Dopo le schermaglie tra i politici sulle unioni civili che hanno rinviato il voto alla prossima settimana, la reazione di varie personalità del mondo LGBT e dell’associazionismo hanno protestato e non poco su canali social, web e giornali per la mancata discussione civile su un tema richiesto da molti anni. I toni però non sempre sono rimasti pacifici e nel caso di un giornalista come Tommaso Cerno, direttore del Messaggero Veneto, e Costantino Della Gherdardesca personaggio di punta di Rai 2, conduttore di Pechino Express, hanno sollevato polemiche ad altissimo tono di scontro. Intervistato a La Zanzara su Radio 24 tra Cruciani e Parenzo, Cerno ha tuonato “da oggi non pago più le tasse, è la democrazia resistente: “invito i “froci” come me a non pagarle. Una tassa sugli errori di grammatica del senato e saniamo il debito. O tutti i cittadini sono uguali o non lo sono: se il vigile mi fa la multa, gli dico che la paghi un etero. Siccome lo stato è presente per i cittadini solo quando toglie il denaro delle tasche, faccio lo sciopero fino a uguaglianza avvenuta”. Polemiche a non finire sul web contro il governo, ma c’è chi se la prende anche con il Movimento 5 Stelle e le sue scelte, esattamente come per Costantino Della Gherardesca che con un post (anche se poi corretto come tiro definendolo come “ironico”) su Facebook ha scritto ieri: “sono disposto ad ingrassare un chilo per ogni parlamentare grillino morto”. In entrambi i casi, specie il secondo, il dibattito, anche se magari non voluto, diventa il medesimo che in aula al Senato: si esce dal contenuto e si va diritti a dichiarazioni senza fondamenti con la realtà. Esattamente ciò di cui non ha bisogno una legge delicata e importante come il ddl Cirinnà.
Le parole del Papa sulle unioni civili dette ieri di ritorno dal Messico potrebbero pesare nei prossimi giorni di discussioni in aula? Non abbiamo la palla di cristallo ma sicuramente qualcosa potrebbe smuoversi tra i cattodem, quantomeno quelli indecisi se perseguire la propria coscienza o lasciare campo al volere della maggioranza del partito, ovviamente parliamo del Pd. Francesco ha detto sì che non vuole immischiarsi con la politica italiana ma ha nello stesso tempo riferito che ogni parlamentare di questo mondo deve giudicare secondo coscienza formata, sapendo anche che la Chiesa sulla questione delle adozioni ha un giudizio chiaro (“avere figli non è un diritto, ma un dono”). Ma chi sono quei senatori cosiddetti cattodem che nei prossimi giorni dovranno concludere l’accordo sul ddl Cirinnà assieme ai colleghi di partito sul futuro della legge, anticipando i M5s che si dicono pronti a votare il testo così come è ora, ovvero con stepchild adoption? Il Fatto Quotidiano questa mattina ha provato a stilare un elenco, e sarebbero circa una ventina, con probabili indecisi che sui voti segreti potrebbero diventare anche di più. I più noti Lepri e Di Giorgi, ma anche l’ex capo scout diRenzi, Roberto Cociancich (responsabile del canguro sulla riforma costituzionale). Ci sarebbero poi anche, tra i più in vista, Emma Pastorino (membro del Comitato nazionale di bioetica) e Giorgio Tonini tra i fondatori del Partito Democratico. E poi altri più nell’ombra ma che in questo momento starebbero trattando con Area Popolare e con Zanda per trovare una quadra al più presto. Papa o non Papa, la legge va avanti con molte, forse troppe ed esagerate, schermaglie e giochini politici.
Nel dibattito infuocato per la legge sulla unioni civili si abbattono come un ciclone le parole di Papa Francesco di ritorno dal viaggio in Messico che, du domanda dei giornalista sul tema del ddl Cirinnà in discussione in questi giorni, dichiara quanto segue. «Prima di tutto io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano, il Papa non s’immischia nella politica italiana. Nella prima riunione che ho avuto con i vescovi nel maggio 2013 ho detto loro: col Governo italiano arrangiatevi voi. Il Papa non si mette nella politica concreta di un Paese. L’Italia non è il primo paese che fa questa esperienza. Quanto al mio pensiero, io penso quello che la Chiesa sempre ha detto su questo tema». Aggiunge poi che un parlamentare cattolico deve votare secondo la propria coscienza ben formata, e questo e solo questo è sufficiente per Bergoglio, che parla di “coscienza ben formata, che non vuol dire quello che mi sembra o che mi pare, ma la realtà dei fatti”. Influirà sul dibattito nostrano? Di certo qualche parlamentare cattolico sperava in parole più decise su quanto viene dibattuto per le unioni civili, specie la stepchild adoption, ma il Papa non ha fatto altro che ribadire quanto afferma la Chiesa su questi temi, ovvero contrari al principio di adozioni e di figli come diritti, ma nello stesso tempo di non immischiarsi alle discussioni parlamentari e politiche. Dal punto di vista degli accordi al Senato, continua la trafila di diplomazie, con in campo Maria Elena Boschi, per cercare di arrivare ad una quadra su gli eterni punti nodosi della partita su legge Cirinnà: voto segreto, canguro e stepchild, nelle prossime ore/giorni potremmo capire se il Pd sceglierà di avvicinarsi ad Area Popolare o se proverà un’estrema ratio nei confronti del Movimento 5 Stelle.