Le news riguardanti Poste Italiane non sono delle migliori per quanto riguarda il gruppo guidato dall’ad Francesco Caio, finito nella bufera per la gestione della corrispondenza in Emilia-Romagna. Come riporta “Il Fatto Quotidiano” infatti, sarebbero addirittura 50 i quintali di lettere e giornali in abbonamento accumulatisi a Parma e a Piacenza in seguito alla sperimentazione della consegna della corrispondenza a giorni alterni con 32 zone di recapito, fatta eccezione per Bologna. Visti i disagi per i cittadini derivati dai ritardi nelle consegne si è presto alzato il coro di protesta da parte del centrodestra; Tommaso Foti di Fratelli d’Italia ha dichiarato che la situazione di stallo sarebbe “imputabile alla riorganizzazione per zone di recapito voluta dall’azienda e sperimentata da qualche mese nelle principali città“; a suo sostegno si è schierato anche Massimo Palmizio, coordinatore regionale di Forza Italia, che ha deciso di presentare anche lui un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al ministro dello Sviluppo economico e a quello delle Autonomie e degli Affari regionali. Sembrano tornare dunque d’attualità le proteste che l’anno scorso avevano visto protagonisti Cigl e Uil che avevano lamentato diversi deficit nella gestione di Poste Italiane di Francesco Caio.