La Corte Costituzionale si è espressa oggi sulla legittimità della Legge Elettorale Italicum, varata dal Governo di Matteo Renzi nel maggio 2015, al termine di due giornate di camera di consiglio al palazzo della Consulta. I giudici, dunque, si sono espressi in via ufficiale sui temi di legittimità costituzionale che erano stati sollevati da cinque differenti Tribunali ordinari e nello specifico dai Tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova. La Corte Costituzionale ha decretato l’illegittimità del ballottaggio disposto dall’Italicum – la legge elettorale in vigore alla Camera – bocciando anche le candidature plurime. Di contro, ha mantenuto il premio di maggioranza previsto dalla Legge Elettorale. Al termine della sentenza, la Corte ha specificato che “la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”. Con la decisione dei giudici, dunque, si fa strada il “Consultellum”, ovvero la nuova legge elettorale.
Entro le prossime settimane conosceremo le motivazioni della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale. Certamente da oggi, in Italia sono ufficialmente in vigore due leggi elettorali, una per Camera e l’altra per Senato. I principali punti che emergono dalla sentenza hanno a che vedere con la bocciatura del ballottaggio previsto dall’Italicum, la modifica del meccanismo legato alle pluricandidature, mentre ha dato il via libera al premio di maggioranza, garantendo il 55% dei seggi alla lista che raggiunge il 40% delle preferenze durante le elezioni. Il così detto Consultellum, ovvero la legge elettorale in vigore al Senato e frutto della modifica della legge elettorale voluta dal Governo Berlusconi, è un proporzionale puro senza premio. Ciò significa che prevede la possibilità di presentarsi in coalizioni. Le soglie sono fissate all’8% per i partiti fuori dalle coalizioni e al 3% per i partiti all’interno di una coalizione. Resta ancora il dubbio relativamente al meccanismo delle candidature plurime: se finora i capitalisti potevano presentarsi in più di un collegio e scegliere poi dove essere eletti, con la nuova Legge Elettorale questo secondo aspetto potrebbe essere affidato ad un sorteggio.