Entro il 16 giugno i contribuenti sono chiamati a versare l’acconto Tasi 2015, da calcolare applicando le aliquote stabilite dal comune su cui è ubicato l’immobile di riferimento alla rendita catastale rivalutata e moltiplicata per coefficienti variabili, a seconda della categoria. Le modalità di calcolo, quindi, così come la scadenza, sono state fissate in maniera coincidente per tutti i comuni italiani, liberi tuttavia di fissare aliquote e detrazioni. Trento e Aosta sono i capoluoghi più “virtuosi”, con un’aliquota fissata all’1 per mille, al contrario sono ben otto (Torino, Genova, Firenze, Napoli, Perugia, Bari, Bologna e Ancona) i capoluoghi in cui l’aliquota è pari al massimo consentito, il 3,3 per mille mentre a Cagliari e Trieste le aliquote applicate variano a seconda del valore della rendita catastale rivalutata (al 5%). In quasi tutti i capoluoghi di regione, inoltre, sono presenti detrazioni in diminuzione dell’imposta dovuta, ad eccezione di Aosta, Venezia, L’Aquila, Campobasso e Catanzaro.
Molti italiani hanno preparato il modello F24 per il pagamento della Tasi 2015, oppure sono pronti con i bollettini precompilati (in rari casi, in realtà). Poste Italiane, anche quest’anno, ha deciso di mettere a disposizione dei cittadini alcuni sportelli dedicati al pagamento di Tasi, Imu e Tari. Questi saranno opertivi durante l’orario di apertura degli uffici postali e renderanno più agevole le operazioni specie nelle giornate con più affluenza.
Manca meno di una settimana al 16 giugno, data in cui è fissata la scadenza per il pagamento dell’acconto Tasi, il Tributo sui Servizi Indivisibili a cui sono assoggettati i proprietari e i possessori di immobili. Dalle stime condotte da Cgia di Mestre e Uil, intenzionate a valutare l’impatto del tributo sulle famiglie italiane, emerge un quadro molto variegato, con notevoli differenze territoriali causate dalla relativa libertà dei comuni, obbligati a non superare, nelle delibere, i vincoli previsti dalla normativa generale, ma al tempo stesso liberi di muoversi all’interno di essi. In media le famiglie italiane pagheranno 180 euro, complessivamente, a titolo di Tasi (90 euro per il primo acconto, che è pari alla metà), con conti più salati nelle città capoluogo, in cui la media è pari a 203 euro. La scadenza per il pagamento dell’acconto Tasi, comune a tutte le città italiane, è fissata per il 16 giugno, così come le modalità di calcolo: le differenze derivano, principalmente, dalle aliquote applicate (che non possono essere superiore al 3,3 per mille) e dalle detrazioni riconosciute, correlate soprattutto alla rendita catastale dell’immobile e al reddito del contribuente.