“Mi sto curando, non fuggo” disse ieri l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, uomo fidatissimo di Silvio Berlusconi, condannato ieri dalla corte d’appello di Palermo per concorso in associazione mafiosa: da quel momento è ufficialmente latitante. La sua “fuga” – per motivi di salute (si parla di un’angioplastica) o per allontanarsi dalle mani della giustizia italiana – è comunque già finita. A darne l’annuncio dell’arresto è stato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha margine dell’assemblea del Nuovo Centrodestra ha dichiarato ai giornalisti che “Marcello Dell’Utri si trova in questo momento negli uffici della polizia libanese. È stato rintracciato a Beirut dalla polizia libanese che ora è in contatto con la polizia italiana in ottemperanza con il mandato di cattura internazionale. È ora in corso una procedura che diventerà estradizionale”. Ricordiamo dunque come ieri pomeriggio il braccio destro di Berlusconi aveva dato notizie di sé attraverso una nota diffusa da Giuseppe Di Peri, il suo legale: “Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione e che trovandomi in condizioni di salute precaria, per cui tra l’altro ho subìto qualche settimana fa un intervento di angioplastica, sto effettuando ulteriori esami e controlli. Apprendo della aberrante richiesta di preventiva custodia cautelare mentre mi trovo già all’estero per il periodo di cura e riposo. Rimango tuttavia in attesa fiduciosa del risultato che esprimerà la Massima Corte che ha già rilevato incongruenze e fumus nella prima sentenza di appello, annullandola conseguentemente. Mi auguro quindi che un processo ventennale, per il quale ritengo di avere già scontato una grave pena, si possa concludere definitivamente e positivamente”.