I primi giorni da sindaco sono di norma in più facile ma per gli ultimi sondaggi politici elettorali il caso di Roma fa un’eccezione: l’attesissimo inizio di legislatura per Virginia Raggi sta incontrando più difficoltà del previsto con il sindaco M5s che forse paga l’estenuante sfida interna per arrivare alla composizione della giunta, con l’ok del Direttorio. Stando ai sondaggi di Scenari Politici, la bella sindaco di Roma è valutata molto positivamente solo per il 9% del campione intervistato, mentre il 23% si rietini abbastanza soddisfatto. Il 16% valuta abbastanza negativamente invece gli inizi della Raggi, e addirittura il 33% boccia sull’intera linea la prova grillina alla guida di Roma. Da questo punto di vista, importante è la seconda domanda del sondaggio che chiede ai romani intervistati chi alla fine prenderò le decisioni nella Capitale: il 28% crede sarà il Direttorio grillino romano, il 38% addirittura il due Beppe Grillo e Davide Casaleggio, mentre solo il 17% crede sarà poi la stessa Virginia Raggi a prendere realmente le redini della città più complicata e bisognosa d’Italia.
Gli italiani conoscono poco la riforma costituzionale: è questo uno dei risultati degli ultimi sondaggi politici 2016. La rilevazione condotta da Ipsos per il Corriere della Sera e riportata da Termometropolitico ha testato anche la conoscenza da parte degli elettori dei quesito del referendum costituzionale. A ottobre gli italiani saranno chiamati a confermare o respingere la riforma costituzionale, e in particolare del Senato, voluta dal governo Renzi. Ma il 42% degli elettori intervistati la conosce solo a grandi linee e il 38% ne “ha sentito parlare”. L’11% degli italiani dichiara poi di “non conoscerne i contenuti” e solo il 9% la conosce “nel dettaglio”. Secondo questi sondaggi politici 2016 i più informati sulla riforma costituzionale in vista del referendum sono gli elettori del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord, due partiti che stanno portando avanti una campagna per il No. La maggioranza degli italiani, il 58%, dichiara che voterà pensando “di approvare o bocciare Renzi” mentre solo il 27% afferma che esprimerà il proprio voto pensando “di approvare o bocciare i contenuti specifici”.