La situazione appare sempre più incandescente. Il Pdl minaccia le elezioni se non sarà riformata immediatamente la giustizia, mentre Sandro Bondi evoca scenari da guerra civile; dal canto suo, il Pd si trova nella condizioni di non potersi permettere diassumersei la responsabilità di staccare la spina al governo, ma non può neppure governare con un condannato. I suoi elettori non glielo perdonerebbero. Tutto questo, ovviamente, è statao provocato dalla decisione della Cassazione di confermare la condanna a 4 anni di reclusione per Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset. In questo scenario, la Lega getta benzina sul fuoco. Non solo continuando la sua polemica con il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge (tutto ha avuto inizio con Calderoli che le ha dato del “gorilla” per concludersi con la decisione del ministro di non partecipare alla festa del Carroccio) ma tentando di accelerare la crisi di governo. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, infatti, ha cinguettato su Twitter: «Il Pdl evoca la guerra civile, il Pd lo accusa di eversione. E questa sarebbe una maggioranza di governo? Letta go home, elezioni subito».