. Milano Finanza riporta il commento di Equita Sim, secondo cui l’operazione è positiva per Cerved, anche perché “aumenta significativamente la visibilità sull’acquisizione di nuove masse di Npl in gestione nei prossimi due anni”.