In un periodo dove di sondaggi elettorali politici ne arrivano in serie per la calda situazione pre-elettorale dei prossimi mesi con le Amministrative alle porte, uno dato in particolare spicca per originalità rispetto agli altri: si prova ad analizzare una tematica spesso solo citata ma mai vista da vicino come la democrazia interna ad un partito. Per anni, e come si vede dal sondaggio prodotto da Index Research per Piazza Pulita anche oggi, si credeva che Forza Italia fosse il movimento con meno libertà politica interna, mentre qui si può vedere come il rischio di altre forze politiche con il medesimo problema è avvertito dagli italiani intervistati. Per il 33,4% Forza Italia è ancora il partito con meno spazio di libertà interno, ma il Movimento 5 Stelle insegue vicinissimo con il 31,9%; per gli italiani addirittura il 18,8% ritiene che tutti i partiti abbiano lo stesso problema, Pd con Renzi compreso. Il Movimento 5 stelle in particolare viene ritenuto dal 75,6% necessitante di una votazione democratica del leader e di una crescita esponenziale della libertà degli aderenti per le scelte politiche future. Per quanto riguarda invece la possibilità di cambiare partito in corsa, pratica sempre più spesso usata da alcuni politici italiani, qui è Forza Italia a dominare con largo vantaggio: 63,4%, con Ncd al 3,8% e l’M5s al 2,2%.
È il giorno del voto al Senato sulle unioni civili e i sondaggi elettorali politici prodotti in questi giorni danno un’immagine molto chiara di cosa in questo momento pensano gli italiani a riguardo della legge Cirinnà e dell’enorme tema delle adozioni del “figliastro”, ovvero il figlio biologico del partner, etero o omosessuale. Interessante dunque il dato prodotto da Ipsos per il Corriere della Sera dal quale emerge come per il 31% degli italiani il voto sulle unioni civili è molto buono (33% un mese fa), mentre si p abbastanza favorevoli per il 21% (19% un mese fa). Italiani poco convinti del ddl Cirinnà un mese fa erano il 15% e oggi sono il 17%, mentre gli assolutamente contrari alla norma sono il 27% degli intervistati, erano il 29% nel precedente sondaggio di 30 giorni fa. Discorso però diverso, come abbiamo visto in tutta l’analisi della questione unioni civili in questi mesi, per la stepchild adoption, norma introdotta nella legge Cirinnà ma che trova non pochi oppositori nella stessa maggioranza (l’ala cattolica) e in larga parte del Paese. Il 39% degli intervistati risponde favorevole alla norma sulle adozioni alle coppie non sposate (gay o etero), erano il 38% un mese fa, me è il 54% dei contrari il dato significativo, sceso di un solo punto rispetto a trenta giorni fa. L’Italia, e non è questo il primo sondaggio che lo indica, considera le due tematiche unioni civili e adozioni da considerare in parti separate e non nella stessa legge: oggi il voto in Senato ci dirà se i sondaggi abbiano condizionato anche le forze politiche in Parlamento. Di certo sono favorevoli e appoggiano il Governo sulla norma che regoli civilmente le unioni anche omosessuali, ma appoggiano le istanze dei cattolici (almeno per la metà degli intervistati) per quanto riguarda il tema delle adozioni.